Decidiamo di trascorrere una giornata a Nara, la prima capitale del Giappone. Arriviamo nella vecchia stazione JR. Per prima cosa andiamo all’ufficio del turismo per recuperare una cartina e trovare una guida che ci accompagni nel nostro giro della città. Si tratta di giovani studenti volontari, interessati a far pratica d’inglese. Ci raggiunge una graziosa ragazza, il cui compenso consiste nell’offrirle il pranzo. Sarà una compagna deliziosa e preparata che ci farà godere il meglio di questa antica città, rispondendo a tutte le nostre curiosità.
Il centro e le maggiori attrazioni di Nara sono facilmente raggiungibili a piedi, ma chi preferisce può noleggiare una bici. Iniziamo dal complesso templare del Parco Nara-Koen, abitato da circa 1200 cervi che qui vivono indisturbati, essendo animali sacri nella religione scintoista che li considera messaggeri divini. Se avete una sola giornata da spendere a Nara, il modo migliore per conoscerla è una bella passeggiata in quest’area.

Prima tappa il tempio Kofuku ji, trasferito a Nara da Kyoto nel 710. Ci troviamo davanti alla maestosa pagoda a 5 piani, seconda in altezza di tutto il Giappone, superata di poco da quella di Kyoto (To-ji). Il suo riflesso nel laghetto Sarusawa, è uno dei panorami più famosi di Nara.
Proseguiamo la nostra camminata verso il tempio Todaiji, uno dei monumenti più importanti della città, passando dalla grande porta Nandai-mon che contiene 2 feroci guardiani, uno dell’Est e uno dell’Ovest, rispettivamente l’Inizio e la Fine. Le opere in legno recentemente ristrutturate, sono considerate le più spettacolari non solo del Giappone, ma del mondo. Il Daibutsu-den hall del Todai-ji è il palazzo di legno più grande al mondo, contiene un Buddha di bronzo, chiamato Daibutsu, anch’esso il più grande del Giappone. Si pensi che la realizzazione della statua, che risale al dominio dell’imperatore Shōmu (701-756), mandò quasi in bancarotta l’economia giapponese. Un curiosità singolare è la colonna di legno, che ha un foro alla base che si dice essere della dimensione della narice del Buddha; si ritiene che chi riesca a passare da questo foro abbia garantita l’illuminazione nella prossima vita: salvo rarissime eccezioni, riescono a passarci solo i bambini.

I cervi gironzolano tranquilli e indisturbati tra i ristoranti e i negozi. La guida ci dice che hanno imparato anche a rispettare il semaforo… sarà vero? Quelli vicino a noi in effetti sono stati fermi finché non è scattato il segnale. Il percorso a piedi nel Nara koen si conclude attraverso un viale alberato, con centinaia di lanterne di pietra allineate sui lati, che porta al santuario scintoista Tasuga Taisha, uno dei più visitati. Al suo interno si trovano ancora molte centinaia di lanterne in bronzo, in tutto il complesso ce ne sono circa 3000. Posso solo immaginare l’atmosfera creata da tutte le lanterne accese durante i festival che si tengono a febbraio e ad agosto.
La nostra bella giornata volge al termine e dobbiamo raggiungere la stazione per ritornare a Kyoto. Ci dispiace lasciare la nostra simpaticissima guida. Pensiamo di farle un regalo o, visto che studia ancora, di lasciarle una mancia, anche se sappiamo che non è consuetudine giapponese. Niente da fare, non c’è stato modo, ci dice che il regalo è stato trascorrere una giornata piacevole facendo pratica della lingua inglese.
Sayonara Nara!
Il viaggio in Giappone continua… A Tokyo ➔