Piccola ma molto conosciuta, Baños de Agua Santa è una delle località turistiche ecuadoriane più frequentate. Situata ai piedi del vulcano attivo Tungurahua (5.010 m), ad un’altitudine di 1.820 metri sul livello del mare, è ricca di sorgenti di acqua termale, da cui il suo nome, e la sua geografia articolata tra la montagna, il fiume, il canyon e la foresta la rende meta degli amanti degli sport estremi. Baños è l’anticamera dell’Amazzonia, sorge proprio laddove il Rio Pastaza nasce e dopo un incipit tortuoso si apre disegnando l’immensa distesa amazzonica.
Questa sarà infatti l’ultima tappa andina del nostro viaggio prima di addentrarci nel polmone dela Terra. Baños è ben collegata al resto del paese, molte tratte autostradali passano da qui. La distanza da Quito è di circa 180 km, vale a dire 3 ore e mezza di autobus.
Baños è molto frequentata in qualsiasi stagione dell’anno, è una città di piccole dimensioni ma cosmopolita. Richiama molti visitatori e ospita molti bar e locali gestiti da stranieri o in stile gringo (termine con cui la gente del luogo indica europei e nord americani). Tra questi mi sento di consigliare il ristorante svizzero Swiss Bistro, dove poter mangiare degli ottimi piatti di carne, patate e, per chi fosse in crisi d’astinenza, del buon formaggio. Inoltre da non perdere è la fonduta di cioccolato, con frutta amazzonica.
Un altro locale dove mangiare ottimo cioccolato accompagnato da un buon caffè è Arte Cafe & Te. Consiglio anche il Cafe Casa Hood, dove potrete accompagnare dell’ottimo cibo con buona musica e una buona lettura. Troverete infatti una ricca biblioteca a disposizione dei clienti, un bel modo di passare un pomeriggio di pioggia, o per rilassarsi dopo giorni di viaggio. Ad ogni modo non a Baños mancano locali accattivanti, non vi resta quindi che sperimentare.
Come noterete l’economia di Baños è fondata sul turismo, quindi anche per quanto riguarda hotel e ostelli l’offerta è molto ampia. Vi consiglio l’Hotel La Floresta, leggermente fuori dal centro, in posizione tranquilla, con camere nuove, spazi comuni accoglienti e un’ottima colazione a buffet.
Ogni hotel vi proporrà percorsi termali e sedute di massaggi. Nonostante le strutture siano poco accattivanti e poco curate, i trattamenti sono molto validi e la possibilità di fare una sauna nel cajon (un vero e proprio cassone di legno da cui vi spunterà fuori solo la testa) con acqua e carboni provenienti dal vulcano è assolutamente unica. Se poi ve la sentite consiglio anche un massaggio purificante con i fanghi provenienti dalla foresta amazzonica.
Dopo questi momenti di relax, necessari per recuperare le energie dopo giorni di viaggio, ore di autobus e chilometri di trekking, avrete l’imbarazzo della scelta su quali sport estremi praticare.
Sul ponte che attraversa il Rio Pastaza, in Calle Efrén Reyes, è possibile fare puenting, una versione locale del bungee jumping. Lungo il canyon si possono fare scalate, rafting, canyoning e passare dall’altro lato del canyon con la tarabita, un mix tra un teleferico e un canopy, sistema che gli indigeni usavano per passare il fiume e le cascate e che ora è stato rielaborato e trasformato in attrazione turistica.
Da non perdere è il percorso tra le cascate, la Ruta de las Cascadas, una bella ed emozionante strada, che corre sulle pendici del canyon e che permette di avvicinarsi alle cascate a piedi, con la mountain bike, con piccoli kart o nei primi tratti addirittura in auto o con piccoli bus. La Cascada del Diablo e il Manto de la Novia sono davvero emozionanti. Anche se la distanza che si mantiene è notevole, verrete completamente bagnati dagli spruzzi e dal vapore circostante e il rumore dell’acqua sarà così assordante da rendere impossibile qualsiasi comunicazione, verrete investiti da un’onda di pura energia.
Potrete accedere ad ognuna di queste attrazioni in totale libertà ed autonomia, come ho fatto e come consiglio, ma se preferite dei percorsi completi, con spostamenti già organizzati e pianificati, troverete numerosissime agenzie. Le vie del centro sono tappezzate di offerte e pubblicità. Baños è meta di turismo locale, attenzione quindi al fine settimana e alle feste comandate, quando il flusso di visitatori aumenta considerevolmente.
Se invece volete dedicarvi ad attività meno estreme, Baños offre opportunità affascinanti. La meta più gettonata ed ambita è la Casa del Arbol, un punto panoramico naturale, un terrazzo sul Tungurahua, da dove, nelle giornate limpide, se ne può ammirare la cima innevata. Su un alto albero è stata costruita una casa di legno, per elevare ulteriormente il punto di vista. Per provare l’ebrezza di essere sospesi nel vuoto, con le Ande sotto i vostri piedi, è stata appesa una gigante altalena, che nei giorni di nebbia vi farà sentire davvero appesi nel nulla. Da Baños trovate molte indicazioni per raggiungere questo miradouro, lo potete fare a piedi, anche se la strada è ripida ed esposta al traffico, essendo carrabile, oppure in auto o in taxi (al costo di 15$).
Se ne avete la possibilità, sulla via del ritorno, fate una sosta al Cafè del Cielo che merita una visita per la vista stupenda che offre sulla città e sulla valle. Il complesso termale annesso è lussuoso, ma abbordabile per i turisti europei, e offre la possibilità di immergersi all’aperto in vasche di acqua scavate nella roccia e con una vista mozzafiato. Un lusso che vi consiglio di concedervi.
In città non perdetevi una visita al Santuario de la Virgen de Agua Santa, luogo di culto e di pellegrinaggio. Alla Vergine Maria vengono attribuiti alcuni miracoli compiuti in occasioni delle eruzioni vulcaniche. La cattedrale, costruita con pietre di origine vulcanica, è molto scura, il patio interno è accogliente ed affascinante e vi sono collocate delle interessanti opere pittoriche che raffigurano la vergine e il vulcano, in questa relazione simbiotica tra fede e natura, credenza popolare e religiosità. Anche il percorso che porta fino alla statua della vergine, collocata ai piedi del vulcano è piacevole; il sentiero si snoda sulla cresta della montagna e anche se ripido e poco curato, la bellezza del paesaggio e della natura circostante vi distrarrà dall’incuria dell’uomo.
Attorno alla cattedrale si svolge quotidianamente un vero e proprio mercato, con bancarelle destinate ai turisti, che vendono soprattutto palo santo (pezzi di rami di un albero che profuma naturalmente d’incenso) e prodotti derivati dalla lavorazione della canna da zucchero, tra tutti lo zucchero filante, un impasto duro ma elastico che vedrete appeso nelle vetrine dei negozi, mentre uomini forzuti lo lavorano costantemente, tirandolo e ritirandolo per non farlo indurire e per farne poi caramelle, stecche, e lecca lecca.
Una volta che avrete saziato curiosità ed avventura, non resta che ricominciare il viaggio, alla scoperta di un mondo unico, l’Amazzonia, che Baños offre, come su un piatto d’argento. Vi è una sola strada che porta a Puyo, capoluogo della provincia amazzonica; può capitare, soprattutto nei periodi di pioggia più intensa o con precipitazioni più violente, che l’accesso sia chiuso, soprattutto di notte, a causa di frane e smottamenti. La strada è stata scavata sul pendio della montagna, a picco sul canyon, la terra è friabile ed argillosa. Rispettate l’ordinanza e non avventuratevi né in auto, né a piedi, la montagna è davvero imprevedibile e gli incidenti sono frequenti. Tuttavia questa strada, quando la visibilità è buona e la vista è libera, regala panorami unici.
Se potete scegliere il vostro posto sull’autobus, e se non soffrite di vertigini, sedetevi a destra del senso di marcia, potrete ammirare il profondo canyon, le cascate, le casupole disseminate qua e là che sembrano scivolare da un momento all’altro, e sullo sfondo il Tungurahua fumante. Ad un certo punto, dopo circa una mezz’ora di strada, dopo un’ampia curva, l’Amazzonia si aprirà davanti a voi, senza tanto preavviso, il Rio Pastaza si trasformerà in un placido nastro argentato e comincerà la sua lenta discesa verso il Rio delle Amazzoni.
Quando vidi questo spettacolo per la prima volta mi emozionai, al punto che gli occhi scoppiavano di lacrime, per la commozione di avere davanti a sé una distesa viva, verde, energica. Scesi dall’auto e vi garantisco che in quell’istante sentii il respiro della Terra.
Benvenuti in Amazzonia!
[alert type=”success” dismiss=”no”]Il viaggio in Ecuador continua a Puyo e altre città amazzoniche.[/alert]