Spiagge in Sri Lanka tra surf, palme e relax

Dopo un lungo pellegrinaggio in mezzo alla natura, tra le montagne e il caldo talvolta asfissiante della regione centrale dello Sri Lanka, è arrivato il momento di fare un giro sulla costa dove relax e divertimento sono le parole d’ordine.

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Di spiagge ce ne sono a decine e sono tutte belle. Quindi in base a cosa decidere? Beh, dipende dal filo logico che vorrete dare al vostro viaggio, il più delle volte a questo punto si arriva a Mirissa e da lì si risale la costa fino a Colombo, ma ovviamente non è una legge scritta.

Siccome una guida completa delle spiagge sarebbe troppo lunga, teniamo buono questo giro. Prima tappa Mirissa, dove è necessario imbracciare la tavola da surf e lanciarsi in acqua come se non ci fosse un domani. Già perché qui tutti o quasi i turisti sono giovani ragazzi che non desiderano altro che cavalcare le onde di giorno e vivere la notte in uno dei tanti locali che vi terranno occupati fino alle prime luci dell’alba. Se siete amanti della tranquillità allora meglio evitare di soggiornare qui e spostarsi un pochino più a ovest e precisamente a Weligama, una baia di spiagge bianche dove il chiasso non può raggiungervi.

Spiagge in Sri Lanka

Oltre al riposo e al surf c’è qualcos’altro da fare? Beh sì, si può spendere un pomeriggio a visitare una delle tante piantagioni di tè di cui la nazione è tappezzata (fornisce il 65% del fabbisogno mondiale di tè). Vedere quei vecchi macchinari antidiluviani lavorare a ciclo continuo da chissà quante ere geologiche tritando, tostando ed essiccando tutte quelle tonnellate di foglie merita il prezzo del biglietto che, in verità, è davvero esiguo. Quella di Handunugoda è la più gettonata. Per una visita guidata su internet si trovano varie offerte che si aggirano sui 30 o 40 euro, ma se volete fare le cose con calma e risparmiando vi consiglio di recarvi direttamente alla fabbrica per conto vostro e prendere il biglietto sul posto.

Per dormire i resort abbondano, ma se volete qualcosa di più intimo e familiare allora il mio consiglio è di soggiornare al The Kip: prenotabile solo su Airbnb, è gestito da Seddy e Phoebe, ragazzo italiano e la sua compagna australiana i quali vi accoglieranno con tutte le cortesie del caso, due persone piacevolissime con cui avrete la possibilità di instaurare un bel rapporto. Un grande plus sono i piatti con cui Seddy vi saprà deliziare. Il tutto a circa 50 euro a notte.

Per mangiare basterà recarsi sulla spiaggia e scegliere uno dei tanti ristorantini, tutti molto buoni, appariscenti e costosi. Già perché questa è la zona più cara dell’isola e la cosa si nota.

Dopo qualche giorno la necessità di spostarsi tornerà a farsi sentire ed è quindi arrivato il momento di recarsi a Galle e Unawatuna, le due città che offrono qualcosa in più del mero relax.

Galle è abbastanza grande e non è propriamente rinomata per le spiagge, qui il vero punto forte è la città fortificata che si erge sul mare, sulle sue alte mura potrete fare una lunga passeggiata osservando le onde infrangersi su di esse e successivamente fare un giro tra i mille, meravigliosi, negozi del centro. Questo è il paradiso per tutti gli amanti dei souvenir un po’ meno scontati, non troverete il solito ciarpame da bancarella bensì oggetti ricercati e caratteristici spesso venduti in negozi arredati con stile e dai prezzi comunque abbordabili. Un’altra attività può essere quella di visitare alberghi e ristoranti, sembra strano ma non fatevi nessun tipo di problema perché è comunemente accettato che i turisti curiosi si facciano un giro nella hall di qualche hotel costruito negli antichi palazzi del centro.

Spiaggia Sri Lanka

Il consiglio è di soggiornare a Unawatuna in modo da avere sempre un accesso valido alla spiaggia. Da segnalare c’è quella di Dalawella dove da un’alta palma a picco sul mare potrete trovare una corda/altalena su cui dondolarvi e regalarvi una foto tra le più suggestive di sempre. Per dormire anche qui i posti sono numerosi essendo una zona altamente turistica, tra tutti l’hotel Zelian con la sua location suggestiva saprà soddisfare le vostre esigenze al prezzo di circa 60 euro a notte.

Per mangiare vale lo stesso discorso di Mirissa: centinaia di posti per tutti i palati con prezzi che sono molto diversi rispetto al resto dell’isola, comunque è da segnalare il Bedspace Kitchen per la cucina cingalese di qualità.

Andando verso nord incontrerete Hikkaduwa e Bentota, due tappe che possono tornare utili per spezzare il lungo viaggio, offrono infatti l’occasione per una sosta piacevole anche se non aggiungono nulla rispetto a quanto offerto da Mirissa e Unawatuna. Il ritorno a Colombo non deve necessariamente segnare la fine del viaggio anche perché vi sono ancora alcune cose da non perdere ma di cui parlerò nel prossimo articolo.

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