Le più belle cascate di ghiaccio delle Alpi

Se andate in cerca di adrenalina, contatto diretto con la natura selvaggia, amate la verticalità e le sfide, allora l’arrampicata su ghiaccio è quello che fa al caso vostro.

Le cascate di ghiaccio delle valli alpine non sono per tutti, non bastano un paio di ramponi e uno di piccozze, per affrontarle. Ma, se siete tra i praticanti di questa disciplina, sapete cosa significa sentire il ghiaccio a pochi centimetri dal proprio naso, affrontare con pazienza e con perizia ogni trazione, la sensazione di maledire e benedire assieme il freddo, che da un lato ti penetra nelle ossa e dall’altro rende più sicura e più bella la tua scalata.

“Fare cascate”, come dicono sinteticamente gli appassionati, è un’esperienza unica, che richiede una competenza superiore nelle tecniche di assicurazione e nell’uso degli attrezzi, oltre che una condizione fisica e una concentrazione perfette. Il silenzio, il rapporto con il ghiaccio, il paesaggio quasi sempre isolato e la natura incontaminata, sono le caratteristiche principali di questa sfida sfacciata al materiale più infido e scivoloso che la natura ci mette a disposizione. Ognuno ha le sue ragioni per preferire una cascata piuttosto che un’altra. Il ghiaccio cambia di anno in anno, di settimana in settimana, non è mai lo stesso. Ogni cascata è viva, diversa dalle altre, diversa da se stessa. Per questo, la nostra top 5 di oggi è la più personale di tutte, la proposta più umile e con meno pretese tra quelle che potremo mai farvi. Ecco le nostre 5 cascate di ghiaccio preferite delle Alpi.

1. CANDELA DELLE MERAVIGLIE – Livigno, Lombardia

Un quinto grado di difficoltà, per una conca attraversata dal torrente Spol, uno dei paradisi fondamentali per i cascatisti. Moltissimi gli itinerari su ghiaccio, rigide le temperature, che assicurano un bel gelo e una bella superficie plastica da scalare fino a fine inverno e anche oltre. La Candela delle Meraviglie è forse la più bella delle dieci cascate della zona. Non troppo impegnativa, ma non certo adatta a principianti, immersa in un paesaggio suggestivo, è una bella colata addossata, ma separata dalla roccia. Vedere i propri compagni che la affrontano, da sotto il getto congelato, è un’emozione intensa.

Dove mangiare a Livigno: Bait Dal Ghet.
Dove dormire a Livigno: Bellavista Residence.

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Cogne, Valle d'Aosta
Nei pressi del bivacco Gratton, Cogne – Foto di Fulvio Spada (CC BY-SA)

2. CASCATA DELL’ACHERONTE – Cogne, Valle d’Aosta

Un altro nome suggestivo, forse più minaccioso, che ci ricorda che è pur sempre un fiume quello che cede sotto le punte delle piccozze. Siamo in Valnontey e affrontiamo una colata in canalino, strettamente incuneata nella roccia. Circa trecento i metri di ascesa, per una difficoltà piuttosto bassa, ma un paesaggio davvero irripetibile. Alcuni passaggi, soprattutto se l’innevamento è buono, si affrontano addirittura in piedi. L’Acheronte è una cascata perfetta per muovere i primi passi sui ghiacci della Valle d’Aostae alterna passaggi alpinistici a arrampicata vera e propria. Ma la soddisfazione del Gran Paradiso imbiancato tutto attorno, è totale e irrinunciabile.

Dove mangiare a Cogne: La Brasserie du Bon Bec.
Dove dormire a Cogne: B&B Les Trompeurs chez Odette.

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3. SACCU RITTU – Alagna Valsesia, Piemonte

Ci trasferiamo sul versante Piemontese del Monte Rosa, ai piedi del gigante. Frazione Resiga. Il Saccu Rittu è una cascata famosa per gli appassionati della Valsesia, e si trova in Valle d’Otro. Il ghiaccio sale per circa 150 metri, con una pendenza iniziale tra il 60 e il 75 percento, fino a raggiungere la caratteristica grotta che distingue la cascata e fornisce una delle soste più confortevoli che un arrampicatore sul ghiaccio può sperare di incontrare. Dopo di che, si sale per difficoltà e pendenze più verticali. Livello medio per un’esperienza di scalata interessante. Un buon campo di allenamento per tutti. Unico neo: si raggiunge dopo una scarpinata nella neve di un’oretta. Itinerario per alpinisti completi. Magari con gli sci d’alpinismo, per una sciata post-cascata.

Dove mangiare ad Alagna Valsesia: Rifugio Pastore.
Dove dormire ad Alagna Valsesia: Agriturismo Alagna.

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Ice climbing

4. EXCALIBUR / SERRAI DI SOTTOGUDA – Arabba, Veneto

Probabilmente ci troviamo nella zona di cascate più conosciuta e più amata di tutto il Veneto, regione in cui la disciplina dell’arrampicata su ghiaccio è particolarmente popolare. Nei pressi di Arabba, facilmente accessibile e a portata di mano, Excalibur è una tra le tante cascate disponibili (circa una quindicina). Forse la più bella di tutte dal punto di vista estetico e paesaggistico, sicuramente una tra le più divertenti e sicure, per il ghiaccio solido e l’esposizione favorevole. Difficoltà medio alta per questa cascata a candela piuttosto stretta, immersa nella cornice spettacolare delle Dolomiti e della Marmolada.

Dove mangiare ad Arabba: Rifugio Fodom.
Dove dormire ad Arabba: Chalet Barbara.

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5. CASCATE DEL PISGANA – Ponte di Legno, Lombardia

In Val Sozzine, proprio al termine della Val Camonica, vicino a Ponte di Legno e ai piedi del ghiacciaio Pisgana, uno dei più estesi d’Europa per quanto oggi in sofferenza, come tutti, queste belle cascate hanno un difficoltà non estrema, ma nemmeno da sottovalutare. Un terzo grado facile per gli esperti, da prendere con le molle per un neofita. Oltre trecento metri di sviluppo verticale in un ambiente alpino di altitudine elevata. Le rocce affilate del Gruppo dell’Adamello a fare da cornice a questo canale molto incassato e non troppo pendente, ma lungo e faticoso. Un primo banco di prova in ambiente per chi frequenta da poco la disciplina e si sente di provare qualcosa di più impegnativo.

Dove mangiare a Ponte di Legno: Ristorante Kro.
Dove dormire a Ponte di Legno: Hotel Garni Pegrà.

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