Oggi ho attraversato la valle più bella del mondo.
Leggenda vuole che a scrivere questa frase sul proprio diario sia stato il premio Nobel Ernest Hemingway dopo essere passato in Val Trebbia. Erano gli anni della Seconda Guerra Mondiale. Ancora oggi, a più di mezzo secolo di distanza, la Val Trebbia è considerata una delle valli più incontaminate, belle e affascinanti dell’Appennino. Si trova a sud di Piacenza ed è stata formata dall’omonimo fiume che nasce in territorio genovese e sfocia nel Po. Vanta castelli e borghi medioevali, spiagge e acque cristalline, natura selvaggia e paesaggi mozzafiato.
La Val Trebbia è particolarmente cara a tutti i piacentini, che l’hanno eletta meta del loro Ferragosto e delle domeniche di sole. Ad apprezzarla sono anche milanesi, cremonesi e pavesi, che addirittura la chiamano “le Maldive nostrane”. Leggenda o realtà che sia, Hemingway non si sbagliava – la Val Trebbia merita di essere vista ed esplorata. Qui trovate il giusto itinerario per scoprire le sue bellezze.
Il borgo di Rivalta

Partendo da Piacenza, imboccate la strada provinciale 28. Dopo circa un quarto d’ora, incontrerete il fiume Trebbia: eccovi all’imbocco della valle. È proprio in questo punto che si svolse la famosa battaglia tra romani e cartaginesi, guidati da Annibale. Attraversate il ponte di Tuna, svoltate a sinistra e proseguite fino al borgo di Rivalta – con la torre del castello che svetta, non potete sbagliarvi. Fate una sosta alla scoperta di questo piccolo gioiello medioevale, circondato da una cinta muraria in pietra. Tra le sue vie lastricate troverete negozi artigianali, una chiesa, qualche casa in stile medioevale, due ristoranti e un bar. L’antico castello, le cui prime notizie certe risalgono al 1025, appartiene alla famiglia Zanardi Landi, ed è visitabile solo con guida e tour organizzato.
DOVE DORMIRE A RIVALTA: Locanda Sant’Ambrogio.
Rivergaro
Abbandonate il borgo di Rivalta e la strada provinciale 28. E’ il momento di prendere la famosa strada statale 45, quella tanto amata dai motociclisti che collega Piacenza a Genova. Proseguite in direzione Rivergaro, uno dei paesi più belli e vivaci della provincia. Fermatevi a fare due passi lungo le rive del Trebbia, passeggiate per le tranquille vie del paese e bevete un caffè in uno dei tanti bar di piazza Paolo.
DOVE DORMIRE A RIVERGARO: Locanda Sensi
Bobbio

Riprendete la guida lungo la statale 45: la strada comincia a farsi stretta e curvosa, ma vi assicuriamo che il panorama ripaga tutta la fatica. Una volta passati il comune di Travo e Perino, comincerete a vedere il Trebbia con i primi bagnanti. Ma proseguite per la vostra strada, perché il nostro fiume ha scorci e acque decisamente migliori da offrire. Nel giro di un quarto d’ora arriverete a Bobbio, la più grande attrazione della valle.
Fondato dal monaco irlandese San Colombano, questo borgo è stato uno dei centri culturali più importanti d’Europa in epoca medioevale. Ancora oggi è ricco di cultura e luoghi da visitare: non perdetevi l’Abbazia di San Colombano, il Ponte Gobbo (lo incontrerete per raggiungere il centro) e il Castello Malaspina.
Bobbio ha inoltre un forte legame con il cinema: il regista Marco Bellocchio, originario del posto, ha girato proprio qui i film I pugni in tasca e Sorelle mai. Il borgo ogni estate ospita il prestigioso Bobbio Film Festival con tanti laboratori e corsi di critica cinematografica.
DOVE DORMIRE A BOBBIO: Agriturismo Ca’ del Sartu
Le spiagge del Trebbia

È da Bobbio in poi che il fiume Trebbia regala i migliori colori e le migliori spiagge. Se siete stanchi di guidare, proseguite in direzione Marsaglia e fermatevi ai meandri di San Salvatore, uno dei punti più noti e affollati della zona, soprattutto nel weekend. Per raggiungere la spiaggia, non dovete far altro che parcheggiare e scendere lungo il breve tratto di sentiero.
Non troverete grandi segnalazioni, ma le macchine e le moto parcheggiate sono un ottimo punto di riferimento. Naturalmente, più vi allontanerete da Bobbio, più le acque saranno limpide e le spiagge deserte. Il nostro consiglio? Armatevi del giusto spirito di avventura e non fermatevi al primo spiazzo con macchine. Le zone più belle sono quelle di Marsaglia, Ponte Organasco e Ottone (ma, specie per le ultime due, dovrete affrontare ancora un bel po’ di strada). In queste calette non aspettatevi bar e chioschi, quindi attrezzatevi con il bere e il mangiare.
Brugnello
Dulcis in fundo, il borgo di Brugnello, la tappa più affascinante del nostro itinerario in Val Trebbia. Da Bobbio proseguite fino a Marsaglia e attraversate il ponte sul fiume: qui troverete un cartello che indica Brugnello, a soli due chilometri. Questo borgo fermo nel tempo si trova a 464 metri di altezza, arroccato su uno sperone roccioso a strapiombo sul fiume Trebbia. Conta una manciata di case in pietra, una chiesa e un hotel ristorante.
È soprannominato il borgo degli artisti perché i suoi 11 abitanti sono per lo più artisti che hanno contribuito al restauro del paese, creando un’atmosfera da fiaba. Raggiungete la terrazza che circonda la chiesa per godere della migliore vista sulla valle e sul fiume, che forma un piccolo canyon made in Italy. Per un ultimo tuffo, scendete fino alla spiaggia della Chiesetta, dove le acque sono limpide, fresche e cristalline.

Dove mangiare. Per una merenda da piacentino doc a base di pane, salume e vino rosso, potete fermarvi alla Panetteria Salumeria Zavattoni (via Nazionale 18, Perino), oppure alla storica osteria Il Ristoro del Bagnolo (Località Bassano 54-56, Rivergaro).
Dove dormire. Agriturismo Corte del Gallo a Rivergaro, da 69 € per due persone colazione inclusa. Vai alle offerte