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Trentino-Alto Adige

Dolomiti di Brenta: trekking al Lago di Valagola

La vista delle Dolomiti di Brenta, la natura incontaminata della Val di Genova che corre verso i massicci dell’Adamello e della Presanella, la bellezza della vicina Conca di Campiglio. Ci troviamo in una delle zone più belle del Trentino, tra alcune delle cime più spettacolari delle Alpi. Siamo in una traversa della Val Rendena, la Val d’Agola, che si incunea nel versante dolomitico all’altezza di Pinzolo.

Qui gli angoli di natura incontaminata sono molti, uno dei nostri preferiti è raggiunto da un trekking adatto a tutti, che corre tra le pendici delle Dolomiti e una delle montagne simbolo della zona: il Palon dei Mughi, caratteristico monte roccioso sul versante est e completamente erboso su quello ovest, famoso per lo sci alpinismo in primavera e le arrampicate d’estate. Il Giano Bifronte del Parco Adamello-Brenta.

Ma non è la mitica Pala la meta di oggi. Siamo diretti verso l’unico specchio d’acqua della zona che trovi dimora al cospetto dei giganti rocciosi delle Dolomiti di Brenta: il Lago di Valagola, incastonato tra la Val Brenta e alcune delle più belle montagne del Trentino Occidentale, perla di una vallata verdissima, chiusa al traffico, nemmeno troppo turistica, dove trovare relax e bei paesaggi, al termine di una camminata non troppo impegnativa tra i boschi incontaminati.

Si parte dall’abitato della piccola frazione di Valagola. Superate le ultime case, seguendo le indicazioni per l’ex vivaio Brenta, antica istituzione della zona ora abbandonata, imbocchiamo in auto uno sterrato, fino al piazzale parcheggio. Il cartello dell’ente parco ci illustra il sentiero. Si cammina per una strada pastorale dalle pendenze per nulla aggressive, che porta verso il rifugio Cascate di Mezzo. Alziamo il naso verso il cielo per amirare le selle frastagliate tra il Crozzon di Valdagola e la cima del Pra’ dei Camosci, oltre al profilo massiccio dei Francigli, le montagne che ci impediscono in parte la visuale del Brenta, il padre delle Dolomiti Occidentali.

Dove dormire in Val Brenta: Maso Pin b&b

La pastorale giunge al termine dopo circa 45 minuti di cammino rilassato e lascia il posto a una piccola mulattiera, che risale le pendici della valle verso sinistra. La via si fa un poco più ripida, e siamo ormai a metà del cammino. Lungo la mulattiera incontriamo le malghe e il bivacco gestiti direttamente dall’ente parco. Nella stalla delle malghe, e nella piana retrostante, le mucche appartengnono alla razza bovina del Rendena, riconoscibile per il loro colore bruno scuro. L’intero percorso è ampio e sicuro. Le pendenze dolci e la larghezza della via rendono perfetto il tragitto anche per gli appassionati della mountain bike e del cicloturismo in montagna.

Siamo ormai alla meta. Il bosco si apre in una radura verdissima e compaiono i riflesso del lago. Se la luce è quella giusta e l’ora del giorno propizia, il Monte Sabion si specchia esattamente nel bacino del lago, impreziosendo ancor di più lo spettacolo della vallata, di questa piccola pozza di azzurro argenteo incastonata tra i boschi di abeti e pini.

Trekking Dolomiti Brenta
Enrico Strocchi

Avete camminato per circa un’ora e mezza (anche meno se avete un po’ di allenamento nelle gambe). Ora potete decidere se continuare per la via ripida a tornanti che sale verso la parte più selvaggia ed emozionante della Val d’Agola, verso la bellissima e impegnativa via che porta al rifugio XII Apostoli (uno dei trekking più belli dell’intera val Rendena) oppure scendere di nuovo a valle, per godervi un meritato riposo. Ad ogni modo, siamo certi che faticherete a dimenticare i colori intensi della valle dell’aquila (come suggerisce l’etimologia del nome), dello spettacolo del Crozzon e del Pra’ dei Camosci illuminati dal sole del pomeriggio. Su cui magari già spunta, a tarda ora, il colore dell’enrosadira, il tramonto magico delle Dolomiti di Brenta.

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