Questo articolo fa parte del viaggio di Davide in Israele e Palestina. Leggi l’itinerario completo qui »
Tel Aviv, distante un’ora di bus da Gerusalemme, non vi lascerà a bocca aperta: capitale dello Stato di Israele, per motivi ideologici e in maniera un po’ forzata, è una città che ha fatto della modernità la sua ragione di esistere e ha nelle spiagge una via di fuga preziosissima per i suoi abitanti.
Questa modernità voluta a tutti i costi la possiamo trovare nel cemento che assedia la città, nei grattacieli sulla spiaggia che tanto ricordano alcuni centri balneari sudamericani (vedi Viña del Mar, Cile) e nel traffico senza sosta.
Tel Aviv rischia di essere un simbolo della voglia di dimenticare dei suoi abitanti, rimuovere una guerra senza fine iniziata da quando la città esiste e mai finita, una rimozione che si può intuire vedendo i cimiteri palestinesi su cui sono stati costruiti i mega hotel e leggendo il profilo da centro dei divertimenti che le agenzie turistiche le associano, apparentemente ignare che a meno di 100 km c’è un muro e una guerra in corso.
Tel Aviv è anche la città dove è stato ucciso nel 1994 Yithzak Rabin, presidente israeliano tra i protagonisti degli Accordi di Oslo, forse il tentativo che più è andato vicino a trovare una soluzione pacifica al conflitto mediorientale.
Anche in un viaggio come il nostro, che si profila all’opposto di vacanze all’insegna della rimozione, è importante vivere la realtà di questa capitale, per capirne i segreti e i lati contraddittori che l’hanno resa una città di interesse mondiale per il surf e la vita notturna.
Tel Aviv merita almeno un passaggio ma, a meno che non siate qui per il clubbing (di cui scopriremo i centri pulsanti), sono sufficienti 2/3 giorni per visitarla e farsi qualche pomeriggio in spiaggia. Vale la pena anche provare a vedere la città in modo diverso, accompagnati da chi ci vive.
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Per questo se volete fare un percorso alternativo per Tel Aviv, conoscerne la storia e capire le complessità politiche che ci stanno dietro vi consiglio di contattare l’associazione Anarchici contro il Muro, li troverete molto amichevoli e disponibili a farvi vedere realtà difficile da scoprire all’occhio del turista. Potete contattarli scrivendo con un po’ di anticipo a info@awalls.org.
Tel Aviv: cosa vedere
Cosa c’è da vedere nella capitale di Israele? Vi segnaliamo cinque cose che arricchiranno il vostro soggiorno:
- una passeggiata allo Hayarkon Park, il polmone verde della città: prendete una pausa dalle strade trafficate e dai palazzoni;
- una giornata in spiaggia, scegliete tra le diverse spiagge offerte per il totale relax: se non vi voltate verso i grattacieli, per un attimo dimenticherete pure di essere in città;
- colazione al porto di Tel Aviv, parte della città che non va mai a riposarsi, un tempo in rovina e dimenticato, oggi cuore pulsante della capitale;
- uno spettacolo al Suzanne Dellal Centre, dove si incontrano spirito ebraico e spirito arabo in una elaborazione possibile del mondo di oggi;
- un giro per la città alla scoperta degli edifici Bauhaus, circa 4000, iniziati a costruire negli anni 30′ dalle famiglie in fuga dal nazismo. Si concentrano in particolare lungo i viali più eleganti come boulevard Rothschild.

Tel Aviv: nightlife
Uno dei motivi su cui ha puntato più la città per promuoversi a livello turistico è la vita notturna: pub, soprattutto discoteche che offrono tantissima musica a tutte le ore. Vediamo i cinque migliori locali per andarsi a divertire all night long:
- Rothschild 12: concerti e performance dal vivo tra i migliori della città, ogni sera attività culturali e possibilità di gustare ottimi piatti. Il locale prende il nome dalla via dove è locato, 12 Rothschild Blvd.
- The Block: vera e propria discoteca al 157 di Salame St., dal design moderno e dal profilo internazionale, ogni sera un Dj diverso che non vi lascerà delusi. Sound System spaziale.
- Port Said: uno dei locali più popolari di Tel Aviv, si trova in Har-Sinai 2, per coloro che non disdegnano anche serate all’insegnano dell’hip hop. Si può anche mangiare.
- Shpagat: il gay bar più popolare in Tel Aviv, ottima musica con Dj di profilo internazionale e atmosfera accogliente, si trova in Nahalat Binyamin st.43.
- Levontin 7: musica più alternativa rispetto alla classica tecno, locale ideale per scatenarsi ma anche rilassarsi in un contesto più sociale e meno commerciale.
Doveste essere invece in cerca di locali che offrano serate reggae e dub fatevi Hayarkon st., la via che offre sicuramente più scelta per la musica in levare: ha però il difetto di essere un po’ troppo turistica.
Le nostre scelte a Tel Aviv: 130 Rock Apartments, monolocali arredati in stile contemporaneo nel cuore pulsante della città; The Resort, ostello sul mare a 40 minuti dal centro di Tel Aviv.
Tel Aviv: dove mangiare vegetariano
Tel Aviv è stracolma di ristoranti e posticini dove mangiare, ve ne segnaliamo uno dove abbiamo mangiato molto bene di sicura affidabilità e con un bellissimo ambient: il Bar Kayma, Hamashbir 22, cibo rigorosamente vegetariano e ottima musica. Prezzi ragionevoli e un buon vino bianco. Il Bar Kayma ha natura cooperativa, appartiene a chi ci lavora e chiunque della comunità può entrare a farne parte. Un altro ristorante vegetariano molto apprezzato è il Buddha Burgers, in Yehuda Halevi 21, che a dispetto della sua natura in parte di self service offre piatti di ottima qualità.
Il racconto del viaggio in Israele e Palestina continua, leggi l’articolo dedicato a Giaffa »