Gli appassionati di montagna stanno scaldando i muscoli in attesa che, all’inizio della primavera, parta finalmente la stagione dello sci alpinismo, la disciplina invernale più impegnativa, che più di ogni altra ha a che fare con il viaggio tra le montagne e la possibilità di perdersi in ambienti incontaminati.
Panorami mozzafiato. Tanto più quelli che vi proponiamo oggi: lo spettacolo della Valle d’Aosta, la bellezza della Valsavarenche e la maestà dei percorsi sulle pendici dell’unico Quattromila interamente entro i confini italiani, il Gran Paradiso.
Un vero e proprio parco giochi per gli amanti della disciplina. Per l’altitudine media elevata, per la varietà dei pendii, che permettono di affrontare i singoli itinerari scegliendo tra una grande gamma di difficoltà e per l’ampiezza degli spazi in quota, che propongono diverse vie per tutti i gusti, il Gran Paradiso è, da Marzo in poi, una delle mete preferite dagli scialpinisti. Molti dei quali scelgono di appoggiarsi al Rifugio Chabod, collegato con il forse più famoso Rifugio Vittorio Emanuele e collocato nel cuore del Parco Nazionale.
Raggiungere lo Chabod significherà probabilmente affrontare il percorso dalla località Pravieux, in Valsavarenche, già con gli sci e le pelli di foca ai piedi. Si parla già di ottocento metri circa di dislivello, attraverso le splendide pinete che circondano l’alpeggio di Lavassey, e le prime creste rocciose che annunciano la presenza del rifugio.
Da qui, potrete fare base per una serie di vie. La più classica in assoluto è ovviamente l’ascesa al Gran Paradiso lungo la Normale, sul ghiacciaio de Laveciau. Dai 2600 dello Chabod ai 4.061 della vetta, si passa a fianco delle pareti imponenti del Piccolo Paradiso, in direzione del Colle di Montcorvé (dove parte la bella discesa che porta al Rifugio Vittorio Emanuele, che vi consigliamo di riservare per una prossima volta). Quindi si affronta il vallone in direzione della Schiena d’Asino, decisamente abbordabile come pendenze fino all’ultimo passaggio, piuttosto ripido, che porta all’attraversamento della crepacciata e alle roccette sottostanti la vetta. Qui trovate le uniche difficoltà alpinistiche dell’ascesa. Per il resto, potrete godervi le curve nella neve fresca. Un itinerario semplice, che consigliamo di affrontare in assenza di vento. I versanti variano molto e, in caso di vento, si potrebbe trovare la fastidiosa crosta sopra la neve polverosa che rovina l’esperienza della discesa.
Bellissimo, ma un po’ più impegnativo, l’itinerario che porta al Bivacco Sberna del Col Neyron. Bisogna raggiungere la base del ghiacciaio Montandayné e risalire i pendii del Col Neyron. Il bivacco non è riscaldato e ha solo sei posti letto. Conviene quindi partire molto presto ed essere allenati, perché la discesa dalla cresta nord-ovest che sovrasta il bivacco e che porta ad Eaux Rousse, di nuovo in valle, è una delle migliori esperienze di scialpinismo che avrete l’occasione di fare nella vostra carriera di appassionati.
Info utili: il personale del Rifugio Chabod è preparato ad assistervi per quanto riguarda gli itinerari. Se siete conoscitori della zona e scialpinisti esperti, la loro assistenza dovrebbe essere più che sufficiente. In caso contrario, raccomandiamo di rivolgersi alle guide alpine della Valle, che sapranno scegliere per voi i percorsi più adatti e valutare le vostre competenze per godervi al meglio e in sicurezza i ghiacciai del Gran Paradiso.