Volterra: cosa vedere in due giorni

La Toscana è uno scrigno che racchiude bellezze di vario genere, dalla natura alle città d’arte, alle risorse agroalimentari che vengono coltivate, elaborate e sapientemente tramandate di generazione in generazione. Per un weekend nella campagna toscana una delle mete che vi consigliamo è la Val di Cecina, confinante con la Val d’Era.

E Volterra, meravigliosa cittadina arroccata su un alto colle (555 mt s.l.m), che grazie alla sua posizione strategica, gode di un’invidiabile vista panoramica sulla valle. Rimarrete incantati nello scoprire la varietà concentrata di ricchezza del patrimonio storico e naturalistico, racchiuso dentro e fuori la fortificazione della piccola e raccolta cittadina.

Possiamo attribuire all’epoca etrusca, la vera e propria origine di Volterra (allora chiamata Velathri). Nel III° secolo a.C. durante lo scontro del Lago Vadimone, gli Etruschi dovettero arrendersi alla superiorità romana e Volterra entrò a far parte della confederazione italica. Molteplici sono anche le prove visibili del passaggio romano, come ad esempio il Teatro romano. Con l’ordinamento territoriale di Augusto, divenne uno dei principali municipi, e successivamente, superate le prime invasioni barbariche, si trasformò in una delle circoscrizioni ecclesiastiche tra più rilevanti della Tuscia Annonaria. La città ad oggi, si presenta in stile medievale, con edifici di epoca rinascimentale e diverse ristrutturazioni di epoca ottocentesca.

Ma entriamo nel vivo della visita. Depositate i bagagli nella struttura scelta e parcheggiate l’auto fuori delle mura. Dotati di scarpe comode, iniziate la passeggiata lungo i caratteristici vicoli in pietra di Volterra, tra discese scoscese e ripide salite. La fortunata posizione rialzata, consente di vistarla in estate anche nelle ore più calde, in quanto è costantemente ventilata in ogni sua parte.

Volterra, Porta San Felice
Volterra, Porta San Felice | Daniela Bardi

PRIMO GIORNO A VOLTERRA

Ore 10
Ci sono otto porte di accesso alla città dalle mura di cinta. iniziate l’itinerario dall’imponente Porta di San Francesco (anche conosciuta come di Santo Stefano o Pisana). È l’unica che conserva nella sua volta delle tracce di affreschi. Al suo interno, sul lato destro, è possibile notare scolpita la canna pisana (antica unità di misura utilizzata in Italia che variava da località a località).

Percorrete Via San Lino in direzione centro. A circa 50 metri dalla porta, vi imbatterete subito alla vostra sinistra, nella Chiesa di San Francesco, la principale chiesa francescana del territorio volterrano. Si tratta di una grande chiesa ad unica navata che termina in tre cappelle corali. Nei primi del 1300 vi fu costruita al suo interno una cappella in stile gotico (Cappella della Croce), decorata poi nel 1410 da Cenni di Ser Cenni da Firenze, con un ciclo di affreschi considerati tra i più grandi e meglio conservati nella città.

In corrispondenza della Chiesa di San Francesco, alla vostra destra, troverete invece la Chiesa di San Dalmazio, nota anche con il bizzarro nome di Chiesa del Briaco, si presume per la passione per il vino del committente. Di proprietà della famiglia Inghirami, fondata nel 1511 dalle monache benedettine, si presenta all’esterno costruita in pietra volterrana, opera attribuita a Bartolomeo Ammannati. L’ingresso è riconoscibile da un portale delimitato da due pilastri scanalati e un architrave recante la denominazione dell’edificio. Essendo di proprietà privata, viene aperta solo in occasioni particolari.

Svoltando a destra lungo Via Borgonovo e poi in Via Repetta, si raggiunge Porta e Fonte san Felice, forse il punto più suggestivo della città. La porta è costituita da un semplice arco con adiacente una piccola cappella dal campanile a vela dedicata al Santo; la visuale, si apre su un incantevole orizzonte a perdita d’occhio in direzione del mare. Scendendo la scalinata che si presenta lateralmente, si arriva alla Fonte, costruita nel 1319 ad opera di Chelino Duccio Tancredi.

Volterra, cosa vedere
Daniela Bardi

Ore 11
Proseguite riprendendo Via Repetta in direzione nord-est, e a seguire Via San Lino che si immette in Via Ricciarelli. Svoltate a sinistra all’angolo con Via Buomparenti, per raggiungere e visitare al suo interno la Pinacoteca e il Museo Civico di Volterra, e successivamente l’adiacente Ecomuseo dell’Alabastro.

Ore 13
Percorrendo Via Sarti, troverete sulla destra Via delle Prigioni che seguirete fino a Vicolo delle Prigioni posto alla vostra sinistra. Concedetevi uno spuntino in uno tra i tanti caratteristici punti di ristoro, avrete tempo in serata per godervi una cena con calma. La Sosta del Priore (Vicolo delle Prigioni 2 – all’angolo con via Matteotti) offre una vasta scelta di panini (anche scaldati sulla piastra) con selezione accurata di salumi e formaggi del territorio. Si trova in un vicolo in salita estremamente caratteristico, che riconoscerete subito dai numerosi archi che visualizzerete guardando verso l’alto.

Ore 14
Spostandoci in direzione Pinacoteca, tornando quindi indietro a ritroso per Via delle Prigioni, incontriamo la splendida Casa-Torre Toscano, cui dedicare una meritata sosta, costituita da un insieme di torri risalente al 1250. Procedendo lungo Via Sarti, c’è il bellissimo Palazzo Incontri Viti, dimora storica di epoca ottocentesca visitabile al suo interno, conosciuta anche perché fu scelta per girarvi alcune scene del film Vaghe stelle dell’Orsa del regista Luchino Visconti.

Lasciato Palazzo Incontri Viti alle spalle, dirigetevi in direzione est, lungo Via Sarti fino all’angolo sulla sinistra con Via Guarnacci, raggiungerete così la Chiesa di San Michele Arcangelo. L’aspetto esteriore è in stile romanico, ma all’interno, a seguito di numerose modifiche nei secoli, appare in stile neoclassico. Continuate a camminare in direzione nord fino a svoltate a sinistra tra la fine di Via Guarnacci e l’inizio di Piazza del Bastione, non potrete sbagliarvi perché si trova in corrispondenza della successiva porta della città, Porta Fiorentina (detta anche di Sant’Agnolo per la vicinanza alla chiesa omonima), così chiamata, perché posta in direzione della strada che conduce a Firenze.

A brevissima distanza, poco fuori le mura, arriverete al Teatro Romano. La sua scoperta risale a tempi abbastanza recenti, a seguito di scavi archeologici degli anni ’50. Si presume che il teatro, a seguito di un terremoto nel III° secolo d.C., cessò la sua attività. Al centro dell’area è visibile un porticato, dove, tra il III° e IV° secolo d.C. fu costruito un grande impianto termale. Si sono conservati parzialmente alcuni mosaici e la parte inferiore. Potete quindi concedervi una pausa relax visitando il Parco Pubblico Il Bastione, basterà tornare sulla via principale di Via Guarnacci, percorrerla in direzione nord fino a Piazza del Bastione. Il parco segue le mura e sarà visibile alla vostra destra.

Volterra, Teatro Romano
Teatro Romano | Guillaume Baviere

Ore 16
Proseguite il giro in direzione di un’altra porta da visitare: Porta e Fonti di Docciola. Dal Parco pubblico del Bastione seguite in direzione sud-est le mura di cinta, in poche centinai di metri sarete di fronte alla porta che metteva in comunicazione Volterra con la vallata. Conserva la classica struttura delle porte volterrane, anch’essa risalente al XIII secolo. Presso l’ingresso, è possibile ammirare la omonima Fonte costruita nel 1245, come testimonia la lapide inserita tra i due archi che formano il portico. Le sue acque erano adoperate per il funzionamento di numerosi mulini, localizzati lungo il botro della Val d’Era per la lavorazione della lana in epoca medievale.

Ritornate in direzione sud-ovest, per visitare il vero centro storico di Volterra. Partendo da Via Docciola, si arriva al bivio con Via di Sotto sulla destra, che, percorso per pochi metri, porterà a svoltare a sinistra su Via Giacomo Matteotti, percorretela sempre in direzione sud-ovest sino all’incrocio con Via dei Marchesi sulla destra, seguite la direzione della strada ed arriverete davanti al Palazzo Priori, nella Piazza a cui dà il nome. Edificato nel 1239, come da lapide affissa al portale d’ingresso, è visitabile al suo interno sola la Sala del consiglio e della Giunta.

Da Via Giusto Turazza, in direzione ovest, si arriva in pochi metri alla Cattedrale di Santa Maria Assunta, costruita intorno al 1120 sulle fondamenta di una chiesa sempre dedicata a Santa Maria. L’aspetto esteriore è di stile tendenzialmente romanico, mentre al suo interno, la struttura a croce latina e tre navate, è di epoca tarda rinascimentale. Adiacente, si trova il piccolo ma bellissimo Battistero di San Giovanni Battista, dalla pianta ottagonale, risalente alla seconda metà del 1200. La facciata prospiciente la Cattedrale, si distingue dagli altri lati perché presenta fasce in marmo verdi e bianche ornate da un portale romanico.

Santa Maria Assunta | Kweedado2

Ore 18
Approfittate sempre del tempo a disposizione, per assaporare il panorama che si gode dalla spalletta della cinta muraria lungo tutta la città. Spostandoci in direzione ovest, incontriamo Porta all’Arco. Questa porta risale al periodo etrusco ed è stata inserita nel contesto della cinta, sicuramente per la sua eccezionale conservazione. Lasciata Porta all’Arco, la prossima meta è il Parco Archeologico Enrico Fiumi, direzione nord-est, raggiungibile percorrendo Via Porta all’Arco fino all’incrocio a destra con Via dei Marchesi, per poi curvare a sinistra in Via di Castello. È l’area verde principale della città, da visitare senza seguire un percorso obbligato. Incontrerete l’Acropoli Etrusca e la Cisterna Romana, e godrete di una rilassante passeggiata nella natura. Mantenendo la direzione verso est percorrendo Via di Castello, arriverete alla Fortezza Medicea, che raggiunta ormai in tardo pomeriggio, inizierà a colorarsi di tinte pastello e regalerà uno scenario sul territorio indimenticabile.

Ore 19:30
Dopo aver trascorso la giornata a visitare la città, rilassatevi davanti un buon calice di rosso toscano e respirate l’aria fresca della sera: La Vena di Vino (Via Don Giovanni Minzoni 55), ambiente informale, presenta una carta dei vini originale.

Ore 20:30
Trovandosi in zona, perché riprendere il cammino, quando a pochi passi si trova un’osteria tipica toscana, dal tratto genuino nonché economica ed informale? Osteria La Pace (Via Don Giovanni Minzoni 55), serve piatti della tradizione toscana, generose porzioni e sapori che richiamano alla mente tempi passati, in cui le nonne cucinavano con ingredienti sani le loro ricette. Piatto forte, assolutamente da non perdere, sono i pici fatti a mano al cinghiale.

Tramonto a Volterra
Daniela Bardi

Ore 22:30
Nel periodo estivo, il centro storico di Volterra si anima di eventi, sarà quindi piacevole passeggiare e imbattersi in spettacoli di musica live dislocati nelle piazzette, assaporando un drink nei numerosi bar aperti.

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SECONDO GIORNO A VOLTERRA

Ore 10:30
Avendo ormai acquisito una certa confidenza con il centro storico, buona parte della mattinata potete dedicarla allo shopping presso i numerosi negozietti di prodotti tipici, probabilmente adocchiati il giorno prima, e ad apprezzare l’artigianato locale, primi su tutti quelli che trattano la lavorazione dell’alabastro. Approfittate dello shopping per esplorare anfratti non ancora visitati.

Ore 13
La posizione centrale, invita a fermarsi per un brunch da VolaTerra (Via Giusto Turazza, 5), dove, gustando un tagliere a base di salumi e formaggi, sarete ampiamente soddisfatti e pronti a ripartire.

Ore 14:30
Prendete l’auto ed imboccate la SP15 direzione nord, dopo una serie di tornanti per circa tre chilometri, raggiungerete, in località Borgo San Giusto, le famose Balze di Volterra.

Dal punto di vista naturalistico, costituiscono uno spettacolo naturale unico: una profonda voragine, causata dagli agenti atmosferici, che fece franare ed inghiottì l’intera necropoli etrusca. Tali frane sono collegabili da uno strato di sabbia molto resistente in superficie, che in contrapposizione alle argille più fragili e maggiormente sottoposte all’erosione delle acque e delle intemperie alla base, provocano la mancanza di sostegno crollando e dando origini alle Balze.

Balze di Volterra
Balze di Volterra | Stiller Beobachter

Guadando verso l’alto, è possibile scorgere la Badia Camaldose, posta in posizione rialzata, l’unico edificio sopravvissuto nei secoli a seguito dei costanti crolli delle Balze, nonché prossima tappa da raggiungere. Lasciando la macchina parcheggiata, proseguite a piedi sulla SP15 per un centinaio di metri, troverete l’indicazione per arrivare alla Badia, oggi in stato di abbandono, ma dal quale si possono ammirare il refettorio e il chiostro cinquecentesco.

In genere vi sono all’interno dei volontari che vigilano la struttura. In cambio di una piccola offerta si offriranno di farvi da guida, non lesinando su informazioni e curiosità di ogni tipo. Il panorama sulla vallata visto dalla Badia, assume uno scenario quasi lunare che vale la pena di essere ammirato con calma. Si consiglia una passeggiata nella natura circostante la Badia.

Ore 20:30.
Per l’ultima sera, i consigli per una cena tipica sono ben due: Osteria dei Poeti Volterra (Via Giacomo Matteotti, 55), e Ristorante Enoteca Del Duca (Via di Castello, 2). Entrambe propongono le eccellenze della tradizione toscana, con invidiabile carta dei vini. Dopo cena approfittate per una passeggiata lungo mura.

DOVE DORMIRE A VOLTERRA

Essendo una città ad alto elevato afflusso turistico, si consiglia di prenotare per tempo. Al giusto compromesso tra costo e qualità, scegliete Villa Otium (Podere Colombaia, Volterra), sulla strada Provinciale Volterrana, a soli 5 chilometri da Volterra. Struttura in pietra estremamente pulita e curata nell’arredamento, gode di una favolosa vista panoramica sulle Balze, comprensiva di piscina dove potersi rilassare. Dispone su prenotazione, anche di cucina per eventuali pasti da consumare in loco.

Volterra, Villa Otium
Prenota: Volterra, Villa Otium

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