Salvador de Bahia, capitale dello stato di Bahia, è la stella polare del nord-est brasiliano, punto di riferimento per chiunque arrivi in questo pezzo di Brasile. Non solo per la bellezza della città, piena di colori e arte, e neanche per il fatto di essere la terza città più popolosa dello stato verdeoro: anche se non ci siete mai stati ne avete sentito parlare e il motivo principale si chiama capoeira.
La capoeira è l’arte marziale dei discendenti degli schiavi africani nati in Brasile, caratterizzata da musica e movimenti armonici che la fanno sembrare una danza, è letteralmente esplosa e si è diffusa a livello mondiale. Salvador è un crocevia di etnie e di popoli, la maggioranza della popolazione è di origine africana, da qui nasce il suo riconoscimento come centro mondiale della capoeira: a qualunque ora del giorno e della notte si possono incontrare soteropolitani (abitanti di Salvador, dal greco Soteropolis, città del Salvatore) praticare l’arte marziale brasiliana per strada. Qui ci sono anche tra le scuole più famose al mondo e capita spesso di incontrare gente da ogni parte del globo che si ferma per sei mesi a Salvador a fare un corso super intensivo.
Ma Salvador non è solo questo, anche se la musica non manca mai per le strade. La capitale dello stato di Bahia è forse la dimostrazione vivente più eclatante dell’iniquità e della povertà che affligge il Brasile: il centro, piccolo e molto bello, è letteralmente circondato da favelas, a cui si accede attraverso piccole vie e stradine invisibili. Non serve arrivarci, anche se è un’esperienza molto forte e che consiglio (solo se accompagnati da persone che ci vivono), per vedere la povertà dilagante. Salvador infatti è priva di quel filtro proprio di altre città brasiliane, che nascondono o tentano di farlo il loro lato più povero: in città vi capiterà più e più volte ogni giorno di ricevere qualche richiesta, probabilmente soldi da ragazzi o bambini in evidente stato di tossicodipendenza (è soprattutto colla o il cosiddetto crystal, avanzi di cocaina, la droga dei poveri).
È quasi impossibile – a meno non vi rinchiudiate in qualche torre di avorio, ma a quel punto fate prima a non andarci – non vedere persone ridotte molto male e molto sofferenti. Come in qualsiasi posto piagato dalla povertà, occhio anche a quello che portate in giro: le piccole rapine o l’essere osservati come dei “polletti” da ripulire è all’ordine del giorno. Usate le giuste precauzioni però non fatevi spaventare, sono tante anche la possibilità di entrare in contatto con i socievolissimi abitanti del luogo e partecipare a feste locali che vi lasceranno esausti ed entusiasti.
Da non perdere a Bahia. Il centro storico (Pelourinho) patrimonio dell’UNESCO, il quartiere limitrofo San Antonio, la cattedrale e la chiesa di San Francesco, l’ascensore Lacerda costruito tra il 1869 e il 1873 che vi porterà alla città bassa e viceversa, almeno una scuola di capoeira – è sufficiente chiedere in giro, vi sapranno indicare un luogo nelle vicinanze – durante una delle tante lezioni, il Mercado Modelo dove troverete un paradiso dell’artigianato, una cerimonia Candomblè in piazza, con riti tradizionali africani e cattolici in un miscuglio sincretico di religioni tanto misteriosamente rituale quanto affascinante.
Oltre a musica, cultura, divertimento c’è anche la possibilità di passare giornate super rilassanti al mare. Numerose le spiagge nei dintorni di Salvador de Bahia, anche se vista l’offerta del nord-est brasiliano non è il caso di soffermarsi eccessivamente… Suggeriamo in particolare Praia do Forte che si trova nel distretto di Mata de Sao Joo, nota per la sabbia fine, il mare turchese, le megattere che si possono avvistare al largo tra luglio e ottobre e la schiusa estiva delle uova di tartaruga marina (Projeto Tamar è un’associazione non governativa impegnata nella loro protezione); e Praia de Itapuã, nel quartiere di Itapu, un’altra piacevole spiaggia dove è possibile anche ammirare la Sirenetta di Itapu e particolarmente consigliata durante il Carnevale di Salvador perché è qui che le persone vestite con abiti tradizionali sfilano con i vasi pieni di fiori.
Dove dormire. Il consiglio è di trovare un posticino nel cuore della città, tra Pelourinho e San Antonio. Le opzioni più comode e convenienti sono affittare un appartamento o una stanza (per esempio da Tamboleiro) o cercare in uno dei tanti ostelli una stanza o un letto in dormitorio. Per questi ultimi il nome è Open House Barra in Rua Bernardo Catarino 137, un ambiente davvero amichevole, wi fi e colazione compresi, e delle amache con vista da urlo.
Come arrivare. Stesso discorso fatto per lo spostamento da Florianopolis a Rio, se non avete il tempo per fermarvi lungo il percorso, e quindi giustificare un viaggio via terra, guardate i voli della Gol. Andare da Rio de Janeiro a Salvador de Bahia potrebbe costarvi meno con un volo e vi risparmiate anche 24 ore di viaggio in bus piuttosto pesantucce.
Il viaggio in Brasile continua… Con una pausa di puro relax a Morro de Sao Paulo ➔