Ogni cima, ogni angolo, ogni vallata delle Dolomiti, trentine o atesine che siano, è affascinante. Ma se qualcuno dovesse azzardare la domanda impertinente, “Qual è la valle dolomitica più bella?“, cosa dovrei rispondere? Superando l’imbarazzo della scelta e la sensazione di fare un torto a tanti luoghi meravigliosi, la mia modesta risposta indicherebbe la Val Fiscalina. Piccola valle tranquilla e protetta, laterale della val Pusteria, che si snoda da Sesto incuneandosi verso sud nel Parco Naturale delle Tre Cime di Lavaredo. Verde e incontaminata, una vallata di discreta altitudine, che parte dai 1400 m. sul livello del mare, per poi salire dolcemente, tra ampie radure e boschi di conifere. Una descrizione che aderisce un po’ a tutte le piccole valli delle Dolomiti di Sesto. Il fatto è che in Val Fiscalina si incontrano, tutti assieme, i monti simbolo di questa particolare zona delle Alpi. La Croda Rossa, la Croda dei Toni, i Tre Scarperi e infine le Tre Cime di Lavaredo, alcune delle montagne più spettacolari dell’intero arco alpino. Torrioni verticali, massicci o slanciati, che sorgono in maniera quasi improvvisa dal profilo finale dei monti. Architetture svettanti e impressionanti scolpite nella dolomia, una corona di cime scenograficamente impressionanti, che rende imperdibile la Val Fiscalina, una delle più fotografate di sempre.
La via di trekking più classica della valle è l’ascesa al rifugio Locatelli, proprio ai piedi delle famosissime ed emozionanti Tre Cime di Lavaredo.
Partiamo dal parcheggio in fondo valle, al termine della strada asfaltata della Val Fiscalina raggiungibile da Sesto. Seguite la carrozzabile che porta al rifugio di Fondo Valle, e alzate lo sguardo verso la stupefacente cornice delle cime circostanti. Riprendetevi e imboccate il sentiero n. 102 che si snoda tra i boschi fino al primo bivio. Tenete la destra seguendo le indicazioni per la Valle Sasso Vecchio, affrontando qualche tratto impegnativo, dove il sentiero diventa leggermente più ripido, ma mai pericoloso o proibitivo, per poi spianare in vista della cascata, raggiungerla e scalarne l’asperità.
Dopo qualche tornante siete nuovamente fuori dal bosco e, attorno a voi, c’è un panorama fatto di monumenti naturali in piena vista. Il più noto è il Monte Paterno, con le sue creste taglienti. Aguzzando la vista potrete vedere anche i ponticelli della sua famosa ferrata, un tempo teatro di azioni militari durante la Prima Guerra Mondiale. Seguite il sentiero ormai quasi in piano, fino a svoltare il versante e trovarvi di fronte le Tre Cime di Lavaredo, che si sveleranno gradualmente man mano che affrontate l’ultimo tratto di salita.
Il rifugio Locatelli, da noi già segnalato come uno dei rifugi più belli delle Dolomiti, si trova proprio ai piedi dei tre torrioni verticali. Un consiglio: rimanete a dormire, svegliatevi presto al mattino e godetevi l’alba, con il sole che spunta proprio tra le forcelle delle tre cime. Davvero indimenticabile, quasi quanto la colazione del Locatelli e l’ospitalità del rifugio.
Informazioni utili: dal fondo valle il tempo di percorrenza è di circa tre ore; se la stagione estiva non è troppo inoltrata, la discesa vi farà un ultimo regalo, lo spettacolo dei prati fioriti della Val Fiscalina.
Dove dormire in Val Fiscalina: potete trascorrere la notte al rifugio Locatelli in formula mezza pensione con non più di 64 € (uso doccia escluso), qualcosa meno se vi accontentate della cuccetta in stanza condivisa. Altrimenti a Sesto consigliamo l’Hotel Schoenblick, un tre stelle con un grazioso centro benessere, una biblioteca, camere con balcone vista Dolomiti e un’ampia terrazza solarium panoramica. D’inverno navetta gratuita per le principali piste da sci ed escursioni gratuite con racchette da neve.