Il viaggio in Sudamerica, prosegue da Salta, nel nord dell’Argentina. Ci sono diverse possibilità che contemplano o lo spostarsi verso il Cile, o verso est nella terra verdeoro – il Brasile – o ancora scendere verso il sud del paese. Avendo già attraversato il Cile e arrivando dalla Bolivia, la mia scelta cade su una permanenza prolungata in Argentina prima di virare verso il Brasile attraverso Iguazu.
Sono due gli obiettivi che ancora mi rimangono in Argentina: Mendoza e Cordoba, piuttosto distanti da Salta. Ma non sono gli spostamenti – seppur lunghi – a fare paura, così prendo e prenoto il bus Salta – Mendoza: più di 1200 km, oltre 20 ore di viaggio per attraversare tutto il nord Argentina e arrivare fino alla città più importante della parte centro-occidentale dello stato blancoazul.
Dalla montagna si passa alla pianura più piatta, fa caldo ma è quasi una liberazione dopo mesi di freddo. Mendoza è una città piuttosto grande – più di un milione di abitanti – e per tanti rappresenta il punto ideale di partenza per arrivare a Santiago de Cile attraverso l’Aconcagua, 6962 metri per la montagna più alta di tutta la cordigliera, di tutto il continente americano, e ancora di più: di tutto l’emisfero meridionale. Eppure nonostante l’Aconcagua, meta turistica di livello mondiale, Santiago de Cile è a soli 366 km da Mendoza: non più di cinque ore e mezza di viaggio.
Ma ritorniamo a Mendoza. Il capoluogo dell’omonima provincia è una città caotica ma accogliente, calda ma rigenerante, e soprattutto rappresenta una delle terre del vino migliori di tutta l’Argentina. Un delitto – a meno che non siate astemi – non provare il Syrah e il Cabernet locali, eccezionali: il sottoscritto consiglia a tutti di non perdere l’esperienza di visitare una cantina, dove ammirare il processo attraverso il quale nascono dei vini fantastici con tanto di degustazione che vi renderà al finale brilli quando non completamente sbronzi. Ne vale la pena, al punto che sono uscito dalla cantina visitata con sei bottiglie di cabernet sotto braccio. A Mendoza ci si ristora e ci si diverte: la città offre una grande quantità di ristoranti, club, chiringuitos, e chi più ne ha più ne metta. Volendo si può vivere solo di notte ed è quello che succede a molti viaggiatori impreparati e travolti da tanta movida. I mendocinos sono molto smaliziati e molto socievoli, non avrete difficoltà a conoscerli ovunque andiate.
Per quanto riguarda gli ostelli ce ne sono molti e di molto belli, ma parlando di Mendoza una menzione speciale va fatta: il Winca’s Hostel. Andate dritti in Sarmiento 717 e vedete se hanno posto, non accettano prenotazioni on line. Luogo spazioso e molto bello, camere ben tenute, atmosfera veramente socievole se non festaiola, è un ostello gestito da ragazzi giovani e per qualche euro in più del prezzo normale troverete un letto molto comodo in stanze da sei e tutto ciò che potreste mai desiderare: internet free, tv con parabola per vedere film e sport – sembra una cosa non fondamentale ma se siete in giro da diversi mesi poter vedere la vostra squadra del cuore in diretta è tutt’altro che trascurabile – bar interno e soprattutto uno spazio fantastico in esterno che gira intorno ad una piscina: non immaginate neanche in quale sessione infinita si trasformino le grigliate a bordo piscina organizzate dai ragazzi dell’ostello. Un luogo veramente fantastico, in piena sintonia con lo spirito mendocino: non perdetelo, o almeno provateci.
Altra idea suggestiva che consiglio è il rafting notturno: se capitate in città nei giorni giusti potreste far parte di spedizioni in notti di luna piena per scendere le ripide del fiume, il tutto seguito da una festa in stile falò. Non preoccupatevi non è rafting estremo, anche perché altrimenti almeno metà dei partecipanti – già brilli – non avrebbero fatto ritorno; comunque il consiglio è di tenersi per la festa dopo la discesa, prima magari qualche bicchierino soltanto…
Splendidi ricordi di vino e di feste, ma anche di incontri e di passeggiate lungo i parchi e il fiume, e una vita notturna da mendocino, questo offre Mendoza: una casella non trascurabile nel panorama argentino. Avvertenza per i naviganti: non meno di tre giorni.