Prizren e il patrimonio culturale del Kosovo

Se c’è una cittadina che risuona nella mente di chi ha sentito parlare qualche volta del Kosovo, al di là della guerra, quella è Prizren. Non è un caso che, questa città del Kosovo meridionale sia uno dei pochi destini turistici del paese, almeno per quello interno: ristoranti che si susseguono, bar con file ordinate di sedie lungo il fiume, moschee storiche e, soprattutto, un’architettura ottomana che è riuscita a resistere al passare del tempo e degli avvenimenti che hanno scosso i Balcani negli ultimi decenni.

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Dopo la nostra curiosa nottata trascorsa nelle stanze spartane della kulla di Junik e gli incontri con l’esercito della KFOR all’ingresso dei monasteri ortodossi, e, prima ancora, dopo aver scoperto il Kosovo proiettato verso il futuro di Pristina, l’ultima tappa del viaggio ci porta proprio a Prizren. Durante il percorso, però, decidiamo di fare una sosta di una manciata d’ore a Gjakova.

Anche se non molto conosciuta, Gjakova merita di essere una delle tappe in un itinerario kosovaro. Se inizialmente può sembrare una cittadina anonima, con i suoi viali ed edifici costruiti senza criterio, il centro storico, ovviamente in stile ottomano, offre locali, siti d’interesse storico-culturale e proposte gastronomiche per tutte le tasche. Il legno delle finestre delle botteghe in cui si eseguono ancora lavori artigianali si mescolano alle vetrate di bar originali e giovani.

Tuttavia, quello che oggi si presenta agli occhi degli abitanti e dei pochi turisti non è altro che l’eco di quello che una volta era uno dei bazar (Carshia e Madhe) più antichi del Kosovo. A Gjakova, i suoi abitanti e i suoi edifici sono caduti a centinaia sotto i colpi inferti dalla guerra del 1999. Il centro storico è stato ricostruito e riportato pian piano al suo splendore. Uno dei simboli di questa rinascita è la Moschea Hadum: una domenica mattina uggiosa ci accoglie come una piccola oasi di pace e silenzio, con la sua cupola abbellita da motivi floreali e frasi del Corano.

Gjakova, Kosovo
Gjakova | Paola Giura

La nostra breve visita ci mostra una piccola parte delle potenzialità di Gjakova. La pioggia incessante obbliga i camerieri a far scendere, a colpi di scopa, l’acqua che si accumula sulle tende che coprono l’esterno dei bar. Verso l’ora dell’aperitivo mattutino, molti giovani sfidano le condizioni atmosferiche e popolano le vie e i locali del centro.

Cosa vedere a Prizren

Dopo aver lasciato le strade odorose di pioggia di Gjakova raggiungiamo la capitale turistica del Kosovo, Prizren. Il primo sguardo alla città, principalmente al quartiere Shadervan, direttamente dal finestrino dell’auto, mentre costeggiamo il fiume Lumbardhi (detto anche Bistrica), è piuttosto impressionante e fa subito venir voglia di buttarsi immediatamente in quel centro storico pieno di cupole, ponti, caffè e case ottomane. Prizren non è stata risparmiata dalla pioggia di questi giorni, per cui bisogna farsi strada fra le pozzanghere di fango lungo il fiume, mentre un gruppo di adolescenti si diverte sulle giostre.

Nonostante il clima poco favorevole di questa domenica di primavera, con qualche timido raggio di sole nel primo pomeriggio le strade di Prizren vengono invasa da una grande massa di persone, abitanti e turisti, di cui una piccolissima parte stranieri.

Prizren
Prizren | Paola Giura

La colazione abbondante di Junik e poi la pioggia incessante di Gjakova non ci avevano permesso ancora di mangiare. Tuttavia, come succede in molti posti del sud Europa, Balcani compresi, l’orario non è un problema e ci rendiamo conto che i tavoli sono quasi tutti pieni nonostante sia già pomeriggio inoltrato. Uno dei ristoranti che permettono di ammirare il fiume scorrere vivacemente è il te Syla che, a prezzi ancora più convenienti di Pristina, offre piatti di carne soffice e sugosa da accompagnare con un ayran, lo yogurt salato da bere, o con una birra fresca.

Quando ci si alza da tavola è d’obbligo mescolarsi ai gruppi di famiglie e di adolescenti che si aggirano per il piccolo centro storico un po’ in salita, su cui svetta la fortezza Kalaja. Dall’alto si scopre come il vecchio e il nuovo a Prizren si mescolino in maniera piuttosto disordinata.

La cosiddetta città delle tre lingue (le lingue ufficiali qui sono albanese, serbo-bosniaco e turco) conserva anche qualche edificio ortodosso, nonostante attualmente la popolazione sia a maggioranza albanese-musulmana. Alcuni di questi monumenti, come la Cattedrale di Nostra Signora di Ljeviš (Patrimonio dell’UNESCO) sono stati seriamente danneggiati negli anni posteriori alla guerra, come segno di rappresaglia nei confronti dei serbi-ortodossi.

Il monumento che non può mancare alla lista di edifici da visitare e che è impossibile nascondere alla vista da qualsiasi angolazione è la moschea Sinan Pasha. Costruita all’inizio del XVII secolo, come una grande matrona, si appoggia fra le case ottomane del centro storico e a pochi passi dal fiume. Dopo aver raggiunto l’ingresso salendo gli alti scaloni, essersi coperti il capo e aver tolto le scarpe, si entra in una grande sala, con alcune decorazioni colorate, alcune relativamente nuove visto che le infiltrazioni dell’acqua hanno causato danni a quelle più antiche, sicuramente non tanti quanti ne hanno provocato gli eventi che si sono succeduti nei secoli e che hanno portato più volte alla ricostruzione di alcuni parti di questa emblematica moschea.

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In Kosovo, there is no shortage of meat. There are grill restaurants everywhere I've been where you walk in, choose whatever meats you want – patties, sausages, with or without spice, with cheese inside, etc, and they throw your order on the grill. It's always served with bread, a side salad and a sauce or two. Also pictured, a meat/vegi pie in tomato sauce with side vegi soup; fish with veggies (which I enjoyed in the dark after a storm knocked the power out) and a breakfast bread with sausage slices and cheese. . . #estoyvagando #wanderlust #wander #wandering #nomad #travel #solotravel #traveling #kosovo #food #meat #grill #kosovofood #grilledmeat #sausage #beef

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Fra un caffè o una birra sul lungo fiume, in uno degli innumerevoli bar che attirano ragazzi e famiglie, si può raggiungere la zona, sempre centrale, che ospita gli edifici della sede di Lidhja e Prizrenit, la Lega di Prizren (Lega per la Difesa dei Diritti della Nazione Albanese). Qui si discusse e si presero importanti decisioni politiche. Attualmente il complesso è formato da più edifici, in parte ricostruiti dopo l’attacco serbo, che conservano memorie della storia albanese e della lega.

La sera porta una nuova ondata di persone verso il centro storico. Locali musicali, gruppi di ragazzi in cerca di divertimento, ristoranti pieni. Per cominciare ad assaporare la notte di Prizren, basta fare qualche passo in salita per raggiungere due fra i locali più raccomandati e praticamente contigui: il BarAca e il Qarshia.

Se siete alla ricerca di altri motivi per visitare Prizren oltre ai monumenti, alla cultura kosovara e ai locali, il Dokufest è un festival dedicato a cortometraggi e a documentari, molto apprezzato in Kosovo ma anche a livello internazionale.

Hotel Prizreni
Hotel Prizreni

DOVE DORMIRE A PRIZREN: Hotel Prizreni. Ottima e comoda posizione vicino al centro storico, alcune camere con vista sul castello.

Destinazione: