Turchia alternativa: Amasra e la costa del Mar Nero

Questo articolo è una tappa del viaggio di Ileana in Turchia. Leggi l’itinerario completo qui »

La Turchia è vicina. La Turchia è lontana. Esotica e familiare allo stesso tempo, è unica nel suo genere, ponte tra Occidente e Oriente. Istanbul, il suo cuore pulsante, ne incarna perfettamente lo spirito. Chiunque opti per un viaggio in Turchia non può evitarla. Ma poi, in che direzione proseguire? La risposta a questa domanda determina il carattere del viaggio. Se optate per le spiagge della costa egea vivrete un’esperienza, se puntate alle montagne orientali o vi spingete verso le pianure dell’antica Mesopotamia, un’altra. Noi abbiamo optato per la Cappadocia e l’Anatolia centrale, ed ora è giunto il momento di spingerci lungo la costa del Mar Nero.

Pochi i turisti stranieri che si incontrano lungo questo tratto di costa, il perché è abbastanza semplice: il mare e le spiagge non hanno niente a che vedere con quelle della costa egea. Il turismo qui c’è ma è locale. Anche le infrastrutture e i mezzi pubblici lasciano a desiderare. Tutto ciò dà alla costa del Mar Nero un valore aggiunto. In pieno agosto anziché assoldati tra le orde di vacanzieri europei, ci si ritrova tra turchi. Se è vero che il mare e le spiagge non sono il punto di forza, è altrettanto vero che qui si ha la possibilità di vivere un’esperienza di viaggio dal fascino autentico che ha a che fare con testimonianze antiche e con la calda ospitalità delle persone che abitano questi luoghi.

Lungo la costa del Mar Nero  | Foto di Ileana Ongar
Lungo la costa del Mar Nero

Lasciamo Amasya con l’intenzione di raggungere una località di mare tra le più interessanti, Amasra. Il viaggio saprà stupirci. Non ci sono compagnie che effettuano tratte dirette, biosgna armarsi di pazienza e improvvisare. Piccoli bus locali portano gli abitanti da un villaggio all’altro della costa. La starda stretta, malmessa, quasi deserta, corre lungo le alture frastagliate tornante dopo tornante. I minibus spesso partono solo se pieni. Difficile farsi capire perché quasi nessuno parla inglese. Impossibile fornire indicazioni precise. Si arriva nelle varie stazioni, si chiede, si aspetta. Speriamo di raggiungere la destinazione in giornata: in prima battuta arriviamo a Samsun, poi Sinop, poi una località di cui neppure saprei dire il nome. Ci troviamo lungo la strada senza sapere bene che mossa fare. Saliamo su un altro minibus, chiediamo informazioni ma nessuno ci capisce. L’autista chiama al telefono la sorella che da casa fa da traduttrice, ma guai a farla parlare con un altro uomo. In un modo o nell’altro raggiungiamo Inebolu. Dobbiamo fermarci per la notte (troviamo un piccolo resort a 70 TL, sul mare), è tardi, di minibus non ne passano fino al mattino.

Amasra
Amasra | Foto di Ileana Ongar

E il giorno successivo, dopo altre 4 ore di viaggio, arriviamo a destinazione. Amasra ci si presenta nella sua delicata armonia. Troviamo una stanza semplice e graziosa, vista mare, in una casa privata nella città vecchia (60 TL a notte). Ce ne sono tante che offrono questa possibilità, tutte segnalate dal cartello esterno. La signora ci offre la colazione a base di formaggio, olive, uova, cetrioli e marmellata sul balconcino vista mare. Trascorriamo ad Amasra un paio di giorni, di riposo, di mare. Facciamo il bagno, giochiamo a dama sorseggiando tè nel barettino vicino al ponte dove i ragazzi più temerari fanno sfide di tuffi, curiosiamo lungo la costa, bighelloniamo tra le stradine della città vecchia, assaporiamo le golosità tipiche al Sofrani e al Lotti’s. Facciamo amicizia con il commesso di un miniminimarket che per farsi capire usa Google Translate. E’ pieno agosto ed incontriamo appena una manciata di turisti europei; lungo il viaggio, sui minibus, particamente nessuno. Viviamo un’esperienza che dà un senso al nostro viaggio permettendoci di scoprire un volto meno noto della Turchia.

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Lungo la costa del Mar Nero ci sono altre mete da visitare oltre ad Amasra: Kurucaşile è nota per i costruttori di barche da pesca, Kapısuyu per il Tempio di Giove con panorama sul porto antico, Sinop è un’antica città muraria sul mare, Gerze un autentico villaggio di pescatori, un po’ più nell’entroterra ci sono le 28 cascate di Erfelek, e poi ancora il Castello Di Ünye, la bianca spiaggia di Çaka, la più bella del Mar Nero, il quartiere del bazar nella cosmopolita Trabzon e il monastero di Sumela intarsiato nella roccia.

Il viaggio di Ileana in Turchia continua, a Safranbolu »

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