A piedi tra lago e montagna sull’Antica Strada Valeriana

L’Antica Strada Valeriana è un sentiero di origine romanica che collega la città di Brescia alla Valle Camonica. Il tratto più affascinante e più utilizzato è quello che si snoda lungo le pendici orientali delle montagne affacciate sul Lago d’Iseo e che collega Pilzone a Pisogne. Mercanti, pastori e viaggiatori lo percorsero fino alla metà dell’Ottocento quando, con l’aumento del commercio, venne costruita la strada litoranea. Oggi, grazie ad un attento lavoro di recupero da parte della Comunità Montana del Sebino Bresciano è possibile ripercorrerlo in tutta sicurezza.

Il sentiero è in quota, parte a circa 200 metri dalle sponde del lago e raggiunge, nel punto più alto, l’altezza di 903 ms.l.m. Il selciato è acciottolato e protetto dalla vegetazione, salvo alcuni tratti dove si innesta a strade asfaltate, ma secondarie e quindi con poco transito; ha una lunghezza di circa trenta chilometri ed è percorribile in un massimo di nove ore (considerando l’andatura da trekking di 4 km/ora). Si tratta quindi di un percorso facile, adatto a tutti, con solo qualche breve ripido tratto.

La Strada Valeriana è non solo un’occasione sportiva, ma una vera e propria esperienza immersiva nella storia e nella bellezza di questo angolo di Lombardia. Si attraversano infatti borghi deliziosi, preservati dalla tranquillità e dalla semplicità della montagna, si gode di viste uniche sul lago, sulle Prealpi e sulla Pianura Padana. Alcuni punti panoramici vi toglieranno il respiro per la sensazione di essere ad un passo dal tuffarvi nel verde profondo del Sebino o dal toccare cime famose (il Guglielmo, la Presolana, la Conca Arena) che nelle giornate più terse si svelano in tutto il loro fascino, ossigenando lo sguardo dei viaggiatori.

Il sentiero è ben indicato da cartelli e mappe. Fate attenzione alle frecce della cartellonistica, di primo acchito possono confondere, ma basta immaginare che il pannello sia posato a terra, invece che in verticale, e le indicazioni vi risulteranno chiare e precise; nei crocevia più complessi sarete inoltre aiutati dalle V (di Valeriana) gialle dipinte sui muri o sui sassi.

Antica Strada Valeriana

Il percorso parte da Pilzone (frazione di Iseo) e arriva a Pisogne (ultimo comune del Sebino). Il mio consiglio è di percorrerlo proprio in questa direzione, da Sud a Nord, in questo modo avrete il sole alle spalle o sul fianco, cosa che vi farà godere meglio del panorama. Le stagioni più indicate sono la primavera e l’autunno, ma personalmente amo molto percorrerlo anche in inverno (nelle giornate più miti), quando gli alberi sono spogli e l’aria è più tersa, così che si possa godere di un’ampia vista del lago e delle cime delle montagne, magari innevate.

Il percorso è suddiviso ufficialmente in sei tappe, ma i tratti principali sono tre:

Pilzone – Colpiano (frazione di Marone): 4 ore – 11,5 km – tratto panoramico
Attraversa campi e uliveti, borghi e piccoli corsi d’acqua, incastonati tra le valli. Il percorso si mantiene in quota fatta eccezione per qualche tratto ripido ma che vale la pena percorrere per raggiungere punti panoramici privilegiati (come l’Eremo di San Pietro).

Colpiano – Passo Croce di Zone: 3,5 ore – 9 km – tratto escursionistico
Raggiunge la quota più alta. Fate attenzione alle indicazioni quando entrate nel paese di Zone, i cartelli della Valeriana lasciano il posto a quelli del più famoso sentiero Trentapassi che vi porterà però sul lato opposto della montagna costringendovi poi ad una deviazione. Non fatevi tentare e proseguite indisturbati fino al cimitero, dove ritroverete la via.

Passo Croce di Zone – Pisogne: 1,5 ore – 4 km – tratto ripido
E’ tutto in discesa e piuttosto ripido, comincia infatti nel punto più alto (903 ms.l.m) e termina a “filo d’acqua”, tenetelo presente per le ginocchia.

Antica strada valeriana

Nel caso in cui si decidesse di percorrere la Strada Valeriana in una sola giornata, la soluzione migliore per il rientro è quella di appoggiarsi alla linea ferroviaria Brescia-Iseo-Edolo che serve tutti i paesi rivieraschi. Tuttavia credo che per godere al meglio del luogo, due giorni siano il tempo ideale. In questo caso le opzioni sono due.

La prima è quella di sostare per la notte a Zone, prima che il sentiero si inerpichi fino al passo. Il paese è grazioso, si respira aria di montagna e si incrociano malghe e pastori. L’indomani sarete così freschi e riposati, al punto che, prima di riprendere la Valeriana fino al lago, i più sportivi potranno allungare un po’ il percorso includendo il sentiero Trentapassi o quello del Parco delle Piramidi di Zone.

Zone è sempre stata meta di turismo locale, le famiglie scappavano dal caldo della città e delle colline in cerca del fresco. Per questo non si fatica a trovare alberghi e trattorie. La tradizione indica l’Hotel Almici come una vera istituzione in tema di ospitalità e accoglienza. Nonostante le recenti opere e il look moderno, resta un luogo semplice e genuino. Se siete invece più affini ad una soluzione casalinga rivolgetevi all’Agriturismo Bianconiglio.

La seconda soluzione è quella di alloggiare a Pisogne, un borgo ricco di storia e fascino, e rientrare il giorno successivo percorrendo la strada ciclopedonale a filo d’acqua che appartiene alla recente Ciclovia del Fiume Oglio Tonale-Po, un percorso ciclabile di interesse europeo che qui dà il meglio di sé, infatti “subito dopo Pisogne, la pista si connette al panoramicissimo tratto della pista Vello-Toline, un percorso di straordinaria bellezza per il paesaggio e i panorami degni delle più belle coste mediterranee, per certi tratti simile e addirittura più selvaggio della costa amalfitana”.

Ma questo meriterà un altro racconto e suggerisce un’ultima opzione, quella di proseguire la Valeriana fino all’Alta Valle Camonica, ma anche questa è un’altra storia.

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