L’estate in Giappone è un periodo magico. È vero che il caldo afoso non è di aiuto e c’è il rischio di incappare in qualche tifone, ma la stagione estiva è ricca di eventi da non perdere. Durante l’estate in Giappone avrete la possibilità di assistere agli spettacoli di hanabi, i fuochi d’artificio che illuminano le notti giapponesi, e partecipare ai matsuri, vale a dire ai festival tradizionali dove avrete modo di conoscere il popolo giapponese in una veste totalmente inedita.
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Le feste tradizionali giapponesi sono fondamentalmente legate ai riti agrari più arcaici, connesse all’antico calendario che seguiva appunto il ciclo agricolo; e ai riti buddhisti, consacrati agli antenati e a tutti i defunti. I riti dell’estate sono essenzialmente incentrati sul tema dell’esorcismo e uno dei festeggiamenti più importanti è l’Obon, appunto la festa dei morti, in cui le famiglie si riuniscono per celebrare il culto dei defunti. È una delle ricorrenze più sentite in Giappone, dopo il Capodanno, e oggi viene celebrata a metà luglio (nella zona del Kantō e in parte del Tōhoku) e a metà agosto nel resto del Giappone. Durante i mesi estivi quindi Tokyo, e le altre città giapponesi, si riempiono di feste in cui si celebrano divinità, è possibile assistere alle processioni di mikoshi (piccoli santuari su portantine) e mangiare in uno dei tanti banchetti che vengono allestiti per l’occasione. È un momento unico e festoso, a cui tutti prendono parte con gioia.
L’Awa Odori, in particolare, è un festival legato alle celebrazioni dell’Obon che si svolge dal 12 al 15 agosto nella prefettura di Tokushima, nell’isola di Shikoku: si tratta del più grande e spettacolare festival di danza del Giappone, che ogni anno attira oltre un milione di turisti.
Awa è l’antico nome feudale di Tokushima, mentre Odori vuol dire “danza”: letteralmente, quindi, è la danza di Tokushima. Durante l’Awa Odori, gruppi di ballerini e musicisti danzano per le strade della città accompagnati dal ritmo di taiko, shinobue e kane (tamburi, flauti traversi e campane), indossando costumi tradizionali. Secondo quanto si racconta, l’Awa Odori diventò una grande e importante festa cittadina a partire dal 1586, quando Hachisuka Iemasa, daimyō della provincia, organizzò i festeggiamenti per l’apertura del castello di Tokushima. Gli invitati, dopo aver mangiato e bevuto in gran quantità, in preda all’ubriachezza iniziarono a ballare goffamente, mentre alcuni si improvvisarono musicisti. Non si sa quanto di questa storia sia vero, tuttavia è certo che nel 1671 la festa doveva essere ormai molto popolare, tanto da richiedere l’emanazione di un editto da parte dell’autorità feudale che imponeva, tra le varie cose, che le danze non durassero più di tre giorni, che i samurai non prendessero parte ai festeggiamenti e che questi non si svolgessero all’interno dei templi.
C’è poi il Kōenji Awa Odori di Tokyo, secondo solo a quello di Tokushima. In origine il festival fu organizzato da un gruppo di commercianti per rendere più vivace il quartiere, tuttavia il negli anni è cresciuto tantissimo, diventando un importante evento a cui partecipano più di diecimila danzatori, suddivisi in 200 gruppi, e oltre un milione di visitatori. È uno dei festival estivi più famosi a Tokyo, evento che gode di una grandissima fama: vede la partecipazione di numerosi gruppi e migliaia di persone che danzano a ritmo di musica per le strade di Kōenji, un delizioso quartiere che si trova a ovest di Shinjuku. Le strade sono piene di turisti, residenti e ballerini nei loro tipici costumi tradizionali, mentre ai lati si susseguono diversi baracchini di street food, nella migliore tradizione dei matsuri estivi.
Il festival si svolge l’ultimo fine settimana di agosto, le danze iniziano verso le 17.00 per terminare alle 20.00. Il consiglio è di recarsi in zona al massimo nel primo pomeriggio, per cercare di accaparrarsi i posti migliori (anche se sospetto che molti giapponesi si rechino sul luogo fin dalla mattina). Noi siamo arrivati poco prima dell’inizio della sfilata di ballerini e le vie di questo (solitamente) tranquillo quartiere residenziale erano affollatissime di gente, si percepiva nell’aria quanto questo spettacolo sia sentito e vissuto. C’è frenesia e un’allegria contagiosa. La parata inizia, ed è un tripudio di danze, urla, musica e colori, una vera poesia per gli occhi: il ritmo delle musiche e delle danze si fa via via sempre più frenetico, è davvero impossibile non lasciarsi catturare da questa energia e vitalità.
Durante la sfilata si alternano ballerini e musicisti, e tutti insieme cantano: una delle canzoni dell’Awa Odori più famosa e rappresentativa è l’Awa Yoshikono che recita:
Odoru ahou ni “Chi danza è scemo”
Miru ahou “Chi guarda è scemo”
Onaji ahou nara “E se entrambi sono scemi”
Odorana son, son “Perché non danzare, allora?”
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Durante le danze i ballerini scandiscono il ritmo cantando le cosiddette hayashi kotoba, espressioni animate e vivaci che non hanno un vero e proprio significato, ma servono semplicemente a fare da incitamento: “Yattosa, yattosa”, “Hayaccha yaccha”, “Yoi, yoi, yoi, yoi”.
La forza, l’energia e la grazia sprigionata dalle danzatrici, le loro movenze sinuose e quasi ipnotiche, il ritmo forsennato della musica, ma anche semplicemente osservare i giapponesi che ammirano e si divertono davanti a questo spettacolo che si ripete ogni anno, lo rendono un evento unico e da non perdere, forse una delle feste più belle alle quali mi sia capitato di partecipare.
Come raggiungere il quartiere Kōenji. Si raggiunge facilmente con il treno JR Chūō Line scendendo all’omonima fermata, partendo da Shinjuku (6 minuti, 160 Yen) o dalla stazione di Tokyo (20 minuti, 310 Yen). Se avete il JR Pass il biglietto è incluso.
Dove dormire a Kōenji. Al GrapeHouse Koenji non solo si spende poco e si conosce gente da ogni dove, ma si respira un’atmosfera intima e tradizionale. Ah, è per sole donne! Altrimenti optate per il Make Me A Japanese, più b&b di così non si può!
Cosa mangiare durante un Matsuri. Parola d’ordine: yatai. Sono le tipiche bancarelle giapponesi, molte delle quali allestite per l’occasione, quelle con le tipiche tendine appese fuori. Si consumano i piatti della cucina tradizionale come il ramen, e per l’occasione provate i taiyaki, dolcetti a forma di pesce spesso ripieni di anko, la pasta di fagioli azuki; e i Mizuame, frutta ricoperta di sciroppo di zucchero trasparente, letteralemente “caramella d’acqua”.
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