La sera manca l’energia elettrica e scovare un ristorante risulta un po’ difficile. Le strade sterrate non sono in condizioni ottimali e spesso sono invase dalle capre. Tutte cose che non pesano affatto quando ti trovi in luoghi incantevoli come le isole dell’arcipelago delle Bijagos. Uno spiraglio di pace, in un paese tanto travagliato come la Guinea Bissau.
Stiamo parlando di una delle poche destinazioni tropicali rimaste sconosciute al turismo di massa. Un paradiso tutto da scoprire, incorniciato da chilometri di spiagge deserte, impreziosito da una flora e una fauna uniche, tanto da essere classificato dall’UNESCO come riserva della biosfera.
155 specie di pesci, delfini e trichechi marini, tartarughe che depongono le uova tra Luglio e Novembre, esemplari di ippopotami d’acqua salata. Sono solo alcune delle meraviglie che caratterizzano un’oasi di pace, così vicino all’Europa, quanto incontaminata e bella.
88 le isole di questo tesoro nascosto in mezzo alle acque dell’oceano atlantico, molte delle quali sono disabitate o ospitano un singolo villaggio immerso nella foresta, lontano dal mare che in passato fu via d’accesso degli invasori portoghesi. Nei villaggi vige il matriarcato e le tradizioni, che spesso differiscono da un’isola all’altra, sono gelosamente conservate, come ad esempio il rito che segna il passaggio all’età adulta sull’isola di Canhabaque che porta i giovani maschi lontano dal villaggio e dalle donne per sette lunghi anni.
Queste piccole perle si raggiungono da Bissau, l’ammaccata capitale del paese, a bordo di un piccolo motoscafo o in traghetto. Bubaque è la principale dove si trova il quartier generale UNESCO che sarà lieto di fornirvi informazioni turistiche sulla riserva naturale. Ci sono poi, solo per citarne alcune, Anguruma, completamente disabitata, Orango, dove sono le donne a scegliere i compagni (senza possibilità di rifiuto) e dove si trova il villaggio sacro di Okinka Pampa con le tombe delle Regine, e João Viera, uno dei luoghi più importanti del West Africa per la conservazione delle tartarughe marine (raggiungibile in canoa da Bubaque).
Per chi volesse visitare le Bijagos ecco qualche informazione utile:
- il visto per la Guinea Bissau costa 35 euro
- è necessaria la vaccinazione contro la febbre gialla ed è consigliata anche la vaccinazione contro il colera, l’epatite A e B, e la vaccinazione contro la meningite
- conviene partire con una buna scorta di contanti perché in Guinea Bissau non ci sono bancomat e le carte di credito non sono accettate
- i mesi migliori sono da novembre a marzo, la stagione secca con temperature intorno ai 30 gradi.
Come arrivare alle Bijagos:
- raggiungete Bissau, la capitale, con un volo che, arrivando dall’Italia, parte dalle 900 euro a/r circa (qui potete consultare le offerte)
- potete poi affidarvi a voli interni (150 euro circa a/r) con destinazione Bubaque
- oppure optare per il traghetto che in circa 5 ore di navigazione raggiunge Bubaque: parte Venerdì e torna Domenica (orari e giorni possono variare in base alle maree e alle condizioni del tempo che sono soggette a cambi repentini, perciò è bene informarsi al porto il giorno prima della partenza).
Dove dormire alle Bijagos:
- sull’isola di Bubaque consigliamo Ponta Anchaca Lodge e Casa Dora
- sull’isola di João Vieira, Chéz Claude (00245-6179577; 00245-6661037)
- è possibile pernottare anche su altre isole come Orango, per farlo rivolgetevi alla sede UNESCO della Riserva che si trova a Bubaque.
Consigliamo la visione di questo filmato e, se volete saperne di più, il piacevole libro di Chiara Pausetti, Poetica delle emozioni. I Bijagò della Guinea Bissau (Laterza, 2005) più due articoli: un approfondimento sulla stato di vita delle popolazioni con un interessante focus sul traffico di cocaina e un articolo che pone l’accento sulla delicata situazione della Guinea-Bissau, uno dei paesi più poveri d’Africa.
[alert type=”danger” dismiss=”yes”]ATTENZIONE: il 12 aprile 2012 in Guinea-Bissau ci fu un colpo di Stato e il 18 maggio 2014 si tennero le ultime elezioni popolari. La situazione politica è ancora fragile, il tasso di criminalità nella capitale abbastanza elevato e si consiglia vivamente di evitare la zona del paese confinante col Senegal per via della tensione tra frange di ribelli indipendentisti della Casamance e l’esercito senegalese. Maggiori informazioni presso il consolato di Guinea-Bissau a Roma, in via Nomentana 222 (tel.: 06.86322833).[/alert]