I rifugi più belli delle Dolomiti

Domenica mattina, mentre insieme ad un’amica mi regalavo cibo per la mente perdendomi tra le magnifiche illustrazioni dell’annuale mostra monzese Le immagini della fantasia, mi sono imbattuta in uno splendido libro illustrato, Dolomiten Sagenbuch di Lechner (Tyrolia, 2011). La mia mente ha iniziato a vagare tra le montagne, in un vortice di ricordi e desideri, e all’improvviso è scattato il gioco: “Qual è il rifugio più bello delle Dolomiti?” Diciamo pure che è un po’ un gioco al massacro… Di rifugi tra queste splendide montagne dove si respira un’atmosfera magica e rigenerante ce ne sono davvero un’infinità, e spesso superano qualunque fantasia. Comunque ci abbiamo provato e questo è il risultato:

Rifugio Palmieri – Croda da Lago

Croda da Lago
CC chripell

Tra le Dolomiti ampezzane citiamo il Rifugio Croda da Lago (m. 2046, Località Lago da Lago, Cortina d’Ampezzo), situato ai piedi del versante orientale dell’omonimo monte. In aggiunta a un’atmosfera familiare creata da Modesto, Monica e dai loro figli, dallo scorso anno una nuova allettante proposta cattura l’attenzione: la sauna botte. Immaginate dopo una bella escursione nei dintorni del Lago Fedèra il piacere di un bagno al vapore nella sauna in stile finnico, grazie alla sezione circolare, con il profumo della legna che solletica le vostre stanche membra in mezzo a uno splendido panorama. Dopo non avrete nessuna remora nel concedervi una gustosa cena con dolce tipico. Durante la stagione invernale il rifugio e la sauna sono aperti tutti i fine settimana, mentre nel corso della stagione estiva la sauna è disponibile da metà giugno a fine settembre. La prenotazione è d’obbligo e il prezzo di un bel bagno di vapore è di 15 € a persona. Il rifugio che conta 51 posti letto, si raggiunge facilmente, ad esempio dal Passo Giau, con gli sci o le ciaspole, a piedi o in mountain bike, ed è anche tappa dell’Alta Via 1, conosciuto percorso trekking delle Dolomiti.
Tel.: +39 0436 862085
Mail: crodadalago@dolomiti.org

Rifugio Fuciade

Spostandoci in quel della Val di Fassa, al Passo San Pellegrino, 15 km da Moena troviamo il Rifugio Fuciade (m. 1982) molto gettonato per quanto riguarda il lato enogastronomico. Ci si può arrivare, in circa 1 ora di camminata dal parcheggio sulla sinistra superato il valico, fino a raggiungere la piana cosparsa di fienili vicini al rifugio. La vista é degna di nota, circondata su due lati dalle rilucenti cornici dolomitiche. L’ambiente interno si presenta caratteristico e confortevole, con le stufe di maiolica e gli utensili agricoli, i chiavistelli e le porte antiche oltre all’arredamento d’altri tempi che regala alle sette camere un sapore genuino, che ben si sposa con l’offerta a tavola. Infatti è la cucina a far da padrona in questo gioiello ai piedi del Monte Uomo: rispettosa della tradizione ma ricercata e curiosa come il tomino in crosta di pistacchi suggerisce. Ottime le grappe aromatizzate al pino mugo e ai frutti di bosco, che d’estate si possono godere all’aperto. Se optate solo per una cena o lo visitate comunque d’inverno, il rifugio mette a disposizione un gatto delle nevi, motoslitta o pulmino. Anche se, condizioni permettendo, la stellata vale la camminata.
Sito web: www.fuciade.it

Rifugio Pedrotti

rifugi Dolomiti: Pedrotti
CC Aleksandr Zykov

Tra le Dolomiti del Brenta proponiamo il Rifugio Pedrotti (m. 2491, Comune di San Lorenzo in Banale, Trento). Questo suggestivo eremo a ridosso del balzo roccioso ai piedi della Brenta Bassa, è una manna per gli alpinisti e gli escursionisti ed è raggiungibile da più accessi. Un’escursione interessante di circa 4 ore, con punto d’arrivo e pernottamento al rifugio, parte da Molveno passando per Pradèl, che si può volendo raggiungere anche in cabinovia, per proseguire verso il rifugio Croz dell’Altissimo, attraversa il torrente in direzione del rifugio Selvata e del laghetto dei Massodi, fino a raggiungere il Tosa e il Pedrotti, di cui è impossibile descrivere l’incantevole scenario. D’estate il rifugio conta circa 120 posti letto e, dopo 50 anni sotto la gestione della famiglia Donini, dal 2011 è coordinato dalla guida alpina Franco Nicolini insieme alla famiglia; offre possibilità di solo pernottamento o mezza pensione. È davvero una zona strategica per le escursioni nel gruppo dolomitico del Brenta, che permette di spingersi in tanti rifugi diversi e di fare ascensioni (Cima Tosa e Falesia della Brenta Bassa, quest’ultima adatta anche ai ragazzi o ai novellini). Accanto al rifugio è stata allestita anche una slackline, per cimentarsi in divertenti prove d’equilibrio!
Sito web: www.rifugiotosapedrotti.it
Tel.: +39 0461 948115

Rifugio Casera Ditta

Un piccolo rifugio con 20 posti letto, ma abbastanza frequentato visto il comodo accesso lungo il sentiero 905 CAI, è il Rifugio Casera Ditta (m. 956) nella Val Mesaz a sud di Erto. Di base è aperto tutto l’anno, ma è sempre meglio chiamare. Non è un rifugio per tutti: l’ambiente è davvero spartano, ai limiti del selvaggio, i gestori due soggetti particolari e non pensate lontanamente al bagno in camera. Eppure rappresenta il rifugio tipico di una volta, fatto di un’ospitalità selvatica e genuina, ed è luogo ideale per fare diverse gite, visitando anche i luoghi divenuti tristemente famosi per il disastro della diga del Vajont. Come punto di partenza per arrivare al rifugio si può partire da Longarone e con la S.S. 251 della Val Cellina si supera appunto la diga del Vajont e, prima del bivio per Casso, si gira a destra per Pineda e si parcheggia. Zaino in spalla, ci si prepara per una scarpinata di 3 orette: il monte Toc è lì a memento, la strada forestale diventa sentiero e inizia un tratto in quota. Si raggiunge la sorgente della Meisa, e si prosegue sempre sul sentiero fino al pian di Mesath dove sorge il rifugio. Polenta e capriolo vi aspettano, e magari un bicchierino di grappa potentilla di tormentilla.
Sito web: www.rifugiocaseraditta.it
Tel.: +39 0427 879010

Rifugio Locatelli

rifugio tre cime di lavaredo
CC Ingo Ronner

In Alta Pusteria, una meta che prima o poi nella vita bisogna raggiungere se si ama la montagna sono le tre cime di Lavaredo. Da fare chiaramente in estate, un percorso che si sviluppa su di un sentiero ben segnalato (il 102) è quello che attraversa tutta la Val Fiscalina fino a raggiungere il Rifugio Locatelli (m. 2438, Dobbiaco, Bolzano). Il percorso è semplice ma parecchio impegnativo: il dislivello è alto, quindi ci vuole un bel fiato! In alternativa, chi non è allenato, può raggiungerlo dal Lago di Misurina, attraverso la strada a pagamento (c’è anche la possibilità di utilizzare autobus, ma è impossibile trovare informazioni, tranne che in loco e insistendo parecchio!) passando dal Rifugio Auronzo situato al termine della strada panoramica. Però se soffrite di vertigini non fa per voi. Del resto, che ci fate qui in questo caso? Comunque, quando si arriva al Locatelli si ha una vista sulle Tre Cime davvero privilegiata… affascinante è dir poco. Il rifugio, aperto dal 20 giugno ca. fino a fine settembre, comprende 210 posti letto, imperdibile la colazione di prima mattina con la vista sulle tre cime all’alba, la visita alla piccola chiesetta in ricordo dei caduti in guerra, il panorama sui due laghetti Piani di un blu spettacolare. E sembra davvero di essere in un luogo fantastico… a due passi dal cielo.
Tel.: +39 0474 972002