Friuli da scoprire: Venzone e Riserva di Cornino

Il Friuli Venezia Giulia è una regione dalla personalità riservata ma ospitale, che sorprende il viaggiatore con bellezze naturali e tesori inaspettati. Si presta ad essere visitata con brevi itinerari di due o tre giorni, anche fuori stagione, per un viaggio che non può che conquistare il viaggiatore attento e sensibile. È una regione da scoprire a piccoli passi, permettendosi soste e deviazioni non programmate. È un luogo a cui concedere il tempo di raccontarsi e farsi conoscere.

Tra le mete più interessanti, suggerisco una visita al borgo di Venzone e alla Riserva Naturale del Lago di Cornino, in provincia di Udine. La zona è quella della Carnia, paesaggio dall’aspetto aspro e selvaggio caratterizzato da grandi pareti rocciose calcaree, nei pressi del primo tratto del fiume Tagliamento che mantiene, grazie al fatto che l’intervento invasivo dell’uomo è stato pressoché nullo, la sua larghezza naturale e la dinamica originale a canali intrecciati.

Il Tagliamento è definito il “re dei fiumi alpini” poiché rappresenta una tipologia di paesaggio ormai quasi del tutto scomparsa dall’Europa centrale ed è l’unico fiume a poter disporre ancora del suo alveo naturale. L’elevato grado di naturalità rende questo paesaggio fluviale straordinario, reso ancor più particolare dall’aspetto ghiaioso del greto, dovuto alla sua grande permeabilità e all’acqua che scorre sotterranea.

Nei pressi delle sue sponde sorge Venzone, uno dei borghi più belli d’Italia. D’impronta celtica (si fa risalire il suo impianto al 500 a.C.) è uno degli ormai rari esempi di borgo medioevale fortificato con doppia cinta muraria ad ampio fossato, ancora visibile. Nel 1300 la sua influenza territoriale era tale da includere nei suoi domini ben cinque castelli. Grazie alla sensibilità degli abitanti e al loro amore per il borgo, Venzone si preservò intatto negli anni, tanto che nel 1965 fu proclamato monumento nazionale. Tuttavia, undici anni dopo, nel 1976 fu gravemente colpito dal sisma che rase al suolo i centri abitati di questa zona del Friuli. Però, ancora una volta, la tenacia, la pazienza e l’amore dei suoi abitanti risollevarono Venzone che in pochi anni vide ricostruita mattone per mattone, pietra su pietra, la sua bellezza.

COSA VEDERE A VENZONE

L’opera simbolo di questa rinascita di Venzone è il Duomo, una chiesa di raro fascino, letteralmente rifiorita dalle macerie del sisma. Accade infatti gli abitanti di Venzone, per reagire alla tragedia, in collaborazione con architetti e restauratori delle migliori università italiane e straniere, iniziarono un’opera certosina di catalogazione delle pietre. Le facciate dell’edificio vennero prima composte a terra, come un grande puzzle, e poi innalzate, ricollocando le pietre esattamente al loro posto. Visitandolo oggi, al primo sguardo nulla vi farà pensare al sisma. Tuttavia la sua storia si legge bene sui muri e sui pannelli esplicativi che narrano dettagliatamente l’opera di ricostruzione.

Duomo di Venzone, Friuli
Duomo di Venzone | Foto di Eva Troncon

Le curiosità non terminano qui. Nel 1647, durante alcuni lavori di restauro, furono rinvenuti, in Duomo, ventuno corpi mummificati. Sembra si tratti di una fortunata combinazione di cause naturali, tra cui temperatura e umidità, alta presenza di solfato di calcio nel terreno e la presenza di un fungo con capacità idrovora, ma le specifiche cause rimangono sconosciute facendo aleggiare sulle mummie un velo di mistero. Delle ventuno ritrovate cinque sono esposte nella cripta del piccolo Battistero di S. Michele che si affaccia sulla bella e accogliente piazza antistante al Duomo. L’ingresso è possibile acquistando i gettoni in vendita nei bar e negozi del borgo che recitano appunto “gettone per le mummie”.

Anche il museo Tiere Motus merita una visita approfondita. Ripercorre le tappe significative del sisma del 1976 e del percorso di rinascita iniziato il 6 maggio di quello stesso anno.

Venzone, terremoto Friuli

La tenacia, la forza e la voglia di vivere di Venzone si respirano in ogni angolo del borgo, reso ancora più ospitale dalle locande, trattorie e bar da cui escono i profumi della tipica cucina friulana. Qui sono di casa il formaggio montasio (assolutamente da provare il frico, una frittatina di patate e formaggio) e la zucca a cui in autunno viene dedicata una festa in grande stile. Se siete alla ricerca del sapore antico di Venzone e della sua anima vi consiglio una sosta al Caffè Vecchio e un buon pranzo nella Trattoria alle Scaligere.

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LAGO DI CORNINO E MONTEPRAT

Dopo aver goduto della magia notturna del borgo, l’itinerario prosegue alla ricerca di una vera perla naturale: il Lago di Cornino dalle acque di colore verde-azzurro. Si tratta di un lago antico diecimila anni e molto piccolo. Infatti supera appena i 140 metri di lunghezza e gli otto metri di profondità.

Incastonato in una vasta depressione, tra coni detritici e corpi di antiche frane, non presenta né immissari né emissari, ma è alimentato da acque sotterranee (secondo un fenomeno simile a quello delle sorgenti) con una circolazione tale da consentire un rapido ricambio delle acque che si contraddistinguono per la particolare trasparenza e le scarsissime variazioni di temperatura che generalmente oscillano tra i 9-11 °C nel corso di tutto l’anno. Per queste stesse ragioni è un lago povero di sostanze nutritive e quindi poco popolato ad eccezione di un gambero di fiume, di alghe verdi che formano fitte praterie subacquee e di quelle azzurre che colonizzano le rocce. Questi pochi esseri viventi donano al lago sfumature uniche, facendolo assomigliare a una gemma preziosa, uno smeraldo incastonato nel grigio paesaggio carnico.

Lago di Cornino
Lago di Cornino | Diego Cruciat

Il percorso che circonda il Lago di Cornino è breve, ma le proposte per completare il trekking non mancano. Dalla riserva adiacente e omonima partono diversi itinerari informativi che forniscono strumenti di interpretazione del paesaggio del fiume Tagliamento. La Riserva inoltre ospita il progetto di conservazione del Gyps Fulvus (il grifone) che, avviato negli anni ottanta, ha portato alla creazione di una colonia nidificante di circa 350 esemplari. Gli amanti del birdwatching troveranno così percorsi panoramici con ottimi punti di osservazione (il volo dei grifoni si avvista nelle ore mattutine).

Un’altra proposta interessante è la visita alla più grande Casa delle Farfalle in Italia, situata a Bordano, aperta da fine marzo a fine settembre. Nelle tre grandi serre climatizzate (per un totale di mille metri quadrati) volano libere un migliaio di farfalle appartenenti a centinaia di specie diverse e provenienti dai sistemi tropicali di tutto il pianeta: la giungla africana, le foreste pluviali asiatiche e australiane, e l’Amazzonia. Un luogo magico, quasi surreale.

Albergo Diffuso Monte Prat
Albergo Diffuso Monte Prat

Infine per chi volesse godere di una vista privilegiata sul fiume e sulle Alpi Carnie, non resta che scegliere uno dei trekking dell’Altopiano del Prat (località Forgaria), dove tra le altre cose è attivo un albergo diffuso che offre alloggi davvero interessanti.

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