Dopo aver attraversato Ipanema, Copacabana e Leblon, i quartieri più chic, con le spiagge più belle di Rio de Janeiro, andiamo a vedere cosa regala il resto della città. Rio è infinita per estensione e densità, e basta prendere un bus locale per accorgersene. Le distanze insieme al traffico portano a impiegare più di un’ora per arrivare dalle spiagge alla parte centrale. La notte, quando i mezzi scarseggiano o sono proprio assenti, è tutto un brulicare di piccoli van privati che tirano su le persone per 2 reais: molto comodi e sicuri, permettono di spostarsi nonostante le lunghe percorrenze. Sono tantissime le cose da vedere. Partiamo dai quartieri più interessanti.
Nella zona centrale non potrete saltare Arcos de Lapa, uno dei simboli della città. Gli Arcos fanno parte del gigantesco acquedotto costruito nel XVIII secolo in stile coloniale necessario per portare l’acqua agli abitanti. E restano l’immagine per eccellenza di Lapa, dove la notte si scatena la festa. Il quartiere è per i carioca la zona boehmien per eccellenza dove, soprattutto il venerdì e il sabato, si mischiano feste in strada, nei locali, ambulanti, stranieri, homeless e chi più ne ha più ne metta, con fiumi di alcol e danze che scorrono. Indimenticabili per chi li ha incontrati e ne ha tratto beneficio i venditori mobili di tequila, con il bicchierino in offerta sempre pronto e oplà, non te ne accorgi e sei già ubriaco. La musica per le strade è uno dei fenomeni più coinvolgenti e se siete alla ricerca di puro delirio carioca non potete che recarvi qui. Un altro aspetto da sottolineare di Lapa è la presenza di ostelli decisamente a buon mercato rispetto a Ipanema e Copacabana: arrivano a costare anche la metà, con 15 euro ve la cavate. Tra le diverse case d’ospitalità nate in zona – e sempre più ne nasceranno, visti i mondiali e le Olimpiadi in arrivo – vi segnalo il Lapa Hostel, in Rua do Rezende 43, proprio vicino agli arcos.
Come vi capiterà di notare anche senza farci caso, gli archi dell’acquedotto hanno anche un’altra funzione, fanno da ponte al famoso tram che porta da Lapa al quartiere di Santa Teresa, a fianco. Ci si può sedere o anche stare fuori appesi, senza pagare, tanto il piccolo e giallo tram procede lento visto il continuo sali scendi.
Santa Teresa fu istituita come quartiere nel 1981 e rimane uno dei posti più belli da vedere di tutta la città, perché più tranquillo e meno turistico, più intimamente connesso a una Rio meno caotica e caciarona. In tram o a piedi, si sale per queste stradine che girano portando su fino alla vista panoramica di Rio. Si respira una grande calma, quasi si fosse in montagna invece che in una delle città più popolose al mondo. Non perdetevi un pomeriggio in questo quartiere per nessun motivo. Anche Santa Teresa offre la possibilità di stare in ostello a prezzi decisamente competitivi: il Rio Hostel per esempio offre un letto per 17 euro e se vi fermate 8 notti (tutt’altro che improbabile se avete la possibilità di stare via per un po’ di tempo) la 9° ve la regala. Di solito sceglie Santa Teresa chi non vuole rischiare l’insonnia causa feste notturne, in realtà, al di là della presenza di qualche salita che potrebbe dissuadere i più pigri a uscire, di fianco c’è Lapa quindi non rimarrete tagliati fuori. Incantevole.
Passiamo oltre, a quelli che sono dei veri e propri simboli mondiali. Per primo senza dubbio il Corcovado, sul quale si erge la statua del Cristo Redentore, diventata un vero e proprio emblema della città al punto che alcune sere viene illuminata con i colori nazionali. Il Corcovado (che significa “gobbo”) è il nome della montagna sul quale svetta (a 700 metri di altezza) la statua del Cristo Redentore di 38 metri; per arrivarci è consigliabile un taxi fino alla base della montagna, e poi via a piedi per i 220 scalini fino ad arrivare a una delle nuove meraviglie del mondo. In alternativa c’è il treno che arriva sotto. Nell’ultimo periodo sono state create tutta una serie di scale mobili per permettere anche a chi non ce la fa a camminare di arrivare alla statua. Andateci in modo da godere del tramonto e una vista che risponderà al perché Rio de Janeiro sia considerata una delle città più belle del mondo. Imperdibile.
Altro pezzo da 90 della città è il Pão de Açúcar (Pan di zucchero), un colle di 396 metri da cui ammirare la città, soprattutto il quartiere di Botafogo dall’alto. Raggiungibile tramite funivia, è un altro di quei luoghi da vivere al tramonto e innamorarsi della città carioca.
Per ultimo, dedicato agli appassionati di calcio (siamo nella terra dove il futebol è una religione) che ha regalato e regala anche oggi tra i più forti giocatori al mondo: e allora perché non concedersi una partita al leggendario stadio Maracanã? Concepito per i mondiali giocatisi in Brasile nel 1950, originariamente previsto per contenere 160.000 persone, oggi con le messe a sicurezza ne può ospitare 92.000. In realtà se vi recate nella nazione verdeoro quest’anno lo troverete chiuso perché in ristrutturazione in previsione dei mondiali. Dovrebbe tornare accessibile per il 2014, anno in cui si svolgerà il torneo continentale.
Il viaggio continua… Alla scoperta dell’altra faccia di Rio, la favela ➔