Giaffa, itinerario storico tra passato e presente

Questo articolo fa parte del viaggio di Davide in Israele e Palestina. Leggi l’itinerario completo qui »

Giaffa (detta anche Yafo) è una cittadina di mare a pochi km a sud di Tel Aviv, con la quale praticamente forma un unico distretto. Città antica, con i suoi antichi bastioni, le palme e la splendida vista sul mare, a poco a poco Giaffa ha visto Tel Aviv ingrandirsi fino quasi ad inglobarla.

Centro turistico tra i più rinomati in Israele, come il resto di questa terre Giaffa non è sempre stata così: ha vissuto l’alternarsi di popoli e culture, è citata nell’Antico Testamento come termine di arrivo del cedro dal Libano, nel medioevo divenne il principale porto palestinese con il quale era collegata in modo particolare Venezia, che l’aveva eletto come scalo ideale per i pellegrini che andavano in Terra Santa.

Nel XIX secolo Giaffa era uno dei centri economici e culturali più importanti della Palestina grazie alle sue famose arance, che venivano esportate in tutto il mondo: il secolo successivo ha visto però un centro così florido perdere progressivamente il suo splendore a causa della guerra tra lo stato nascente di Israele e la Palestina. Qui, nonostante i palazzi eleganti e le palme, è più che mai evidente il buco nero che dal 1947 ad oggi ha inghiottito questa terra.

Quando il 14 maggio 1948 avvenne la dichiarazione di indipendenza dello Stato Israeliano, il 95% della popolazione di Giaffa fu “spostato” o meglio, espulso. Furono decine di migliaia le persone che si opposero a questa specie di deportazione e andarono ad abitare nel quartiere di Al-Ajami.

Il volto di Giaffa cambiò completamente, i palazzi arabi vennero abbattuti e le vie furono rinominate: dalla metà degli anni ’50 nonostante la resistenza ancora oggi di alcune famiglie, i palestinesi in pratica scomparvero da questa terra, e con loro le arance.

Recatevi per esempio oggi nel quartiere di Al-Ajami e scoprirete che è un cantiere dove vengono costruite case solo per super ricchi, case che valgono svariati milioni di dollari. A Giaffa il ceto medio basso, arabo e israeliano che sia, non può più vivere e gli sfratti sono all’ordine del giorno. Tutto questo resta invisibile se ci si ferma alla piazza centrale e al lungomare in rifacimento, dove sono nati localini per i nottambuli.

La città, nonostante il tentativo sia quello di renderla una delle attrazioni più cool ed esclusive di Israele, trasmette questo grande senso di vuoto: ne è testimone all’ingresso della città vecchia la Torre dell’Orologio, costruita dagli Ottomani ma sopra la quale è stata posta una targa commemorativa in ebraico che dice: “In memoria degli eroi che sono caduti per liberare Giaffa”.

Giaffa, Tel Aviv
© Seetheholyland.net

Simbolo così forte delle contraddizioni che sono ancora oggi al centro del conflitto tra Israele e Palestina, Giaffa anche per questo merita di essere vista e percorsa con gli occhi di una consapevolezza storica che altrimenti non permetterebbe al visitatore di capire cos’è adesso. La possibilità di prendere qualche libro o guida che parli della storia è sempre consigliato, un’altra possibilità è rivolgersi a chi a Giaffa ci vive e tutti i giorni si batte contro le sue contraddizioni, come il Jaffa popular committee for the defense of land and housing rights: contattateli, saranno ben lieti di offrirvi una visita guidata molto intensa di un pomeriggio in giro a piedi per la città.

Itinerario storico di Giaffa

Dalla Torre dell’Orologio, all’ingresso della città vecchia. Finanziata dagli abitanti per festeggiare l’anniversario del regno del sultano Abdulhamid, è una delle sette torri costruite nella Palestina Ottomana. A sud-ovest della Torre c’è la moschea Mahmudiya, costruita nel 1812, che fu costruita con le colonne trafugate da Cesarea e Ashkelon: oggi la moschea è chiusa.

Potete poi recarvi al sito archeologico più importante da queste parti in una camera sotto Kedumim sq., che tanto racconta del passato glorioso di Giaffa nei quattro millenni passati. Nella città vecchia trovate anche siti religiosi molto importanti dal punto di vista storico, come il Monastero di San Pietro (sempre in Kedumin square) e la casa di Simone il conciatore: secondo la tradizione qui visse San Pietro dopo aver resuscitato Tabitha, una vicenda racchiusa negli Atti degli Apostoli.

Altro punto di notevole interesse turistico è la Roccia di Andromeda: oltre gli scogli si vede questo insieme di rocce annerite, la più grande è quella di Andromeda. La mitologia greca racconta che qui Perseo salvò Andromeda, incatenata alle rocce come vittima sacrificale offerta ad un mostro marino.

La città vecchia di Giaffa è sicuramente la parte più affascinante, con il suo stile arabo e le vie acciottolate, i suoi gradini e i vicoletti in pietro che conducono a gallerie d’arte, ristoranti, negozi. Con il tempo, per la sua esclusività e la sua netta diversità dal caos di Tel Aviv, nonostante la vicinanza, Giaffa è divenuta da periferia a luogo dove abitare per artisti e amanti della natura esotica del posto.

Lo noterete nella città vecchia come al porto dei pescatori come al famoso mercatino delle pulci, a est di Yefet St., splendido luogo dove gira intorno ormai gran parte della vita della città: tanti stranieri arrivano qui solo per curiosare in cerca di qualche occasione, che sia un braccialetto, un antico oggetto religioso o un tappeto. Se vi date agli acquisti non dimenticatevi di contrattare, qui è abitudine e usanza imbastire delle vere e proprie trattative.

Giaffa è tutto questo ma non solo: c’è una città di giorno, meta turistica e di mare (alcune spiagge sono molto belle), con il volto segnato dalle ferite della storia, e c’è una Giaffa by night, vero e proprio luogo di divertimenti: dai ristoranti di pesce ai bar alle discoteche, che non ha nulla da invidiare a Miami.

Giaffa, come arrivare

Non è necessario pernottare a Giaffa, in mezz’ora di autobus locali da Tel Aviv ci arrivate e potete fermarvi per l’intera giornata. Al ritorno, vi consigliamo di farla a piedi lungomare: potrete notare la profonda diversità dai quartieri più nascosti della città vecchia e la movida notturna di cui parliamo sopra.

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