La galassia Los Angeles e il pianeta Santa Monica

Los Angeles, Sunset BoulevardSi inizia ad apprezzare e ad amare Los Angeles solo quando finalmente ci si libera dall’idea che sia una città. L.A. è infatti una sterminata galassia popolata da 13 milioni di abitanti di ogni origine e provenienza, un grande corpo informe in cui le freeways fungono da arterie. Una rete di strade e superstrade che prescindono dalla(e) città, la tagliano in lungo e in largo – a differenza del modello classico di tangenziali e circonvallazioni – e collegano realtà distanti e diversissime fra loro dalle zone ai piedi delle San Gabriel Mountains fino alle beach cities del Pacifico, dai ghetti dorati alla Beverly Hills a quelli delle gang a sud e ad est.

La prima regola se vivi a Los Angeles è: devi avere una macchina. La seconda regola è: devi avere una macchina. Questa città é stata la cavia dell’industria automobilistica americana che per anni attraverso la sua potentissima lobby ha schiacciato sul nascere tutti i progetti di trasporto pubblico sotterraneo e su rotaia. Ci sono circa 27 milioni di automobili a LA che ne fanno la città più inquinata d’America.

Le freeways e le highways sono tantissime e trafficatissime. Possono trasformarsi in un incubo ma hanno anche un fascino unico con il loro continuo allargarsi da 4 a 6 a 8 a 10 corsie, con il loro piegarsi e restringersi in modo illogico ed innaturale e con dei nomi evocativi quali la mitica Ventura Highway o la Pacific Coast Highway. Lo stile di guida locale è veloce, aggressivo ma decisamente pragmatico e onestamente per nulla isterico. E comunque spesso basta uscire dalle freeways per ritrovarsi sorprendentemente a guidare in una città semivuota e godere delle strade di Los Angeles.

Los AngelesDi molte città si dice spesso che siano belle per le loro contraddizioni. Los Angeles allora è uno splendido paradosso vivente. Costruita in fragile equilibrio sulla faglia di Sant’Andrea in una zona originariamente povera di acqua, è la città al mondo con più piscine. E’ la terza area metropolitana più ricca del mondo e vi abitano quasi 3 milioni di persone senza assicurazione sanitaria e più di un milione e mezzo di poveri ed emarginati. E’ baciata dal sole per 330 giorni l’anno e soggetta ad allagamenti e smottamenti nei pochi giorni di pioggia. E’ la città dei 5 mandati – a partire dal 1973 – al sindaco nero Tom Bradley e quella delle riots del 1992 in seguito al pestaggio del nero Rodney King da parte della polizia.

E’ la città dei quasi 2 milioni di salvadoregni – un quarto della popolazione di El Salvador – quella degli armeni più numerosi che a Yerevan, quella di Little Tokyo, Koreatown, Chinatown, Teherangeles, Filipinotown, Little Ethiopia e Little Bangladesh. E ovviamente quella dei messicani che occupano – solo loro – un’area più grande di Manhattan. Perfino quella dei laotiani (70.000), dei cambogiani e infine di quei 25 milioni di turisti che la visitano ogni anno per avere conferma che tutto quello che vedono nei film, in televisione, quello che ascoltano nelle canzoni esiste davvero.

Santa Monica

Santa MonicaUno dei pianeti della galassia LA è Santa Monica – la Bay City di Chandler – splendidamente affacciata sul Pacifico all’estremo occidente del continente americano. Santa Monica è abitata da un mix di famiglie a medio ed alto reddito, celebrità, scrittori e sceneggiatori, musicisti, ex e post-sessantottini ma anche da tanti giovani e tanti personaggi più o meno alternativi, specialmente nella parte a sud di Colorado Avenue verso Venice Beach.

Santa Monica è una delle città più avanzate dal punto di vista delle politiche sociali ed ambientali degli Stati Uniti, un vero paradiso radical chic. Negli anni 70 in seguito ad una legge sugli affitti simile all’equo canone italiano fu soprannominata “the People’s Republic of Santa Monica”. L’unica strada pedonale della contea di Los Angeles è la Third Street Promenade in cui è vietato fumare persino all’aperto ed anche gli homeless sembrano integrati nella vita della comunità e chiaccherano amabilmente con i residenti.

Santa Monica Farmers MarketL’offerta gastronomica è varia e di altissimo livello e una tappa obbligatoria è il rinomatissimo Farmers Market – vi si recano gli chefs dei migliori ristoranti di Los Angeles ad acquistare prodotti eccezionali, biologici e freschissimi, da fragole, more e lamponi ad arance di tutti i tipi, asparagi, bietole, erbe varie fino ai meravigliosi “limoni di Meyer” grandi, giallo scuri, quasi arancioni e dolci. Per pane e pasta si va al Bay City Italian Deli mentre pesce e frutti di mare freschissimi si trovano al Santa Monica Fish market che oltre ad essere uno splendido negozio offre anche aperitivi con ostriche, gamberi e chardonnay californiano.

Raymond Chandler si riferiva a Los Angeles come “the big hard boiled city, with no more personality than a paper cup”. Magari Los Angeles – originariamente El Pueblo de Nuestra Senora la Reina de Los Angeles de Porciuncula – sarà anche un recipiente difficile da decifrare e di scarso valore ma il contenuto è senza dubbio molto forte e puo’ creare dipendenza.

Articolo a cura di A European in LA

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