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Lanzarote: la terra del fuoco nel parco Timanfaya

Lanzarote è tra le più affascinanti isole delle Canarie per le notevoli spiagge e per il blu intenso del mare, ma soprattutto per il Parco del Timanfaya.

Lo splendido contrasto tra il verde della vegetazione tropicale, le suggestive rocce laviche e le sabbie finissime e chiare, che paiono un’appendice dell’immenso deserto africano del Sahara poco distante. Tutto questo è Lanzarote, una tra le isole più belle delle Canarie. Con le sue località di innegabile bellezza come Playa Bianca, Costa Teguiste e La Santa, richiama ogni anno migliaia di turisti, anche grazie al piacevole clima caldo e secco e alle notevoli attrezzature di accoglienza che caratterizzano i litorali dell’isola.

Lanzarote è davvero una tra le più affascinanti isole delle Canarie, non soltanto per le notevoli spiagge e per il blu intenso dell’Oceano Atlantico, ma soprattutto grazie ad un tesoro custodito nel suo entroterra: il Parco Nazionale del Timanfaya, la più spettacolare e potente testimonianza dell’origine vulcanica dell’arcipelago. Dichiarata Riserva Mondiale della Biosfera dall’Unesco e tutelata dall’istituzione del Parco sin dal 1968, l’area circostante il vulcano Timanfaya è il risultato di un’immensa e continua serie di eruzioni iniziata nel 1730 e terminata sei anni dopo. La zona, che si trova nella parte occidentale dell’isola, nel distretto di Tinjao, ha subito un altro grandissimo disastro nel 1824, le cui colate hanno devastato i campi coltivati e i villaggi costruiti sulle terre, oggi nuovamente ricoperte da un vero e proprio mare di lava grigia.

Attraversare il parco tramite i sentieri e gli itinerari attrezzati dalle guide, vuol dire immergersi in una natura incontaminata e irreale, un’esperienza di paesaggi da fantascienza, che sembrano appartenere a un altro pianeta, rimasti pressoché inalterati per quasi due secoli grazie al clima secco delle Canarie e alle piogge ridotte che cadono annualmente sui terreni di Lanzarote. Ci si può addentrare tra i moltissimi crateri vulcanici che spuntano dal terreno lavico, guidati dalle voci delle audioguide del parco, che illustrano i particolari di un’area geologica unica nel suo genere, fatta di caverne sotterranee che riaffiorano dallo sgretolarsi degli strati di lava raffreddata dal tempo.

mare Lanzarote, Canarie
CC Santiago Beguería

Non così fredda, se è vero che in alcuni punti, a pochi metri dalla superficie, il terreno raggiunge ancora temperature elevatissime di quasi seicento gradi, grazie alle quali si conducono esperimenti fondamentali per la vulcanologia moderna.

Sul Timanfaya si può assistere allo spettacolo dei geyser artificiali, acqua fredda che si trasforma immediatamente in una potente colonna di vapore, a dimostrazione di come la furia del magma sopravviva poco al di sotto dei propri piedi.

Un altro must del parco è il ristorante El Diablo, costruito secondo il progetto dell’architetto simbolo di Lanzarote e delle Canarie, Cesar Manrique. Particolarità assoluta: al Diablo potrete gustare piatti tipici della cucina locale preparati direttamente in un forno naturale che sfrutta l’energia geotermica della lava.

L’ingresso al parco e la visita dei suoi percorsi strettamente delimitati (non è il caso di aggirarsi imprudentemente tra vulcani e crateri dormienti ma attivi…) costa soltanto otto euro, e l’apertura al pubblico va dalle nove di mattina alle diciotto. C’è la possibilità, su prenotazione, di essere condotti dalle guide specializzate, che risponderanno alle domande più disparate, illustrando le caratteristiche delle formazioni laviche e della cupola vulcanica del Timanfaya. Un’esperienza divertente, se si è disposti a spendere qualcosa in più, è l’attraversamento del parco a dorso di dromedario o cammello.

parco Timanfaya, Lanzarote
CC Dieter Meyer

Una cosa è certa: in qualunque modo deciderete di attraversare il Timanfaya, dall’inizio del fronte lavico sino al suo violento gettarsi nell’oceano, difficilmente sarete in grado di dimenticare la sua meravigiosa, affascinante desolazione.

Come arrivare a Lanzarote. Raggiungere dall’Italia l’aeroporto di Lanzarote, a 5 chilometri dal capoluogo Arrecife, significa voli con almeno uno scalo. Da Linate e Fiumicino Alitalia offre voli con scalo a Barcellona in alta stagione, mentre nei mesi meno caldi Lanzarote è raggiungibile da Malpensa con volo Iberia sino a Madrid e dunque aerei Binter Canarias. Alcuni voli fanno scalo anche a Gran Canaria, prima di raggiungere l’isola. Dalla Spagna, le Canarie sono raggiungibili in traghetto dal porto di Cadice, servizio fornito da Acciona Transmediterranea. Qui potete confrontare i prezzi e trovare le offerte più vantaggiose.

Dove dormire a Lanzarote. Le località di Lanzarote sono caratterizzate dall’alta qualità delle strutture alberghiere. Los Fariones è un hotel lussuoso, ma non eccessivamente caro sulla spiaggia di Puerto del Carmen. Casa Rural Caleton del Golfo è un vero gioiello immerso nel parco, ma va prenotato con un po’ di anticipo. Moltissime le soluzioni in villaggio e in appartamenti di piccoli e grandi complessi, come Molino de Guatiza a soli 200 metri dalle spiagge di Playa Bastian. Villa Canaima è una soluzione ideale nella vicina Arrecife.

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