[alert type=”success” dismiss=”no”]Questo articolo è una tappa del viaggio di Davide in Sudamerica. Leggi l’itinerario completo qui »[/alert]
Da Arequipa sono quasi 500 km, poco più di sette ore di autobus. Tempo trascorso ad ammirare i lunghi tornanti che si snodano in mezzo alle nuvole per arrivare a 3399 metri, in una città che sa di mito, di tempi antichi ed è sperduta in mezzo alle montagne peruviane. Chi al mondo non ha sentito parlare di Cuzco (Cusco nella versione spagnola o Qosqo in quechua), se non per la storia della civiltà Inca perlomeno per l’animazione targata Disney Le follie dell’imperatore.
La città – o forse meglio dire il paese – è bella, affascinante, circondata da valli e montagne: El Sol, la via principale e la più trafficata l’attraversa mentre mille viuzze permettono di esplorarne l’animo antico e intimo. Dichiarata nel 1983 patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, Cuzco è considerata da molti la capitale archeologica di tutto il Sudamerica, dove l’architettura Inca si fonde con quella coloniale spagnola, la nazione che scoprì questo gioiello e come è noto portò avanti una delle pagine più cruente della storia coloniale, con l’inganno e lo sterminio delle popolazioni locali.
Nella città si può ammirare questa fusione di stati d’animo, e si può passare qualche giorno a esplorare, magari aiutandosi con il mate de coca contro l’altitudine. Difatti è comune per chi non è abituato a vivere a queste altitudini il sentirsi un po’ in affanno; a combatterlo ci si può aiutare con il rimedio campesino, ovvero le foglie di coca (foglie naturali radicalmente diverse dalla polvere bianca sniffata in Occidente). In Perù e Bolivia la foglia di coca è intrinseca alla cultura e alle tradizioni di questi luoghi: storicamente usata da contadini e minatori perché aiuta nei lavori molto pesanti.
Cuzco non è solo storia e Plaza de Las Armas: c’è anche una grande vitalità notturna, con il quartiere di San Blas a fare da centro bohémien con sorprendenti serate da passare in compagnia del pisco, che aiuta anche i più timorosi a buttarsi nella socialità notturna. Cuzco è lontana, sperduta ma resta un passaggio obbligato: rappresenta infatti la base di partenza per incamminarsi verso una delle meraviglie del mondo, Machu Picchu.
Ma non andate di fretta: trascorrete qualche giorno nella capitale Inca, rilassatevi divertitevi e prendete confidenza con l’altitudine, preparate attentamente l’incontro con Machu Picchu e soltanto dopo partite verso uno degli spettacoli più luminosi del globo…
[alert type=”success” dismiss=”no”]Il viaggio di Davide in Sudamerica continua sul Machu Picchu »[/alert]