Alhambra: piccola guida essenziale alla cittadella

Chi visita Granada lo fa quasi esclusivamente per vedere l’Alhambra. Sì certo, l’ex quartiere arabo dell’Albayzin è bellissimo; è vero, anche il Sacromonte ha un suo fascino; ok, anche il resto non è niente male, ma ammettiamolo: nulla di tutto questo vale il prezzo del viaggio se non fosse per l’Alhambra.

Si tratta di una cittadella fortificata, creata dagli arabi tra l’XI e il XIII secolo sulla cima di un colle, con la Sierra Nevada da un lato (dalle cime innevate che diventano rosa, per via della sabbia che arriva direttamente dal Sahara) e dall’altro il fiume Darro, che la separa dagli altri due colli di Granada: quello su cui si distende l’intero, bianco quartiere dell’Albayzin e quello degli ex-gitani, il Sacromonte.

Tuttavia la bellezza dell’Alhambra – dichiarata patrimonio Unesco nel 1984 – non è nella sua posizione strategica, ma nelle sue stupefacenti architetture in stile mudejar, che lo rendono un complesso unico in tutta Europa e non solo.

Arrivarci però non sarà affatto semplice! Come ogni cosa bella, per poterla raggiungere ci vorrà tempo, pazienza e una lunga ricerca in rete. Noi vi aiuteremo a rendere tutto più semplice.

Guida all’Alhambra: a caccia dei biglietti giusti

Ancora prima di comprare il biglietto aereo, dovete porvi il problema di verificare se ci sono disponibilità per accedere all’Alhambra. Il numero di ingressi, infatti, è limitato e in alcuni periodi dell’anno rischiate di non trovare neppure un giorno libero per riuscire a entrare.

Per scoprire se c’è posto dovrete scovare il sito da cui comprare i biglietti. Pensate sia facile? Primo errore! Inspiegabilmente, qualunque sito – compreso quello ufficiale – vi rimanderà a soluzioni con tour o visite guidate dai prezzi decisamente più alti rispetto a quello base di 15€ (circa) soltanto! Non disperate, una soluzione esiste: l’unico sito da cui si possono comprare i biglietti a prezzo pulito è Ticketmaster.es.

Alhambra
CC Jacob Garcia

Ora possiamo affrontare il secondo livello di questo strano gioco ad ostacoli: scegliere la tipologia giusta di biglietto. Esistono infatti una miriade di opzioni incomprensibili e a trabocchetto, ma solo una è quella che vi permetterà di vedere liberamente tutta l’area e i vari edifici, ovvero: “Alhambra General”.

E infine, l’ultimo step: trovare una data libera e bloccare un orario. Ma cosa implica questo orario? Bella domanda… La verità è che non ha nulla a che vedere con l’ingresso all’area, serve solo a prenotare il vostro accesso al complesso dei Palacios Nazaríes, posti al centro di tutta la cittadella (per cui ci metterete un po’ a raggiungerli) e per il quale ci sarà comunque una coda da fare sotto al sole. Nessun albero vi farà ombra, sappiatelo. Per cui attrezzatevi per l’attesa con ombrelli, cappelli, creme solari protezione 2.000 e tanta acqua. Riassumendo: se sceglierete la slot del mattino, potrete poi dedicare il resto della giornata a scoprire le altre strutture dell’Alhambra; nel caso fosse nel pomeriggio, invertite l’ordine e cominciate a visitare il complesso dal mattino.

Guida all’Alhambra: l’arrivo a Granada

Nel caso arriviate a Granada con la corriera (qui il sito per comprare i biglietti online), dovrete trovare un modo per arrivare in città coi mezzi: la stazione, infatti, non è per nulla vicina al centro. Il mio consiglio è di prendere un taxi, escludendo in partenza l’opzione bus locale. Il rischio è di ritrovarvi dopo un’ora su un mezzo che riporta sì la sigla corretta, ma fa un giro inconcludente, costringendovi a dover scendere a caso, in un punto a caso, perdendo altro tempo… a caso. Io l’ho fatto, non ve lo consiglio: Granada città merita molto di più della sua periferia.

Scegliete l’albergo nelle vicinanze di Plaza Nueva, dove si uniscono il colle dell’Alhambra e quello dell’Albayzin, come ad esempio l’affittacamere AMC Granada dall’ottimo rapporto qualità/prezzo che consigliamo per posizione, pulizia e cordialità dell staff. Gettate le valigie a terra e andate subito al Corral del Carbon, nel cui cortile troverete un piccolo ufficio: l’unico da cui è possibile ritirare i biglietti per entrare a l’Alhambra (già, non basta stamparli da casa…) ed evitare così di doverlo fare al momento dell’ingresso al sito Unesco, perdendo tempo in lunghe e inutili file.

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Guida all’Alhambra: cosa vedere

alhambra al tramonto
CC Maria Grazia Montagnari

Ed eccoci finalmente al grande giorno, quello della vostra visita. Trattandosi di una cittadella posta sopra un colle, il viaggio di andata sarà tutto in salita. Anche se siete amanti delle camminate, vi consiglio di non farvi del male già dal mattino e prendere l‘autobus 30 o 32 che parte dalla centralissima Plaza Isabel La Catolica (il biglietto potete comprarlo direttamente sul bus), il ritorno, invece, potete farlo a piedi (se le gambe ancora reggono) immersi nel parco pubblico che costeggia le mura.

Qui un breve elenco delle varie aree che esplorerete, tutte collegate tra loro da giardini curatissimi e in fiore, arricchiti da elementi di architettura araba.

Generalife: è l’area più vicina all’ingresso, composta da giochi d’acqua, siepi dalle forme geometriche e sentieri in fiore. L’edificio era la la residenza estiva del re arabo di turno, molto più piccolo e semplice di quelli di Palacios Nazaries, nel quale troverete anche tracce degli interventi successivi ad opera dei regnanti cattolici. Nel giardino interno potrete notare un ingegnoso sistema di comunicazione tra canali d’acqua, che fanno da scorrimano tra la struttura più alta e quella inferiore.

Palacio de Carlos V: è l’unico edificio puramente rinascimentale della cittadella, al cui interno troverete due musei (uno sui manufatti arabi della regione e l’altro di belle arti) e un inaspettato cortile circolare: se vi posizionerete al suo centro – riconoscibile da un tombino – provate e a parlare a voce normale e scoprirete un imprevisto effetto megafono, che vi darà l’idea che da lì sia possibile parlare al mondo intero. Da qui sarà un attimo raggiungere l’ingresso per i Palacios Nazaries.

Palacios Nazaries: si tratta di un complesso di palazzi, costruiti per volere dei vari nobili che si susseguirono nei secoli: il Mexuar, il Palacio de Comares (o di Yusuf I), e il Palacio des los Leones (o di Mohammed V).
Il Mexuar è la prima sala visitabile, dove un tempo venivano concesse le udienze. Qui potrete iniziare ad ammirare i primi dettagli di decorazioni arabeggianti, tra cui gli stucchi e la parete in ceramica, con colori e geometrie tipiche della zona.
Il Palacio de Comares, dove al centro troverete il famoso Patio de los Arrayanes, noto per la sua vasca rettangolare e i cespugli di mirto ai lati. All’interno della torre scoprirete poi splendidi soffitti in legno, con rappresentati i setti cieli dell’islam.
Il Palacio de los Leones ospitava l’harem reale. Il nome deriva dalla caratteristica fontana in marmo, sorretta da dodici leoni, immersa in una corte fatta da colonne bianche e stucchi elaboratissimi, da togliere il fiato. In una delle sale che si affacciano su questo patio avvenne uno degli episodi storici più leggendari: l’uccisione della famiglia degli Abencerraj, che tradirono il loro re e cercarono di eliminarlo, ma vennero scoperti. Si narra che le macchie rosse sulla vasca interna di questa sala, siano in realtà gocce di sangue dei traditori, qui massacrati.
Tutte le altre sale che incontrerete in questi palazzi saranno accomunate dalle splendide decorazioni in stile mudejar e dall’elemento dell’acqua, che collega non solo questi patii ma – concettualmente – tutta la cittadella.

Alcazaba: è la punta più lontana rispetto all’ingresso e anche la zona più antica dell’intero sito, proprio per questo però è anche la più rovinata. Resistono comunque dei bastioni e alcune torri, sulle quali potrete salire e scattare foto stupende della città sottostante e della Sierra Nevada.

Guida all’Alhambra: dal tramonto all’alba

Al vostro rientro in città non perdete la vista della cittadella al tramonto che si gode dal Mirador de San Nicolas, una terrazza nel quartiere Albaicín che si raggiunge da Plaza Nueva in circa 15 minuti a piedi (attenzione a non perdervi tra le stradine, controllate bene la mappa). Lì vicino c’è un’ottima gelateria, l’Helados San Nicolas (Camino Nuevo de San Nicolas, 28). Al ritorno potrete fermarvi a sorseggiare una tazza di tè in una delle numerose teterías di Calle Caldererìa Nueva oppure raggiungere per cena il Mirador de Morayma, ad appena 300 metri, un buon ristorante, non economico, dove prenotare un tavolo con vista spettacolare sull’Alhambra. Oppure potete tornare in Plaza Nueva e andare a fare una scorpacciata di tapas di pesce fritto ad ottimi prezzi a Los Diamantes prima di riversarvi nella vivace notte di Granada, se ancora vi resta un po’ energia.

Destinazione: