Già dal cartello d’ingresso, la Death Valley (Valle della Morte) si presenta per quello che è: desolata, torrida, ostile, senza un angolo d’ombra. Anche a novembre, quando le temperature non toccano i 50 gradi, il sole acceca, brucia. È il punto più basso degli Stati Uniti e uno dei più caldi e asciutti dell’intero pianeta. Impossibile vederne i confini: lunga 225 chilometri e larga circa quaranta, dai margini orientali della California sconfina in Nevada. In questa enorme distesa si alternano i paesaggi più diversi: dune di sabbia alte come montagne, distese di sale sotto il livello del mare, canyon profondi e formazioni rocciose frastagliate.
Anche se il nome suggerisce il contrario, la Death Valley ospita più di novecento specie vegetali, alcune uniche al mondo, e tantissimi animali selvatici, prevalentemente notturni. Difficile credere che un tempo la valle fosse fertile e ricca di laghi. Qui abitava una tribù di nativi americani chiamati Timbisha, che la considerava un luogo sacro. Poi la zona divenne sempre più arida e negli anni della corsa all’oro venne ribattezzata Death Valley.
Nell’inverno del 1849 un gruppo di cercatori d’oro provò ad attraversarla per velocizzare l’accesso in California, ma rimase intrappolato per settimane alla ricerca di acqua e cibo. Un pioniere morì durante l’attraversata e molti di loro ci andarono vicino. Quando finalmente ritrovarono la via d’uscita, si racconta che un cercatore si voltò verso il deserto e disse “Goodbye, Death Valley”.
Dichiarato Parco Nazionale nel 1994, è uno dei luoghi più suggestivi degli Stati Uniti e del pianeta. “Una terra di illusione, un posto nella mente, un miraggio tremolante di ricchezze, di mistero e di morte”: così la descrive il ricercatore Richard Lingenfelter, grande esperto del territorio.
Qui trovate le cinque cose da non perdere in un giorno on the road nella Death Valley.
1. Mesquite Flat Sand Dunes

Non lontano da Stovepipe Wells, una manciata di case in stile western lungo la Highway 190, si trova una distesa di dune bianche che ricorda il Sahara. Parcheggiate la macchina e fermatevi ad ammirare queste morbide colline di sabbia finissima. Se le temperature lo consentono, potete camminare e rotolarvi tra le dune, ma non allontanatevi mai troppo dal parcheggio. Di prima mattina è facile vedere le tracce lasciate dagli animali durante la notte, soprattutto le piccole impronte di uccelli e roditori.
2. Badwater

Proseguite lungo la Highway 190 e addentratevi nel cuore della Death Valley, fino a imboccare la Badwater Road. Fermatevi a Badwater, il punto più basso di tutto il Nord America. Alzate lo sguardo verso la collina di fronte a voi: un cartello vi segnala che vi trovate a 86 metri sotto il livello del mare. Parcheggiata la macchina, avventuratevi lungo il pontile in questa rovente distesa di sale, un tempo ricoperta dalle acque del lago preistorico Manly. Il bianco accecante, i riflessi del sole, il silenzio e la desolazione: vi sentirete più vicini alla Luna che alla Terra.
3. Artist’s Drive e Palette

Ripercorrete la Badwater Road, direzione Furnace Creek, e svoltate a destra in Artist’s Drive. Seguite questa strada a senso unico, stretta e sinuosa, che per circa 15 chilometri si addentra nelle formazioni rocciose della zona. Qui le colline si accendono di colori pastello, con sfumature stravaganti che vanno dal verde smeraldo all’oro, dall’arancio alla lavanda. Godetevi con calma questo paesaggio che sembra dipinto e fermatevi per qualche foto all’Artist’s Palette, il punto più suggestivo.
4. Zabriskie Point

È l’immagine simbolo della Death Valley, famosa anche grazie al film di Michelangelo Antonioni con le musiche dei Pink Floyd. Lasciate la macchina nel parcheggio alla base della collina, salite per qualche minuto e ammirate l’impressionante distesa di montagne, calanchi e rocce modellate dal vento. Dall’alto sembra un mare dorato in burrasca, pietrificato; la spuma si colora di bianco, ocra e marrone a seconda della luce.
5. Dante’s View

Prima di raggiungere la Death Valley Junction e uscire dal parco, deviate per Dante’s View, un punto panoramico molto suggestivo. Vi trovate a quasi 1700 metri di altezza: la vista spazia dalla salina di Badwater alle montagne dalle cime innevate che si stagliano all’orizzonte. Dante’s View è il posto giusto per ammirare, un’ultima volta, la Death Valley in tutta la sua estensione e maestosità.
Death Valley – Consigli utili
Torrida, senza ombra e desolata: un viaggio on the road nella Death Valley richiede qualche precauzione, indipendentemente dalla stagione. Partite con il serbatoio pieno e informatevi sulle distanze a cui si trovano i due distributori di benzina all’interno del parco (Furnace Creek e Stovepipe Wells Village). Controllate che l’auto sia in buone condizioni. Portate con voi una buona scorta d’acqua (almeno due litri), un cappello, occhiali e crema solare. La copertura del cellulare è minima o nulla, quindi tenete con voi la cartina geografica che vi daranno all’ingresso del parco.
Biglietto d’ingresso: dove acquistarlo e quanto costa
Qui potete comprare il biglietto d’ingresso per la Death Valley:
Furnace Creek Visitor Center
Stovepipe Wells Ranger Station
Lone Pine Interagency Visitor Center
Furnace Creek Campground kiosk (dal 15 ottobre al 15 aprile)
L’ingresso alla Death Valley costa 30 dollari per le auto (passeggeri inclusi), 25 per le moto, e 15 per chi entra a piedi o in bicicletta. Il biglietto è valido per sette giorni. Se avete in programma un tour dei parchi USA, vi consiglio di acquistare il National Parks Pass, chiamato anche America the Beautiful Pass. Costa 80 dollari, ha validità annuale e permette di visitare tutti i Parchi Nazionali USA (ad eccezione dei Parchi delle Riserve Indiane). Sul sito ufficiale trovate tutte le informazioni più aggiornate, itinerari e percorsi ad hoc.
Dove dormire nella Death Valley
Dormire dentro o fuori la Death Valley? Dormire all’interno della Death Valley è la soluzione più suggestiva, ma anche la più costosa. Nel parco ci sono solo quattro hotel tra cui scegliere, quindi ricordatevi di prenotare con un certo anticipo.
Furnace Creek Inn: struttura lussuosa in stile anni ’20, dotata di ogni comfort, giardino con palme e piscina. È l’hotel storico nel cuore del parco, nei pressi di Zabriskie Point.
Furnace Creek Ranch: albergo meno esclusivo e dai costi più accessibili, sempre vicino a Zabriskie Point. La struttura è in stile western, con tanto di bar, due ristoranti, campo da tennis e piscina.
Stovepipe Wells Village: suggestivo motel di 83 camere all’ingresso della Death Valley, arrivando da ovest. Impagabile la vista sulle dune di Mesquite Flat.
Panamint Spring Resort: motel rustico a Panamint Spring, nella zona ovest del parco. La struttura è senza pretese, ma di grande fascino.
Dove dormire vicino alla Death Valley
Alloggiare nei pressi della Death Valley, fuori dal parco, è decisamente più economico e vi permette di scegliere tra molte strutture. Se arrivate da Las Vegas, potete dormire nelle cittadine di Beatty, Amarosa Valley e Parhump. Se invece arrivate da Los Angeles, potete fermarvi a Ridgecrest o Olancha.
Noi vi consigliamo la suggestiva Lone Pine, perfetta per chi arriva sia da Los Angeles che da Yosemite. È una manciata di case nel nulla ai piedi del Monte Whitney e a pochi passi dalle Alabama Hills, set cinematografico di molti film western. Per un tuffo nel passato, fermatevi all’Historic Dow Hotel, albergo costruito negli anni ’20 per accogliere le troupe cinematografiche.
Noleggiare un’auto
Un viaggio on the road è sicuramente la soluzione più affascinante, divertente e pratica per visitare gli USA. L’età minima per noleggiare un auto è 21 anni. Vi consigliamo di prenotate la vostra auto online con un certo anticipo (2 o 3 mesi), per poter usufruire delle migliori tariffe. Al momento del ritiro presentatevi con: patente di guida, carta di credito (le prepagate non vengono accettate e la carta deve essere intestata al guidatore principale), documento di identità e voucher della prenotazione. Quasi tutte le compagnie di autonoleggio richiedono un deposito cauzionale.
Fortunatamente, consegnare la vettura in una località diversa da quella del ritiro (drop–off) non ha costi aggiuntivi in California e in Nevada. Un’altra buona notizia: la benzina costa meno che in Europa e non ci sono caselli autostradali nella zona del south–west.