Eolie, le isole che nascono dal fuoco

Sette isole e sette millenni di storia. Le Eolie, al largo delle coste settentrionali della Sicilia, prendono il nome da Eolo, dio greco del vento. Sono isole feconde come le brezze portatrici di vita, ricche di bellezze naturali e paesaggistiche come pochi altri luoghi al mondo. Sorte dal mare più di settecentomila anni fa, le isole Eolie sono figlie del fuoco e della terra. L’arcipelago è di origine vulcanica evidente, con i profili conici e l’attività lavica ancora importante di Stromboli e Vulcano, oltre alle proprietà termali dei fanghi di alcune isole e alle spiagge nere come l’ossidiana delle coste.

Il clima caldo e ventilato, sempre mite e per nulla piovoso, le rende una meta turistica perfetta d’estate, ma che conserva un fascino particolare in tutte le stagioni. E’ una terra di contrasti, con isole molto diverse tra loro. Ognuna ha il suo paesaggio inconfondibile e la sua personalità. Brulle e quasi minacciose Alicudi e Filicudi, a lungo ignorate dal turismo di massa. Stromboli e Vulcano dall’identità e dal profilo inconfondibile. Panarea, verde e rigogliosa. Salina e, soprattutto, Lipari, le più grandi e pulsanti di vita, il vero centro attorno a cui gravita tutto l’arcipelago.

VULCANO

Isola dalle forme irregolari e ricca di insenature, è tra le Eolie la più vicina alle coste di Sicilia e agli imbarchi di Milazzo. E’ formata da Vulcano e Vulcanello, i due crateri da cui è nata, e si caratterizza per il forte odore di zolfo e i fanghi curativi. Bellissima e rigogliosa, Vulcano è coperta di oleandri e gelsi e sventola in aria come un vessillo le fumarole del suo cratere dormiente ma ancora attivo. E’ l’isola famosa per le piscine di caldi fanghi termali, che riposano nelle strutture di tufo. La terra incontra il mare con le sue coste frastagliate e scure, in un connubio che si fa spettacolare nell’anfiteatro marino della piscina di Venere e nella Grotta del Cavallo.

Le alture salgono al cratere in mezzo alla natura verdeggiante delle sue pendici. Il piano sottostante, coperto di pascoli e coltivazioni, accoglie il promontorio di Punta dell’Asino, uno dei luoghi più incantevoli dell’arcipelago. La vitalità dell’isola è assicurata da locali e bar in cui spesso si suona dal vivo nei mesi estivi.

Vulcano, Isole Eolie
Vulcano, Isole Eolie | Ghost-in-the-Shell

Balza subito all’occhio ad un primo sguardo la particolarità del centro abitato di Vulcano: case, edifici, bar sono vicinissimi al cratere. Paradossalmente, questa vicinanza che il buon senso suggerirebbe preoccupante, è fonte di vitalità per l’isola e per il suo paese. L’esempio più evidente di questa simbiosi è Villa Stevenson, maniero fatto costruire a metà ‘800 che è l’edificio più antico dell’isola e sorge esattamente di fronte alla Pozza dei Fanghi, famosa piscina termale nonché uno dei luoghi di ritrovo più importanti di Vulcano, animato dagli aperitivi in musica frequentato dai turisti più modaioli. Forse qui si risolve e riassume l’identità di Vulcano, isola dei vip negli anni Sessanta e Settanta e ancor oggi località tra le più modaiole per la vita notturna eoliana.

Belle spiagge di ciottoli neri adornano le coste frastagliate e scure dell’isola. Vulcano ha un mare splendido, reso ancor più bello dalla varietà delle sue piccole insenature e dei suoi promontori. I due luoghi migliori per godersi le acque cristalline sono Punta dell’Asino, con il bellissimo borgo del Gelso alle spalle e la Spiaggia delle Sabbie Nere, nei pressi del porto di ponente.

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LIPARI

La più grande delle Isole Eolie, centro geografico e vitale dell’arcipelago, Lipari è un’isola ricca di storia e di bellezza, base ideale per una vacanza lunga e rilassante alla scoperta dell’arcipelago. I Greci la chiamarono Meligonis, cioè dolce, un nome che fa riferimento al suo clima temperato e mite. La trovarono abitata da un popolo antico, i cui insediamenti risalgono al neolitico. E da allora fu sempre un centro importante, una vera e propria città galleggiante.

Tutta l’isola è un museo all’aperto, una testimonianza di passaggi e incroci di popoli, marinai, viaggiatori, pirati, conquistatori. Operosa, ricca di contrasti cromatici grazie al nero delle rocce laviche e al bianco della pietra pomice che si contendono il suolo, Lipari è un’isola da scoprire con calma, in motorino lungo le sue strade, oppure in barca costeggiando il suo litorale frastagliato.

Lipari
Lipari | kuhnmi

Il centro abitato di Lipari è l’unico dell’isola ad avere un assetto urbanistico. Il centro è caratterizzato soprattutto dal castello, che svetta dalle scogliere che dominano il paese. Ristrutturato nel corso delle varie dominazioni della Sicilia, oggi fa mostra delle sue mura e dei suoi imponenti bastioni nella declinazione che vollero dargli i Borboni di Spagna, nel sedicesimo secolo. Museo archeologico dell’isola, luogo interessantissimo di cultura e storia, la Rocca è uno dei simboli di Lipari ed accoglie anche la cattedrale Normanna del 1804. Il paese si sviluppa tutto attorno, tra la piazza della Marina Corta, cuore pulsante della vita diurna e notturna, e la Marina lunga, il Lungomare di Via Crispi. Da visitare la frazione di Canneto, cittadina di spiagge e pescatori e porto attracco delle barche.nRisalendo per i campi e raggiungendo l’altipiano, il piccolo gruppo di case di Quattropani è il di Lipari, con la sua vista spettacolare su Salina e i tramonti indimenticabili. Nei pressi si trovano le Terme di san Calogero, note sin dall’età micenea per le proprietà terapeutiche.

Tra le spiagge più apprezzate vi è quella di Canneto, molto grande. Più a nord, vicino alle cave di pomice, vi sono le ex spiagge bianche, chiamate così perché quando le cave erano in attività la polvere bianca della pomice si mischiava alla sabbia. Bella anche la vicina caletta di Porticello. Panoramico, con vista che si apre su Panarea, Stromboli e la vicina Salina è il villaggio di Acquacalda, con un bel ristorante affacciato sul mare e la spiaggia di sassi.

Dove mangiare. Nel centro storico di Lipari, delimitato dal porto e il castello, vi sono un gran numero di ristoranti e locali dove le possibilità spaziano dalla gustosa granita fino al pranzo più raffinato. Tra i locali più originali spicca il Kasbah Café con un bel giardino interno e cucina siciliana rivisitata. Numerosi anche i locali a Marina Corta, il porticciolo turistico di Lipari. Per la cucina eoliana ma anche per la posizione in riva al mare con vista sull’arcipelago si segnala il Ristorante Aurora nella frazione di Acquacalda.

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SALINA

Seconda per estensione nell’arcipelago, Salina è l’isola più verde delle Eolie, formata da due diverse strutture vulcaniche affiancate. Da qui la sua forma peculiare ed il suo antico nome, Didyme, che significa gemelli. Il nome di Salina è noto in tutto il mondo non soltanto per la sua bellezza di colori e profumi mediterranei, ma anche per essere la principale sede di produzione del vino Malvasia, tratto dalle uve coltivate su questa isola dal clima generoso e dalla terra fertile, ricca di uliveti, vigneti e frutteti. Isola vitale e seconda per popolazione dopo Lipari, è anche quella abitata da più tempo, come testimonia l’insediamento di Rinella, risalente addirittura a 5000 anni prima di Cristo. Il suo nome deriva dal laghetto salmastro sulla costa di fronte a Lipari e dalle sue coltivazioni di sale.

Salina è un’isola ricca di vegetazione, occupata per oltre metà da una riserva naturale che assicura agli appassionati escursioni e natura incontaminata, tra uccelli migratori e boschi di castagni. Si affolla nei mesi estivi e offre una vita notturna discreta, non caotica, fatta di ristorantini e locali. E’ perfetta per le coppie e le famiglie, con le sue bellezze naturali, l’atmosfera tranquilla ma vivace e le molte occasioni di gustare la cucina tipica eoliana.

Pollara, Salina
Pollara, Salina | Daniel Aguilar

Santa Marina, Malfa e Leni sono i tre piccoli comuni in cui si suddivide Salina dal punto di vista amministrativo. Un dato peculiare in un arcipelago come quello delle Eolie, accomunato tutto quanto sotto il comune di Lipari, al di fuori appunto di Salina. Santa Marina è il porto, centro agricolo e turistico sul mare. Da visitare nei pressi gli scavi archeologici con le abitazioni romane e la grotta del Saraceno, forse il primo insediamento greco dell’isola, con altari e piccole nicchie. Malfa e Leni sono invece centri più piccoli ed appartati, entrambi a cinque minuti dal mare nell’entroterra, luoghi più legati alla tradizione e immersi nella natura. I cinefili vorranno forse visitare Pollara, nei pressi di Malfa, frazione resa famosa dal film Il Postino, con Massimo Troisi e Philippe Noiret.

Le coste di Salina offrono spiagge di ciottoli di media grandezza, quasi tutte intatte, senza attrezzature e appartate. Si trova persino un poco di sabbia sulla costa di Rinella, secondo porto dell’isola e zona decisamente presa d’assalto nei mesi estivi. Bellissime le calette di Pollara e dello Scario, anche questa nei pressi di Malfa, dal mare cristallino e limpidissimo, grazie ai fondali sempre rocciosi.

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PANAREA

L’isola più piccola delle Eolie è la verde Panarea, luogo tranquillo e appartato, circondata dal suo piccolo sub-arcipelago di isolotti e scogli, storicamente la più sofisticata e mondana dell’arcipelago eoliano. Si chiama Panarea, che vuol dire “tutta sconnessa”, e basta un’occhiata alle sue pendici irregolari per capire il senso dell’etimologia. E’ la minore delle Eolie, una piccola isola verde, dalla costa rocciosa e piuttosto uniforme, come è tipico dell’arcipelago. Oggi vediamo solo una piccola parte della sua fisionomia originaria, sprofondata in seguito a una serie di eruzioni del suo vulcano oggi spento.

Bella e silenziosa, Panarea attrae con la sua natura rigogliosa e per la possibilità di visitare gli isolotti che la circondano, come quello di Spinazzola, piccola riserva naturale con le rarissime palme nane, e Basiluzzo, una piccola cattedrale naturale, con la sua forma di cupola rocciosa a picco sul mare, con striature multicolori di diversi tipi di roccia lavica. E’ decisamente la più giovane delle Eolie, grazie ai suoi locali alla moda e alle discoteche che assicurano una vita notturna più movimentata di quasi ogni altra isola dell’arcipelago.

Panarea
Panarea | HopeHill

La contrada di San Pietro è l’attracco dell’isola. Si tratta di un borgo di casette bianche immerse nel verde della natura. Una vista pittoresca già dal mare. Vicino, merita una visita il villaggio preistorico di Cala Junco, luogo di ritrovamento di una serie di capanne ovali di pietra risalenti a 1400 anni prima di Cristo, assieme a moltissimi utensili dell’età del bronzo. Altro piccolo centro è Drautto, di poche case sparse, che merita una visita per le vicine colate laviche, le grandi formazioni rocciose dette spine, una delle principali bellezze dell’isola.

A Panarea merita assolutamente una menzione una delle rare spiagge di sabbia dell’arcipelago delle Eolie. Si tratta di Cala degli Zimmari, in realtà mista di sabbia e ciottoli, splendidamente incorniciata dalla scogliera alle sue spalle e dal verde rigoglioso.

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STROMBOLI

La sua forma conica e regolare non lascia spazio a dubbi. Stromboli è un vulcano. Una terra del fuoco dall’aspetto minaccioso, se si pensa alla furia che riposa capricciosa sottoterra, ma incredibilmente affascinante per i suoi panorami assolutamente unici. Secondo gli antichi qui sorgeva la reggia di Eolo, dio del vento, fatta tutta di bronzo nelle descrizioni di Omero, probabilmente ispirato dai colori irreali di questa isola. Ovviamente il vulcano non può che essere il motivo principale di una visita all’isola. Visitabile con un’impegnativa escursione guidata di circa tre ore per giungere ai crateri, oppure una passeggiata di un quarto d’ora alla Punta di Bronzo, osservatorio privilegiato delle attività vulcaniche.

Lo spettacolo più suggestivo è quello della sciara del Fuoco, un intero versante periodicamente inondato dalle colate laviche che si gettano nel blu profondo dei fondali dell’isola, che raggiungono fino a 1200 metri sotto il livello del mare. In alcuni casi è possibile assistere alle eruzioni esplosive e alle colate dal vivo, famose nell’antichità per essere uno dei più grandi fari naturali per i naviganti del Mediterraneo.

Stromboli
Stromboli | stefan_fotos

Un piccolissimo centro è il villaggio più famoso dell’isola. Considerato da alcuni il porto più piccolo del mondo, Ginostra deve il suo nome alla ginestra, la pianta tipica della macchia mediterranea cantata anche da Giacomo Leopardi. La piazzetta all’attracco, la risalita verso le poche case su per la scogliera e poco più. Tutta la tranquillità dei piccolissimi villaggi che caratterizzano le Eolie. Il cuore turistico e vitale è il paese di San Vincenzo, l’altro porto dell’isola. Un paese di casette bianche non troppo addossate le une alle altre, con molti negozi e locali tra le sue stradine strette, e paesaggi affascinanti tra il bianco dei suoi intonachi, il verde dei pergolati e la sagoma nera del vulcano alle sue spalle.

Spiagge nere, di roccia lavica, in un incontro con il blu di un mare limpidissimo che crea giochi cromatici imprevedibili e da ricordare. Le cale di ciottoli più belle si trovano a Piscità, la cui spiaggia è tra le più estese dell’arcipelago e a Ficogrande, la più affollata di turisti e bar. L’isolotto di Strombolicchio è un paradiso per gli appassionati di immersioni.

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FILICUDI

Filicudi condivide con la vicina Alicudi l’aspetto a prima vista ostile, la bellezza selvaggia e antica, come ferma nel tempo. Più abitata e leggermente più mondana rispetto ad Alicudi, con qualche ristorante per passare le serate, rimane un’isola di grandissima tranquillità e di pace. Poco più di duecento abitanti, è la quinta isola per dimensioni dell’arcipelago eoliano. Rocciosa e priva di fonti d’acqua, con tre vulcani spunti, gode del fascino di una terra fortemente legata alla sua storia, che ha radici profonde testimoniate dai notevoli reperti archeologici. Capo Graziano e Piano del Porto sono infatti siti di scavo importanti, in cui sono visibili tuttora i resti di villaggi risalenti all’età del bronzo.

Filicudi
Filicudi | Unukorno

Poche case in piccoli gruppi: questo sono i centri abitati dell’isola. Filicudi Porto è dotata di servizi e bancomat. Passeggiare tra le sue case basse e un po’ dimesse permette di passare una piacevole serata in un’atmosfera pacifica e persa nel tempo. Magari durante una delle tipiche limpide serate eoliane, illuminate dalla luna e dalle stelle. Ma le tradizioni di Filicudi si respirano soprattutto nelle mulattiere che ne attraversano l’entroterra, profumato di ginestre e dei fiori della macchia mediterranea. Non tanto un’isola di pescatori ma di contadini e prodotti come i famosi capperi dell’isola e i fichi d’india, le cui piante caratterizzano la vegetazione. E la presenza degli asini che pascolano per le sue campagne. Da vedere l’antico insediamento di Val di Chiesa, centro religioso e tradizionale dell’isola, e Pecorini Mare, un piccolo borgo tra mare e pendici montagnose dell’isola, che ospita il Saloon, locale modaiolo dell’isola.

Per quanto riguarda gli accessi al mare, Filicudi possiede alcune spiagge di ciottoli arrotondati. Bellissima quella della località Le Punte, che si raggiunge a piedi dal molo del porto. Famosa anche Pecorini Mare, nella cornice della pittoresca frazione da cui prende il nome. Tranquille e meravigliose le calette di Punta Zotta, nelle vicinanze del faro dell’isola. I fondali marini nascondono segreti, reperti e antichi relitti. Filicudi è isola di leggende, come quella della Sirena Amanda che ne abita i mari. Da non perdere Grotta del Bue Marino, dal fondale blu cristallino, il luogo turistico più famoso di Filicudi. Per immersioni, corsi e noleggio di attrezzatura subacquea ci si può rivolgere al Centro Diving Apogon.

DOVE DORMIRE A FILICUDI: Pensione La Sirena

ALICUDI

“Qui c’è molta calma. Una calma terribile”, annotava Nanni Moretti nel suo Caro Diario. Poco più di cento abitanti per Alicudi, la più occidentale e la seconda più piccola tra le Eolie, un’isola entrata solo recentemente nelle rotte del turismo e ancora legata alle tradizioni e ai ritmi dei pescatori che la abitano da secoli.

Piccola, arida, a prima vista inospitale. Questa è Alicudi, isola brulla e rocciosa, priva di un porto naturale e di approdi sicuri. Difficilmente accessibile e quindi dotata di un fascino particolare, più intatta e primitiva rispetto a tutte le altre isole dell’arcipelago. Ancora in tempi recenti fu dedita esclusivamente all’agricoltura e alla pesca. Gli abitanti, detti Arcudari erano famosi per essere colossi di grande forza.

Alicudi
Alicudi | Benjamín Núñez González

Qualche casa, due negozi di alimentari e di beni di prima necessità, l’ufficio postale. Niente banche, nessun servizio. Alicudi Porto è un luogo dove il tempo si è fermato, un semplice villaggio di pescatori, cui si affiancano microscopiche frazioni di gruppi di quattro o cinque case, e piccoli poderi più elevati sui terrazzamenti tipici che si arrampicano sull’isola come una scala. Un luogo di tranquillità e tradizioni, in cui godere di pace assoluta e dell’ospitalità di un popolo autentico e radicato. I sentieri che attraversano l’isola sono perlopiù in disuso e talvolta insicuri, da attraversare preferibilmente con l’aiuto di una guida. Eppure, nelle mulattiere che portano alla vetta di Piano Filo dell’Arpa, attraversando i fertili terrazzamenti dell’isola, ci si lascia catturare dalla bellezza di questo luogo, dalla vegetazione bassa, ma rigogliosa, che ingentilisce.

Tra le anguste insenature di una costa granitica sono nascoste alcune spiagge. Si incontrano, incastonate nella costa quasi del tutto uniforme, nella zona di sud est, all’altezza della piccola frazione di Bazzina. Silenziose, tranquille, frequentati da pochi diportisti e meta di qualche appassionato di immersioni che gode dei fondali piuttosto bassi e della vitalità di flora e fauna marine di queste acque per lo più indisturbate. L’unica spiaggia raggiungibile a piedi è la piccola spiaggia di Alicudi Porto, di fronte al piccolo paesino. Bellissimo il giro dell’isola in barca, possibile affittando una barca ai pescatori, che permette di visitare anche la parte occidentale dell’isola, del tutto inospitale sulla costa rocciosa a picco sul mare, ma splendida, con un mare blu intenso e profondo, con le sciare vulcaniche e le colonne di roccia lavica che spuntano dal mare, le cosiddette fili.

DOVE DORMIRE AD ALICUDI: Giardino dei Carrubi

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