Sospesa tra due mondi e tra due ere, la definisce Filemazio in una canzone di Guccini intitolata Bisanzio. La città è ovviamente Istanbul, capitale di almeno un paio di imperi lungo la storia, ritratta da uno dei più famosi cantautori italiani nel momento del tramonto di uno di essi, quando l’Impero Romano d’Oriente sta per crollare di stanchezza, quando l’oriente della Turchia al di qui del Bosforo sta per sovrapporsi definitivamente alle memorie di Roma. Sospesa davvero tra Europa e Asia, tra Medio Oriente e Occidente, è Istanbul, un tempo Bisanzio, poi Costantinopoli.
Oggi, la città turca affascina il turismo europeo, con ottime ragioni. Punto di incontro tra una parte della civiltà islamica, percepita come lontana e distante, e la modernità di cui gli occidentali sono certi di essere portatori, Istanbul conserva contemporaneamente una grande memoria. La sua storia ben più che millenaria e decisamente ricca di glorie, cambiamenti, rivoluzioni e conquiste, è ben visibile nei suoi quartieri e monumenti.
In una città così ricca di storia, traboccante di suggestioni, sede di alcuni dei più importanti monumenti dell’intero medio oriente e del culto musulmano, noi ci mettiamo a caccia di Costantinopoli, del volto, tra i tanti, più vicino alla nostra cultura, della Nuova Roma, e contemporaneamente del riverbero più lontano nel tempo della grandezza di questa città. Ecco i tre luoghi imperdibili di Istanbul per chi segua le tracce dell’Impero Romano d’Oriente.
L’ipporomo bizantino. Sebbene non rimanga molto dell’antico centro dei giochi della città, l’Ippodromo di Costantinopoli è comunque un luogo notevole. Sulla piana del quartiere Sultanahmet, uno dei principali e più famosi di Istanbul, ai piedi della piccola collina su cui sorge la meravigliosa Moschea Blu, rimangono le vestigia di un luogo la cui gloria ancora si intuisce. Ciò che resta delle grandi scalinate di marmo e l’ampiezza degli spazi, oggi adibiti a giardini i cui vialetti guidano alla visione dei reperti, testimoniano l’imponenza dell’ippodromo, centro ludico della seconda capitale dell’Impero Romano. Inoltre è ancora intatto e ben visibile l’Obelisco di Teodosio. Quasi venticinque metri di altezza, eretto per celebrare le vittorie in Egitto, decorato da bassorilievi di diverse epoche sulle facciate, una delle quali rappresenta appunto il circo e l’ippodromo che un tempo occupavano la grande piazza. Una delle grandi testimonianze del potere e della forza dell’Impero.
Santa Sofia. La sua cotruzione iniziò per volere di Costantino stesso nel 337. Danneggiata, poi distrutta, ricostruita da un altro grande Imperatore, Giustiniano, due secoli dopo. La basilica di Santa Sofia è uno dei monumenti più importanti in assoluto della cristianità antica. Dimensioni imponenti e architettura quasi miracolosa per il mondo antico, trasformata in moschea nel medioevo e oggi adibita a museo, Santa Sofia non è nulla meno che un capolavoro della perizia e della genialità umana. La sua cupola argentea di proporzioni impressionanti, i quattro enormi pilastri che la sostengono, gli archi che ne scaricano a terra il peso, sarebbero già uno spettacolo sufficiente. Lo spazio immenso dei suoi interni è decorato con alcuni dei mosaici più preziosi del mondo, marmi pregiati provenienti dai quattro angoli del Mediterraneo. Il tutto nel gioco di luci che le finestre delle navate e della cupola creano nell’ambiente della basilica. Leggerezza nell’enormità degli spazi, spettacolo per gli occhi.
La Cisterna Basilica. Yerebatan Sarayi. Una cisterna immensa, per conservare, convogliare e deviare le acque. Un tesoro perduto per molti secoli, uno spreco vergognoso, un monumento riportato alla luce. A lungo dimenticato, utilizzato come deposito di rifiuti, è oggi la più incredibile testimonianza della Istanbul sotterranea. Realizzata nel V secolo dopo Cristo, centosettanta metri per settanta, uno spazio enorme ricavato al di sotto della città e sorretto da colonne alte oltre nove metri. Passerelle aeree permettono di visitare questa sala, un ambiente quasi inverosimile in cui la luce fioca e rossastra si riverbera in mille giochi sulla supeficie delle acque della cisterna. Un miracolo di impermeabilità e di abilità architettonica riportato alla luce verso la fine degli anni settanta, che non ha nulla da invidiare, per mirabilità, all’ingegneria civile degli acquedotti romani, né alle catacombe della città eterna per suggestività, con le sue decorazioni al limite dell’inquietante e le impressionanti teste di gorgone che sostengono alcune delle colonne.
Passeggiare per le vie di Istanbul, soprattutto per i suoi quartieri storici, tutelati dall’Unesco tramite il titolo di Patrimonio dell’Umanità, significa inevitabilmente trovarsi a contatto con gli echi di tutte le sue epoche. Vestigia romane e bizantine accanto alle moschee e alle torri del dominio arabo e dunque alle architetture islamiche moderne del periodo ottomano. Istanbul è una città vivace e preziosa, il cuore culturale della Turchia.
Come arrivare. Raggiungere Istanbul in aereo dall’Italia significa quasi certamente voli più dispendiosi rispetto ad altre mete europee: niente servizi dalle più famose compagnie Low Cost. Voli diretti con Blu Express, permettono tuttavia di giungere all’aeroporto di Sabiha Gokcen senza scalo e a prezzi ragionevoli da Milano e da Roma. Anche i voli Alitalia, che atterrano nel più centrale aeroporto Ataturk, hanno prezzi interessanti. Qui potete consultare le offerte più vantaggiose.
Dove dormire. Nel cuore della città, elegante e tranquillo, perfettamente servito, l’Hotel Perula è una perfetta base per scoprire il centro storico di Istanbul. Panoramico, giovanile, adatto un po’ a tutte le tasche, il Gran Sagcanlar si trova sul mar di Marmara, di fronte al porto da cui partono i traghetti. Sito in uno splendido edificio storico ristrutturato, Galata Flats offre appartamenti in un ambiente esclusivo in posizione vantaggiosa.