Aston, Birmingham: alle origini di Ozzy e dei Black Sabbath

Al solo pronunciare il nome della band, chi si è consumato le orecchie ascoltando Paranoid, prova un tuffo al cuore. Negli anni si sono susseguite varie epoche, da quella di Ozzy all’era di Dio, poi Gillian e Martin. C’è stata la reunion, ora il gran finale con la formazione originale, eccetto Bill Ward cui Ozzy non ha risparmiato complimenti. Tra abbandoni e cambi repentini di formazione che comprovano il mefistofelico Iommi come unico monolite della band inglese, la parola fine sembra ormai certa.

Il 2 e 4 febbraio 2016 il Genting Arena di Birmingham farà da scenario all’ultima esibizione dell’ultimo tour Black Sabbath, proprio nella città natia dove il cerchio va a chiudersi.

In quasi cinquant’anni se ne sono dette di tutti i colori sulla band. E anche tra di loro non hanno scherzato. Tra aneddoti e leggenda, non sono mancate storie incredibili sui membri del gruppo. Persino l’origine del nome è nebulosa, le fonti discordanti. “Al pubblico piace provare paura” pensò Ozzy Osbourne vedendo la fila fuori da un cinema di Birmingham per il film di Mario Bava Black Sabbath (in italiano I tre volti della paura). Così si dice nacque il nome della band pioniera dell’heavy metal – ma nata come hard rock band con influenze blues – fondata insieme a Tony Iommi, chitarrista fra i più influenti di sempre.

Poi c’è la versione secondo cui fu Geezer Butler a evocare il nome della band. Un giorno arrivò con un’idea per una canzone, ispirata da un’esperienza a dir poco inquietante. Appassionato di magia nera e di romanzi a tema, si dilettava di arti oscure finché una notte vide una presenza ai piedi del suo letto. Pare che l’omonimo brano sia nato così e data la reazione del pubblico, i quattro musicisti capirono di aver trovato il nome della band. La terza versione tira in ballo i Coven, band rock psichedelica fine anni sessanta, il cui bassista si chiamava Oz Osborne e di cui uscì il primo album nel 1969 dal titolo Black Sabbath.

Comunque sia, abbiamo parlato solo del nome. Scovare le origini e i luoghi che hanno fatto da scenario alle vicissitudini dei Black Sabbath dal 1966 ai giorni nostri è impresa ancor più ardua, anche perché la città di Birmingham è parecchio cambiata negli ultimi cinquant’anni. In questa ricerca ci aiuta Rob Horrocks, fan numero uno della band. La sua Crossroad of Sabbath’s, un tour a piedi di circa due ore nel quartiere di Aston, è una missione per far conoscere le radici del mito di Ozzy Osbourne e di una tra le band più importanti della storia del rock. Nulla a che vedere con la Walk of Stars in Broad Street.

Iniziamo il nostro tour a piedi partendo dal Campus North dell’Università di Birmingham: qui vicino c’era la Birchfield Road Secondary Modern School, frequentata dal chitarrista Tony Iommi e da Ozzy Osbourne, che ai tempi non andavano granché d’accordo. Più precisamente Iommi vessava Ozzy, ma questa è un’altra storia. La scuola è stata demolita ormai da tempo, ma per darvi un’idea si trovava vicino al pub Hare of the Dog. È necessario fare uno sforzo e immaginare come quest’area fosse altamente industrializzata quando Ozzy era un ragazzo. Ci aiuta nel nostro esercizio di ricostruzione storica la tappa successiva, non appena giriamo verso Wellhead Lane. La Tufnol Ltd è ancora in piedi, mentre dall’altro lato costeggiamo l’ex fabbrica di munizioni Kynoch: questa era la strada che ogni giorno Ozzy percorreva per arrivare e tornare da scuola, allietata da spari di prova che aleggiavano in tutto il quartiere. In un istante Children of the grave si insinua dentro la nostra testa.

Superata Aston Lane, proseguiamo lungo Manor Road e raggiungiamo l’angolo di Station Road dove si trova la Chiesa Pentecostale Shiloh, al secolo la Methodist Mission Hall dove Ozzy veniva a provare con l’amplificatore che suo padre gli regalò per i suoi 19 anni. Da Station Road giriamo a destra per Witton Lane, passiamo l’ex deposito di tram diventato museo per volere del Principe Carlo, e arriviamo al civico 393 all’Aston Hotel, uno dei tanti pub nella zona frequentato nella notte dei tempi dai Black Sabbath. Non crediate di entrare e bervi una birra al volo: questo hotel edoardiano è praticamente sempre chiuso, apre le porte in concomitanza con le partite dell’Aston Villa, quindi ci vuole un colpo di fortuna o una pianificazione incrociata con un qualche match.

aston hotel, birmingham
Aston Hotel – Elliott Brown

Incamminandosi fino all’angolo tr Witton Road e Prestbury arriviamo alla Chiesa Cattolica del Sacro Cuore, dove un simbolo in particolare sopra la copertura in pietra dei pilastri ci ricorda qualcosa. Fu questa croce a ispirare in qualche modo il simbolo dei Black Sabbath?

Da Witton Road raggiungiamo Lodge Road e arriviamo al civico 14. Nessuna targa, nessuna scritta ma questa è la casa dove John Michael Osbourne è nato e cresciuto con cinque fratelli. Proprio in questa zona, una delle più difficili di Birmingham, dove le famiglie, compresi gli Osbourne, lottavano per tirare avanti con un reddito minimo. Da ragazzo Ozzy tentò la via del furto, come rivelò in un’intervista a The Big Issue nel 2014, in uno dei negozi dietro casa sua. Non era molto portato e passò due settimane in prigione a Winson Green.

Spostandoci in Albert Road troviamo la scuola elementare di Ozzy, Prince Albert, dove il cantante tornò per una visita nel 2009 come parte di un tour promozionale della sua autobiografia I Am Ozzy, di cui ha lasciato una copia firmata per la biblioteca. A poca distanza arriviamo di fronte alla casa dove è cresciuto Terry “Geezer” Butler in Victoria Road: è riconoscibile dalla facciata grigia e la porta bordeaux, inserita in un complesso chiamato Friar Park Villas. Tony Iommi abitava qui vicino (ma il luogo di nascita fu Street Nation) accanto all’ormai scomparso Park Lane. Fuori mano da raggiungere a piedi è la casa dove Bill Ward è cresciuto, Witton Lodge.

The Bartons Arms, Birmingham
The Bartons Arms – Ozzy Delaney

Tappa obbligata per una pausa con un’ottima pinta di birra è il Bartons Arms, caratteristico pub frequentato in altri tempi dai quattro Sabbath. Vale la pena fermarsi e farsi raccontare le vicissitudini di questo luogo in piedi dagli inizi del 900, visti i curiosi aneddoti legati alla sua storia.

Dopo la sosta al Bartons, arriviamo attraverso la A34 High Street al Newtown Community Centre, ultima tappa del nostro itinerario. Qui i Black Sabbath, come si riporta anche nel film God Bless Ozzy Osbourne e nell’autobiografia di Tony Iommi Iron Man, hanno provato e hanno scritto i brani per il loro album di debutto, Black Sabbath. L’inizio del successo. Un successo che dura da cinquant’anni.

Come arrivare: trova voli per Birmingham dall’Italia, diretti o con scalo.
Dove dormire: The Briar Rose Birmingham, Stay City Apartments

Destinazione: