In due ore di navigazione in motoscafo scoperto da Morondava (per buona parte dell’anno il percorso via terra è impraticabile), raggiungiamo le immense spiagge della costa occidentale nei pressi di Belo Sur Mer e ci sistemiamo in un bungalow sulla spiaggia alla mano, ma curato, dall’atmosfera tradizionale, nell’Ecolodge du Menabe.
Non aspettatevi le spiagge patinate di Nosy Be, qui nei pressi di Morondava l’ambiente è selvaggio, battuto dal vento, la sabbia bianca e il mare si fondono con l’entroterra in un suggestivo ambiente lagunare abitato da miriadi di creature. Il piccolo villaggio di pescatori della tribù Sakalava Vezo poco distante, è un complesso di case affacciate su una baia che dà sul Canale di Mozambico. Si tratta del cantiere navale più interessante e importante del Madagascar, ma non aspettatevi un cantiere a cielo aperto. Le spiagge sono sì disseminate di imbarcazioni finite e non, ma sono piroghe tradizionali costruite seguendo le stesse tecniche in auge due secoli fa, il che rende il paesaggio ancora più suggestivo.
Ci troviamo in una Riserva della Biosfera, la Belo-sur-Mer – Kirindy-Mite Biosphere Reserve, che custodisce un enorme mosaico di fragili ecosistemi poiché è qui che si incontrano flora e fauna malgasce occidentali e meridionali determinando un’alta biodiversità delle specie. Coesistono habitat disparati come foreste secche, boschetti di spine, savane, depressioni paludose salate (i tannes), foreste di mangrovie, barriere coralline.
Iniziamo visitando le saline della laguna d’Antsira, frequentate dai fenicotteri, dove il sale si raccoglie ancora nel modo tradizionale, e la foresta di 500.000 baobab del Kirindy-Mite National Park nell’entroterra che è una delle aree protette più giovani del Madagascar e rivendica la più grande densità di primati nel mondo.
Una giornata dedicatela ai sette piccoli isolotti corallini poco distanti, alcuni semi sommersi, spesso ignorati dai turisti. Sono belli per lo snorkeling e ideali per le immersioni poiché zona di passaggio di razze, barracuda, squali di barriera, polpi e tartarughe marine che vanno verso il profondo canale di Mozambico. Ed è possibile avvistare persino balene, delfini e dugonghi. Si può organizzare una gita in giornata appoggiandosi al Dive Center dell’Ecolodge du Menabe.
La nomina dell’intera area, terrestre e marina, a riserva della biosfera, ha favorito l’ecoturismo sia in quanto a tutela dell’ambiente sia in quanto a tutela della cultura dei popoli indigeni, i Sakalava. I locali in diversi casi partecipano alle realizzazione delle piccole strutture alberghiere creando abitazioni in stile tradizionale e preservano le antiche pratiche di pesca, raccolta del sale e costruzione delle imbarcazioni.
I viaggiatori che passano di qui spesso trovano di più di quello che si aspettano, come è successo a noi.