Battambang si trova nel cuore di una regione fertile e verdissima chiamata “la ciotola di riso della Cambogia”, non lontano dal confine con la Thailandia. Pur essendo la seconda città più grande della nazione, è tranquilla e sonnechiosa come un paesone di provincia. Strade silenziose, piccole botteghe locali e pochi turisti: Battambang non potrebbe essere più diversa dalla caotica Phnom Penh, la capitale cambogiana, e dall’affollata Siem Reap, alle porte delle rovine di Angkor. È un luogo rimasto fermo nel tempo, ancorato alle tradizioni e ai ritmi di campagna.
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Non aspettatevi grandi cose a Battambang: la città è modesta, senza templi maestosi e palazzi dorati. Il Sangker, il fiume che la attraversa, non ha certo le acque rapide e violenti del grande Mekong. Ma il fascino di Battambang sta proprio nella sua autentica semplicità e nel “nulla” che la circonda. Girovagando tra le verdi campagne e le infinite distese di risaie, potete scoprire la Cambogia meno conosciuta.
Il motorino è il mezzo perfetto per avventurarsi in piena libertà nei dintorni di Battambang. C’è uno scooter rental a ogni angolo della città, e potete cavarvela con meno di dieci dollari al giorno. Se vi spaventa guidare per le strade cambogiane, potete sempre affidarvi a un tuk tuk: il driver sarà ben felice di portarvi in giro per un’intera giornata.
Svegliatevi presto e partite di prima mattina, per evitare (almeno per un paio d’ore) il sole feroce della Cambogia. Imboccate la strada 154 in direzione Phnom Banan, un tempio venti chilometri a sud di Battambang. Non abbiate fretta di arrivare a destinazione: dopo qualche chilometro, deviate a sinistra e percorrete la stradina sterrata che porta al Kampong Pil Pagoda. Nel giro di qualche minuto vi troverete davanti a un ponte sospeso in corda che sembra sul punto di crollare. Il passaggio è talmente stretto che si va un motorino per volta: aspettate il vostro turno, prendete coraggio e attraversate il fiume.
Eccovi nelle campagne più polverose e remote della Cambogia. La strada è sterrata, la terra rosso fuoco e l’erba brilla come smeraldo. Niente GPS, niente telefono, niente rumori. La sensazione è quella di essere fuori dal mondo e dal tempo. Lungo il tragitto si incontrano bambini in bicicletta, sempre pronti a rincorrervi per un saluto e un sorriso, mucche al pascolo e piante alte fino al cielo. Negli stagni fangosi a bordo strada, c’è sempre chi pesca e chi si diverte a nuotare.
Dopo una decina di chilometri di natura incontaminata, attraversate nuovamente il fiume (questa volta su di un ponte normale) e riprendete la strada principale fino al Phnom Banan. Il tempio si trova sulla cima di una collina e per raggiungerlo bisogna salire 358 ripidi gradini nella giungla. Considerato il caldo umido di questa terra, non è certo una passeggiata, ma la vista sulla campagna e le suggestive rovine ripagano tutta la fatica. Le cinque torri ricordano quelle del famoso Angkor Wat, tanto che i locali raccontano che sia il Phnom Banan ad aver ispirato l’ottava meraviglia del mondo.
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Lasciatevi il tempio alle spalle, scendete la scalinata e proseguite la vostra avventura a due ruote. A un paio di chilometri dal Phnom Banan si trova il Bamboo train, l’attrazione turistica più nota di tutta Battambang. Nome a parte, il Bamboo train ha ben poco a che vedere con i treni a cui siamo abituati. Si tratta di un’intelaiatura di legno e bambù collegata a due rulli che scorrono sui binari. Un tempo utilizzato dai contadini per trasferire le merci, oggi il Bamboo train è una sorta di giostra per turisti in aperta campagna. Al termine della corsa vi aspettano un paio di bancarelle di souvenir dove è praticamente d’obbligo comprare qualcosa. Sappiate che potete percorrere un pezzo della stessa tratta, proprio al fianco delle rotaie, con lo scooter: a voi la scelta.
Assolutamente imperdibile è invece il Phnom Sampeau, ultima tappa del nostro itinerario. Per raggiungerlo dovete percorrere un’altra decina di chilometri di strada sterrata in quella Cambogia rurale che non annoia mai. Il biglietto di ingresso costa 3 dollari e vi permette di visitare sia il complesso di templi che le Killing Caves. Per evitare un’altra estenuante salita sotto il sole, spostatevi da un’attrazione all’altra con lo scooter.
La collina di Phnom Sampeau è una posto toccante. Sulla cima si trova un complesso di templi dai colori vivaci dove vive un gruppo di macachi dispettosi, sempre pronti a rubarvi la bottiglietta d’acqua. Davanti ai vostri occhi, un tappeto verde che non finisce mai: la campagna cambogiana si mostra in tutta la sua bellezza. Poco più in basso, vi attendono invece le Killing Caves, ovvero le grotte dell’eccidio. Una stretta scalinata vi porta a una caverna buia dove sono raccolte le ossa delle persone uccise a bastonate dai Khmer rossi e poi scaraventate nel burrone. Un Buddha dorato, disteso e sorridente, sorveglia gli scheletri delle vittime e l’ingresso della grotta, oggi divenuta meta di pellegrinaggio.
Scendete la collina per un ultimo spettacolo della natura. Non lontano dalla biglietteria si trova la cosiddetta Bat Cave, un grotta dove vivono milioni di pipistrelli. Ogni giorno, all’ora del tramonto, li potete vedere uscire in stormo e prendere il volo per cercare cibo. Il bar di fronte alla grotta si è attrezzato con sedie a mo’ di cinema dove potete osservare questa lunga scia nera muoversi veloce in cielo. Godetevi lo show (il tutto dura poco più di mezzora) e rientrate a Battambang seguendo la strada principale.
Dove dormire a Battambang
Por Chey è una graziosa guest house non lontana dal centro, pulita e confortevole. Il proprietario è sempre molto disponibile, prepara una ricca colazione e offre un servizio di pick-up gratuito. Da Por Chey potete noleggiare biciclette e scooter a buon prezzo. Per un’opzione a budget più elevato, La Villa è uno dei boutique hotel più romantici della Cambogia, proprio in riva al fiume.
Dove mangiare a Battambang
In città sono tantissimi i ristoranti di cucina khmer. Al Nary Kitchen e al Coconut Lily potete gustare i migliori piatti della tradizione cambogiana e partecipare a una divertente lezione di cucina, con tanto di giro al mercato per acquistare gli ingredienti. Il Jaan Bai è un’istituzione in città ed è considerato uno dei ristoranti più buoni di tutta la Cambogia. Per una cena a buon mercato, scegliete il The River: le proposte in menu difficilmente superano i 4 dollari.
Come arrivare a Battambang.
Da Siem Reap e da Phnom Penh partono ogni giorno diversi bus e minivan per Battambang. I tempi di percorrenza dipendono dalle condizioni della strada e dalle piogge, ma normalmente ci vogliono 3 o 4 ore da Siem Reap (5 dollari circa) e 6 o 7 ore da Phnom Penh (12 dollari circa). La Mekong Express e la Capitol Tours sono due compagnie affidabili e puntuali, dotate di veicoli con aria condizionata. I più coraggiosi possono scegliere l’opzione barca per la tratta Siem Reap-Battambang: un viaggio di minimo 7 massimo 10 ore a bordo di un’imbarcazione scomoda, stretta e affollata che effettua una sola sosta bagno. Decisamente più impegnativo e avventuroso, l’attraversamento via fiume è anche più costoso (20 dollari circa).