Meta del nostro viaggio è il Madagascar, l’Isola Rossa (per il colore tipico del suolo ferroso). Il mondo sta cambiando velocemente e ci auguriamo non sia troppo tardi per visitare questo splendido paese, un misto tra Africa e Asia, che vanta il maggior patrimonio ecologico del pianeta. La separazione dell’isola dal continente africano e dall’India avvenuta oltre 140 milioni di anni fa, l’ha reso l’habitat ideale per un numero impressionante di specie endemiche vegetali e animali, circa l’80% delle varietà presenti si possono trovare solo su quest’isola! I numerosi parchi e riserve (circa 50) sono tra le maggiori attrattive. Un viaggio tra gente semplice e accogliente, tra foreste pluviali lussureggianti e secche di baobab e piante spinose, tra deserti, barriere coralline e splendide spiagge disseminate sui 5000 chilometri di costa.
Itinerario
Il Madagascar è la quarta isola al mondo per dimensione (due volte l’Italia). Il nostro itinerario punta sulla varietà, consapevoli che nel mese che abbiamo a disposizione non potremo certo vedere tutto.
Raggiungiamo la capitale Tana (Antananarivo) il mattino del 22 luglio. È la prima tappa del nostro viaggio a cui dedichiamo un paio di giorni per orientarci e gironzolare tra le strette viuzze panoramiche della vecchia città, i mercati dello Zoma e di Androfohangy, dove ritorneremo per gli acquisti alla fine del viaggio, e per visitare il palazzo della regina, il Rova. Seconda tappa Antsirabè, che raggiungiamo in taxi-brousse. Piacevole e fresca città termale da girare a bordo dei tipici pousse-pousse, rinomata anche per i migliori intagliatori di pietre semipreziose. È poi il turno di Morondava con visita alla foresta di Kirindy, mare a Nosy Kelly, Belo sur Mer e l’imperdibile romantico viale dei Baobab.

Un volo per Toliara (Tulear), quattro giorni per visitare la zona e organizzare il trekking al parco dell’Isalo. Un altro aereo per Taolognaro (Fort Dauphin) dove noleggiamo un auto per visitare i dintorni (Cap Andavaka, Penisola di Lokaro) e la costa sud. La regione è impervia e le strade fino a Faux Cap, Cap Sainte Marie, Lavanono, sono praticabili solo con fuoristrada e tempo permettendo, ma ne vale assolutamente la pena. A nostro avviso tra le zone più interessanti e meno turistiche del Madagascar. Altra tratta interna in aereo (via Tana) e raggiungiamo la rinomata Nosy Be. Da qui organizziamo una gita di alcuni giorni all’arcipelago delle Mitsio, nonostante il mare sia capriccioso e imprevedibile in questa stagione. Trascorriamo gli ultimi giorni ad Antsiranana (Diego Suarez) nelle splendide spiagge di Smeraldo e della baia di Sakalava.
Quando andare in Madagascar
Il clima varia da regione a regione con notevoli differenze di microclima tra la costa orientale e l’altopiano centrale. Possiamo sintetizzare che ci sono due stagioni, la stagione secca da aprile a ottobre e quella delle piogge da novembre a marzo. L’ideale per vedere tutto sono settembre e ottobre, da escludersi invece febbraio e marzo a causa dei cicloni. Noi abbiamo visitato il Madagascar in agosto e abbiamo trovato bel tempo ovunque, ma abbiamo evitato la costa orientale più piovosa. Il mare in agosto è volte un po’ troppo agitato per godere a pieno dello snorkeling, mentre il sud è molto secco e più caldo.
Costi e organizzazione
Viaggiando per conto proprio stando alla larga da hotel di lusso e agenzie, il Madagascar si rivela una meta economica. Per dormire bisogna considerare circa 10 € per soluzioni basic, 30-40 € per un livello medio. Località turistiche come Nosy Be e Tana hanno prezzi più elevati rispetto al resto dell’isola, ma dandosi da fare, abbordabili anche per un turismo zaino in spalla. Il volo è certamente il costo più impattante.
Le strade asfaltate sull’isola sono pochissime e presto s’impara l’arte della pazienza; i mezzi di trasporto pubblici sono economici anche se confort e tempi rapidi di percorrenza sono da dimenticare. Scoprirete il fascino, misto a sofferenza, di viaggiare sui mezzi tra cui l’immancabile taxi-brousse che parte solo quando è pieno; concetto aleatorio, visto che non c’è limite alla capacità di compressione dei viaggiatori per fare spazio ai nuovi arrivi. Ma qui nessuno si lamenta… In alcune zone poco servite come ad esempio il sud abbiamo noleggiato sul posto un’auto con autista (obbligatorio). Per lunghe distanze è conveniente il volo interno (verificare con la compagnia, perché attualmente per chi arriva in Madagascar con Air Mad sono previsti sconti del 50% sui voli nazionali!).
La valuta è molto variabile, consigliamo una verifica dei prezzi prima di partire. L’euro è largamente accettato, meno le carte di credito sono utilizzabili solo in grandi città.
Non ci sono vaccinazioni obbligatorie. È diffusa la malaria soprattutto nelle zone costiere e sono suggerite le vaccinazioni antitifica, contro Epatite A e B. Il virus Hiv è molto diffuso in tutto il paese.
Per quanto riguarda i documenti è necessario il passaporto valido per 6 mesi con almeno una pagina vuota. Il visto è richiesto per soggiorni fino a 90 giorni e viene rilasciato in aeroporto secondo la normativa locale ad un costo di circa 60 €. È necessario essere in possesso del biglietto aereo di ritorno o proseguimento viaggio.

Da leggere, da vedere e da ascoltare
Consigliamo un paio di letture per chi ha voglia di scoprire qualcosa di questa magnifica terra prima di partire: Madagascar. Storie della terra in mezzo al mare di Ian Malcom (ed. Brossura), una raccolta di racconti di viaggio che si sofferma soprattutto sul popolo malgascio; Io e i lemuri. Una spedizione in Madagascar di Gerald Durrell (Adelphi), brillante resoconto della spedizione di Durrell alla fine degli anni ’80 per catturare esemplari di lemuri (aye-aye) e garantirne la riproduzione; La camicia di Hanta (Oscar Mondadori), dallo sguardo attento e solitario del viaggiatore e giornalista italiano Aldo Busi.
Da vedere invece Cain, Aventures des mers exotique, un docu/film di eccezionale modernità, nonostante i suoi 80 anni, diretto dal maestro avanguardista Leon Poirier che narra di un uomo civilizzato che si piega al cospetto della natura; per i bambini c’è la serie targata DreamWorks, Madagascar.
Per farsi un’idea delle sonorità malgasce, vi suggeriamo di ascoltare
Hira Gasy, un’artista che mixa musica tradizionale col teatro; Rossy per il mix di zouk caraibico e altri generi popolari (ha collaborato con la World Records di Peter Gabriel!); D’Gary, chitarrista considerato tra i migliori d’Africa e Les Surfs, un gruppo degli anni ’60 che ebbe successo internazionale.
Si parte…
Zaino in spalla, con poche essenziali cose, pieni di curiosità. Ci aspettiamo molto dal Madagascar, con i suoi paesaggi sempre diversi tra lemuri, camaleonti, tartarughe e fossa, baobab, palme e ravenala (l’albero del viaggiatore). Nessun giorno sarà noioso, magari un po’ faticoso, ma la vacanza si rivelerà una delle più belle degli ultimi anni.