[alert type=”success” dismiss=”no”]Questo articolo è una tappa del viaggio di Evelyn in Andalusia. Leggi l’itinerario completo qui »[/alert]
Siviglia è una città piacevole, famosa per le arance e per le donne.
Lord Byron
Una descrizione esatta, quella del poeta, a cui manca però un significativo particolare. Siviglia è anche patria del flamenco, una delle manifestazioni culturali più affascinanti della storia, al punto tale da essere dichiarata Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco. Ed è proprio alla scoperta dei luoghi sivigliani del flamenco che vogliamo accompagnarvi in quella che è l’ultima tappa di un tour in Andalusia di una settimana. Ci muoveremo attraverso le vie di Triana, il quartiere storico legato a questa meravigliosa arte, fino a raggiungere i tablaos, dove la sensualità della danza si fonde con il sentimento profondo dall’anima andalusa.
Il nostro viaggio inizia nel quartiere di Triana che si estende al di là del Guadalquivir, il fiume che attraversa Siviglia tagliandola in due. Questo barrio è lontano dai classici itinerari turistici focalizzati nelle aree centrali della città, ma per visitatori che seguono le tracce storiche del flamenco è una meta obbligatoria. Nel passato Triana era infatti il quartiere della comunità gitana e nello specifico il luogo di residenza delle grandi dinastie di ballerini e suonatori di flamenco. I gitani avevano l’abitudine di vivere in famiglie estese all’interno di pittoresche abitazioni chiamate corrales, edificate intorno ai classici cortili sivigliani colmi di ceramiche e fiori. Perdetevi tra le stradine e le case bianche di questo quartiere dove, chiudendo gli occhi, si ha come la sensazione di sentir vibrare le corde di una chitarra, accompagnata da canti sensuali e caldamente malinconici. E già che ci siete concludete la mattinata con una visita alla più antica fabbrica di ceramiche di Siviglia, la Santa Ana (Calle San Jorge), che ha sede proprio nell’antico barrio gitano.
Altra tappa imperdibile per chi desidera immergersi nel cuore palpitante di Siviglia e delle sue radici culturali è il Museo del Baile Flamenco, ubicato in Calle Manuel Rojas Marcos 3. Il museo, distribuito su diversi piani, è suddiviso in varie tappe corrispondenti ad altrettanti spazi, ciascuno dei quali permette di approfondire un aspetto del flamenco, a partire dalla sua nascita e dallo sviluppo nel corso dei secoli. Il tour inizia nella cantina storica che mantiene ancora intatta l’atmosfera del XVIII secolo e che è solitamente sede di mostre e attività di vario genere. Una delle aree che colpisce maggiormente è quella dedicata agli artisti che hanno reso questa danza famosa in ogni angolo del mondo. In questa zona sono soprattutto da segnalare gli splendidi abiti e tutti gli strumenti utilizzati dai flamenqueros nelle loro performance. Molto interessante è anche l’area che si sviluppa al secondo piano, interamente focalizzata sugli influssi esercitati dal flamenco nei confronti delle altre discipline: dalla moda al cinema, passando per la pittura e la letteratura. Una sorta di museo nel museo, insomma.
Dopo una breve pausa di relax nel caratteristico “patio” collocato al piano terra, concludiamo la visita con un’immancabile tappa nel negozio del museo, dove, oltre ai classici libri e cd, è possibile acquistare ogni tipologia di prodotto relazionato al mondo del flamenco, tra cui costumi per i ballerini professionisti. Una vera e propria chicca per gli appassionati del genere.
Orari e biglietti: il museo è aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.00. Il costo del biglietto varia è di 10 € per gli adulti, 6 per i bambini, 8 per gli studenti.
Dopo una breve pausa nell’hotel in cui soggiorniamo (Hotel Fernando III, San José 21), la nostra noche sevillana inizia al Bar Huelva Ocho (Calle Huelva) un caratteristico locale in cui ceniamo a base di tapas, accompagnati da una breve ma certamente bella esibizione di flamenco. Alcuni dei presenti ci spiegano che in questo bar quasi tutte le sere c’è l’abitudine di organizzare spettacoli gratuiti per intrattenere la clientela tra una copa de sangría e un vaso de cerveza (birra). Apprezziamo anche noi questa iniziativa, calandoci appieno nell’allegria spontanea della gente andalusa.
Il resto della serata lo trascorriamo nel tablao più antico della città, Los Gallos (Plaza de Santa Cruz 11), una vera istituzione. A Siviglia vi sono decine di locali dove ogni sera si suona e balla il flamenco. Occorre perciò fare un po’ di attenzione nella scelta perché alcuni sono decisamente costosi, pur offrendo spettacoli di scarso livello. Il Tablao Los Gallos non è dei più economici (sui 30 € con consumazione) ma vale davvero la pena assistere a uno spettacolo in questo locale, la cui importanza è rammentata da diversi riconoscimenti internazionali. Ogni sera ospita due performance di circa due ore ciascuna (primo spettacolo alle 20.00 – secondo spettacolo dalle 22.30). Una valida alternativa è il tablao El Arenal (Calle Rodo 7), o ancora un bar del flamenco spontaneo. Accade infatti che cantanti e ballerini si ritrovino nei bar per improvvisare performance non programmate. È il caso ad esempio del bar El Tamboril (Plaza Santa Cruz) dove intorno alla mezzanotte, se si è fortunati, si può assistere a indimenticabili esecuzioni canore e danzanti totalmente spontanee. Altrettanto noto per questo tipo di improvvisazioni è il bar La Carbonería (Calle Levies, 18), locale grande e molto accogliente.