Livorno: cosa vedere in tre giorni

Livorno è una bella città portuale della costa toscana, dai caratteristici quartieri e i meravigliosi affacci sul mare, conosciuta per aver dato i natali a personaggi illustri, come il pittore e scultore Amedeo Modigliani e il compositore Pietro Mascagni, e per specialità gastronomiche come il cacciucco, la torta di ceci, e il ponce alla livornese. Non dimenticate di mettere un costume nello zaino, sarà sicuramente utile se la visiterete nei mesi caldi.

La città ebbe il massimo sviluppo sia commerciale che urbanistico intorno al XVI secolo, per merito delle famiglie Medici e Lorena, diventando dopo l’insabbiamento del Porto Pisano, il più importante porto franco del Granducato di Toscana. Grazie al popolamento della città, furono emanate tra il 1591 e il 1593 le Leggi Livornine, che garantivano agli abitanti diversi diritti insindacabili, tra cui la libertà di culto. Nel 1860 una spedizione di volontari partì da Livorno per unirsi alla spedizione dei Mille. Con l’Unità d’Italia furono abolite le franchigie doganali che provocarono un declino, superato grazie alla fondazione del Cantiere Navale Orlando e la successiva istituzione dell’Accademia Navale.

PRIMO GIORNO A LIVORNO

Ore 9:00
Iniziate dall’imponente Cisternone, edificio in stile neoclassico concepito come serbatoio per l’approvvigionamento idrico della città in caso di guasti all’acquedotto cittadino, progettato nel 1828 dall’architetto Pasquale Poccianti. Proseguite in direzione ovest per Piazza della Repubblica conosciuta come il Voltone, per la volta che copre il Fosso Reale, che originariamente seguiva il perimetro della prima fortificazione.

È tra le piazze più note di Livorno, sulla quale confluiscono alcune tra le vie cittadine più importanti, e ospita durante l’anno numerose manifestazioni e concerti. La sua realizzazione risale al XIX secolo ad opera dell’architetto Luigi Bettarini. Lateralmente si trova il Cisternino, anch’esso in stile neoclassico che svolge sempre funzione di approvvigionamento idrico. Primeggiano le statue di Ferdinando III e Leopoldo II. Piazza della Repubblica costituiva il ritrovo di passaggio e sosta delle carrozze, e i pilastri che noterete erano utilizzati per legare i cavalli.

Camminate in direzione nord-ovest verso la Fortezza Nuova, pregevole fortificazione che rappresentava il Baluardo di San Francesco, progettata da Bernardo Buontalenti e Don Giovanni De’ Medici, avviata nel 1590 e terminata nel 1604. Posta al centro di un grande bacino d’acqua, è collegata alla terra ferma da un ponticello. Nel corso dei secoli ha subito un ridimensionamento per permettere l’espansione del vicino Quartiere Venezia. È stata utilizzata come magazzino, caserma, e ricovero per gli sfollati, e oggi ospita un bel parco pubblico. Durante la visita, vi imbatterete in un cannone: è orientato verso la porta San Marco, e fino ai primi del Novecento era azionato per segnalare il mezzodì; da vedere è anche la Sala degli Archi, adibita a spazio culturale. La Fortezza rientra nel percorso della popolare kermesse Effetto Venezia, che si snoda lungo il quartiere omonimo e ogni anno richiama nel periodo estivo numerose presenze.

Dedicate del tempo alla visita del caratteristico Quartiere Venezia, cuore storico e pulsante della città, così chiamato, perché composto di suggestivi canali collegati da piccoli ponti, che ricordano l’atmosfera della città veneta. Progettato dall’architetto Giovanni Battista Santi, fu originariamente ideato come quartiere mercantile collegato direttamente al porto. Con l’esigenza di ampliare l’area urbana per la crescita della popolazione e la dismissione della Fortezza Nuova, vennero annessi eleganti palazzi, che sopravvissero anche ai bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Livorno, Quartiere Venezia

Attraversate Ponte di San Giovanni Nepomuceno, sulla cui spalletta è posto il monumento omonimo a Giovanni Nepomuceno. Percorrendo la centrale Via Borra direzione nord, incontrerete svariati edifici di pregio, come Palazzo del Monte di Pietà e Palazzo delle Colonne di Marmo datato 1703, nome attribuitogli in virtù delle due imponenti colonne di marmo di carrara poste sulla facciata. Troverete anche Palazzo Huigens, dal nome della facoltosa famiglia che lo abitava, anch’esso risalente al ‘700. Conserva una particolare corte interna delimitata da loggiati, su cui si affacciano appartamenti collegati da ballatoi. Superando il Ponte di Marmo, arriverete alla seicentesca Chiesa di Santa Caterina, la cui cupola alta quasi cinquanta metri, si distingue all’interno del quartiere.

Ore 11:30
Da via del Forte San Pietro proseguendo a sud-ovest raggiungerete la Fortezza Vecchia, bellissima fortificazione eretta lateralmente al Porto Mediceo, sviluppata su tre bastioni: la Canaviglia, rivolta sul porto, l’Ampolletta che si affaccia sulla città, e la Capitana che guarda a nord-est. Percorrendo il perimetro dai camminamenti, beneficerete di una vista panoramica. Le origini del primo basamento risalgono al Medioevo, composto da una torre quadrata posta in prossimità dell’antico Porto Pisano a difesa del villaggio da incursioni nemiche. Più tardi fu inserita una torre a pianta circolare chiamata Mastio di Matilde, uno dei simboli della città. Verso metà del 1300, le due torri furono unite da una cinta muraria, dando vita alla Quadratura dei Pisani. La reale fortificazione fu edificata intorno al 1500 per merito della famiglia Medici. Se desiderate conoscere Livorno da un insolito punto di vista, prenotate un tour in battello: LivornoinBattello.it, Itinera.

Percorrendo Via della Cinta Esterna a sud arriverete in Piazza Giuseppe Micheli, sede del celebre Monumento dei Quattro Mori, altro simbolo di Livorno. Realizzato dapprima come monumento a Ferninando I ad opera di Giovanni Bandini, deve il nome alla presenza delle figure scultoree in bronzo, raffiguranti quattro mori incatenati ai piedi del Granduca. Queste ultime sono state inserite tra il 1623 ed il 1626 realizzate da Pietro Tacca in una bottega di Firenze, e giunte a Livorno via Arno. Si racconta che Tacca per conferire naturalezza e veridicità ai mori, si fosse recato nelle prigioni per studiare l’anatomia degli schiavi. Una leggenda popolare riporta che chiunque riesca a vedere tutti e quattro i nasi degli schiavi contemporaneamente sarà baciato dalla fortuna.

Ore 13:30
Attraversando Via Grande, principale via cittadina contraddistinta da portici, arriverete all’Antica Torteria Gagarin, un’istituzione a Livorno. Utilizzate la pausa pranzo per assaggiare la tipica torta di ceci accompagnata dal caratteristico sciampagnino. In alternativa, recatevi nel bell’edificio storico risalente XIX secolo del Mercato delle Vettovaglie o Mercato Centrale, al cui interno troverete bar e chioschi in grado di placare la vostra fame.

Visualizza questo post su Instagram

Torta di ceci del 5 e 5 #livorno #tortadiceci #food #foodporn #foodpornitaly #toscana #volgolivorno #volgotoscana #yallerslivorno #yallerstoscana #ig_livorno #igerslivorno #loves_toscana

Un post condiviso da Maria Pina Rosato (@mapirosato) in data:

Ore 14:30
Percorrendo Via di Franco a sud-ovest arriverete alla Cattedrale di San Francesco, il Duomo di Livorno. Il progetto di Bernardo Buontalenti del XVI secolo, la colloca a chiusura laterale della vecchia piazza d’armi. Nel ‘700 subì un importante ampliamento, che modificò la pianta da rettangolare a croce latina, assegnandole la dicitura di Cattedrale. Durante la seconda guerra mondiale la facciata fu pressoché distrutta dai bombardamenti ma venne ricostruita, seppur non attenendosi alla precedente. Ammirate all’interno il soffitto con dipinti di Domenico Cresti detto Passignano, Jacopo Ligozzi e Jacopo Chimenti. Di particolare interesse è il monumento funebre a Marco Alessandro del Borro, di Giovan Battista Foggini, e il bellissimo dipinto Cristo coronato di spine di Beato Angelico, posto sull’altare del Santissimo Sacramento, riconducibile alla bottega di Giovanni Baratta. Si annovera anche il Battistero che preserva l’assetto originario in quanto non abbattuto dai bombardamenti, con la fonte battesimale in stile barocco.

Ore 15:45
Seguendo la direzione sud da Via Cairoli, raggiungerete la Casa Natale di Amedeo Modigliani. All’interno della casa-museo si trovano lettere, riproduzioni, foto e documenti vari dell’artista, e una sezione dedicata ad artisti contemporanei che hanno omaggiato Modigliani con opere a lui ispirate.

Ore 17:00
Rilassatevi sul lungomare a Scoglio della Regina, conosciuto come Bagnetti Squarci, dove nel 1806 Maria Luisa di Borbone di Spagna, fece alcuni bagni dentro una piscina coperta solo da tendaggi. L’area è di recente ristrutturazione e primeggia la statua in bronzo intitolata Bagnante, dell’artista Sandro Chia.

Ore 18:30
Incamminatevi a nord fino a Bua dell’Orate dove potrete concedervi un drink. Il caratteristico locale, realizzato dall’intelligente recupero di una vecchia cantina nella darsena vecchia, gode di un bell’affaccio sulle barche ormeggiate fronte mare.

Ore 20:30
Provate la cena a bordo dell’imbarcazione Ca’ Moro. Il ristorante è gestito da una cooperativa che da lavoro a persone affette da sindrome di Down. Gusterete ottimi piatti di pesce ben realizzati anche della tradizione, nel calore di un ambiente accogliente.

[alert type=”link” dismiss=”no”]Leggi anche: Lucca: cosa vedere in due giorni
[/alert]

SECONDO GIORNO A LIVORNO

Ore 9:30
Iniziate la giornata visitando il Museo di Storia Naturale del Mediterraneo, all’interno della storica Villa Henderson. Si evidenziano la sala degli invertebrati e vertebrati e la sala del mare, dove si trova lo scheletro di una balenottera rinvenuta a Piombino nel 1990. È presente anche un orto botanico e una biblioteca.

Ore 11:30
Approfittate della vicinanza per una sosta al parco di Villa Fabbricotti, al cui interno si trova la bella villa medicea, oggi sede principale della Biblioteca Labronica. Proseguite verso ovest su Via Montebello per il Museo Civico Fattori, ospitato all’interno dell’aristocratica Villa Mimbelli realizzata tra il 1865 e il 1875 dall’architetto Vincenzo Micheli. Conserva una consistente raccolta di dipinti di Giovanni Fattori, opere di artisti labronici come Corcos e Nomellini, creazioni di artisti sia macchiaioli che post macchiaioli, sculture e interessanti percorsi tematici.

Ore 13:30
Lasciatevi tentare da una deliziosa frittura presso la Friggitoria L’Onda, scegliendo tra numerose e gustose varianti.

Ore 15:00
Dopo pranzo passeggiate fino alla suggestiva Piazza Mascagni, dalla cui terrazza sul mare si beneficia di una bellissima panoramica sulle isole dell’Arcipelago Toscano. Sebbene non rappresenti lo stile rigoroso del periodo, la piazza risale ad epoca fascista (1925), su progetto di Enrico Salvais. Nel 1935, fu annesso il Gazebo della Musica di Ghino Venturi, distrutto durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, ma fedelmente ripristinato successivamente. Visitate l’Acquario ospitato in un palazzo storico datato 1937: accoglie numerose specie provenienti da tutto il mondo e dispone di un’area marina archeologica greco-romana.

Terrazza Mascagni, Livorno

Ore 18:00
Mantenendo la direzione sud su Viale Italia, arriverete alla scenografica neorinascimentale Chiesa di San Jacopo in Acquaviva in prossimità dell’Accademia Navale, sito di origini antichissime risalente al 320 d.C.. Il nome fu attribuito per la presenza di una sorgente d’acqua dolce, che all’epoca nasceva nei pressi dell’eremo. L’interno con pianta a croce latina e unica navata, accoglie sei formelle bronzee di Antonio Vinciguerra. Non distante troverete la Barriera Regina Margherita: due corpi architettonici simmetrici posti ai lati della passeggiata sul mare, che delimitavano l’area soggetta a dazio comunale.

Ore 19:30
Concedetevi un ottimo aperitivo da La Vela, ammirando il tramonto dalla sua posizione privilegiata. A seguire, cena fronte mare presso L’Ostricaio: locale intimo e semplice, serve piatti ben preparati, anche di crudo.

Visualizza questo post su Instagram

•Nessun posto è bello come la tua città ❤️• #sunset #home #love

Un post condiviso da •Noemi Baiocchi•🙋🏼🎤🌎 (@noemibaiocchi) in data:

TERZO GIORNO A LIVORNO

Ore 9:30
Indossate il costume, quindi prendete la macchina per raggiungere il Santuario della Madonna di Montenero, patrona della Toscana. Collocato in zona collinare domina la costa dall’alto. Visitate il Santuario e l’area circostante, facendovi raccontare dai monaci presenti la storia del ritrovamento dell’immagine della Vergine Maria, che si dice ispirò la costruzione del Santuario nel 1345.

Ore 11:30
Guidate verso Antignano e percorrete direzione sud la Via Aurelia, lungo il breve tratto costiero chiamato Il Romito che termina alla località di Quercianella, dagli scenari mozzafiato sulla costa. Tra numerose insenature, cale molto frequentate dagli abitanti della zona, potrete fermarvi a prendere il sole o fare un bagno nelle acque cristalline.

La prima cala è il Boccale, riconoscibile dal bellissimo castello a ridosso della scogliera, successivamente Calafuria dove spicca la famosa Torre, scenario dell’intramontabile film Il Sorpasso di Dino Risi. Approfittate della sosta per un pranzo presso Precisamente Calafuria, dall’impagabile posizione panoramica.

Calafuria

Ore 15
Proseguite l’itinerario costiero, soffermadovi a piacere per un bagno, un momento di relax o una passeggiata: arriverete a Cala del Leone con l’imponente Castello di Sonnino e un’incantevole spiaggia non visibile dalla strada. Infine l’ultima tappa: Quercianella, tranquilla ed elegante località marina.

20:00
Di ritorno in città rilassatevi per un aperitivo e trattenetevi per la cena presso lo Chalet della Rotonda, ristorante che in una splendida palazzina in stile liberty con piacevole dehors, offre ottimi piatti di pesce.

B&B In Acquaviva

DOVE DORMIRE A LIVORNO

Max Hotel Livorno, nei pressi della Stazione dispone di camere moderne e spaziose e parcheggio gratuito. Tra i b&b prendete in considerazione il B&B In Acquaviva nei pressi del Lungomare.

Destinazione: