Ci sono diversi modi per raggiungere Baku. Il più semplice è prendere un aereo che in circa quattro ore atterra nella capitale azera. Noi abbiamo deciso di arrivarci con un treno notturno in partenza da Tbilisi, capitale della confinante Georgia. Se mai deciderete di fare un giro dei paesi caucasici, è un’avventura piuttosto unica e divertente che vi consigliamo. Ma non passate dall’Armenia prima di arrivare in Azerbaijan: potrebbe diventare un grosso problema.
Siamo arrivati alla stazione di Baku in tarda mattinata, con un ritardo di due ore (che, comunque, avevamo preventivato). Ad accoglierci un sole accecante e un groviglio di suoni, rumori e odori sconosciuti. Subito intravediamo i primi grattacieli futuristici che svettano tra le schiere di edifici fatiscenti. E subito ci accorgiamo che è davvero difficile inquadrare Baku: da una parte è ricca, giovane e moderna, più moderna della nostre grandi città. Non riusciamo a smettere di meravigliarci davanti allo spettacolo di luci delle Flame Towers, agli alberghi di lusso e allo skyline della città. Per il centro non si trova una cartaccia fuori posto. La gente cammina elegante e sorridente, il vento del Mar Caspio tra i capelli: sembra tutto troppo perfetto. Non manca neppure il wifi gratuito lungo il Boulevard.
Ma c’è un’altra Baku, tenuta nascosta dietro l’ostentata modernità e ricchezza delle vie del centro. Basta allontanarsi di una manciata di chilometri per scoprirla: i palazzi lasciano spazio a case trasandate e le strade si popolano di venditori ambulanti carichi di frutta, limoni e sigarette sfuse. Niente più sorrisi smaglianti, niente più vestiti eleganti, niente più negozi di alta moda.
E più ci si allontana dalla capitale, più il contrasto diventa forte. Una mattina decidiamo di allontanarci dalla città alla volta di Yanar Dag, la tanto decantata burning mountain, che in realtà non è tanto diversa dalla fiamma di un qualunque barbecue. L’attrazione si trova a solo 25 chilometri da Baku, ma sembra di attraversare un intero continente e di fare un viaggio nel tempo, direzione passato. Ecco che l’Azerbaijan si trasforma in una distesa bruciata dal sole dove infinite schiere di pompe petrolifere si alternano a villaggi al limite della baraccopoli. I grattacieli futuristici diventano un lontano, irraggiungibile miraggio.

Baku è così: imprevedibile e contraddittoria. Una cattedrale nel deserto che cerca in ogni modo di arginare l’arretratezza del resto del paese. Imprevedibili sono anche i suoi abitanti, sempre pronti ad aiutarvi ma ostacolati da una barriera linguistica che sembra essere, almeno per ora, insormontabile. Ecco cosa fare quindi una volta arrivati in città senza avere bisogno di chiedere indicazioni a qualcuno.
Cosa vedere a Baku: Boulevard
La passeggiata lungo le sponde del Mar Caspio è uno dei simboli della capitale azera. Pulitissima e curata nei minimi dettagli, la nuova Boulevard è stata terminata nel 2015. Preparatevi a tre chilometri di piastrelle bianche, colonne di marmo, giardini verdissimi e imponenti piante che creano una continua e piacevole zona d’ombra dove è possibile sedersi a riposare. Bella di giorno, la Boulevard dà il meglio di sé al calar della sera, quando le luci dei locali si accendono e i ristoranti apparecchiano i tavoli al chiaro di luna. Impossibile non fermarsi a fotografare le Flame Towers che per tutta notte regalano incredibili giochi di luce e colori.
Cosa vedere a Baku: Flame Towers
Inaugurate nel 2012, le Flame Towers sono in assoluto il simbolo di Baku – o almeno della sua parte ricca e moderna. Costate circa 350 milioni di dollari, le tre torri a forma di fiamma sorgono sulle colline di Baku e ospitano un hotel di lusso, un blocco di uffici e prestigiosi appartamenti. Le Flame Towers sono visibili praticamente da ogni punto della città, quasi a ricordare a tutti quanti il cammino verso il progresso intrapreso dalla capitale azera. Grazie a un potentissimo sistema di diecimila schermi LED, di sera le torri si trasformano in schermi che regalano uno spettacolo di luci mozzafiato.
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Cosa vedere a Baku: Città Vecchia
Baku non è solo grattacieli e tecnologia. Dietro la capitale azera si nasconde una storia ricca e avvincente che si può assaporare visitando la città vecchia. È qui che ci si accorge di quanto Baku sia diversa dall’Europa. A pochi passi dalla Boulevard e sotto l’occhio delle Flame Towers, sorgono delle mura che un tempo rappresentavano i confini della Baku medievale. Perdendovi tra i vicoli aggrovigliati della città vecchia potrete trovare ristoranti tipici, botteghe di artigiani, antichi tappeti e anziani che giocano a qualcosa di molto simile a dama all’ombra di una scala.
Cosa vedere a Baku: Maiden Tower
Il punto di accesso più famoso e suggestivo alla città vecchia è la Maiden Tower, o Torre della Vergine. Leggenda vuole che la figlia del re, o forse la sorella (esistono diverse versioni della storia) si sia suicidata lanciandosi dal punto più alto della torre. Pagando qualche euro di biglietto è possibile entrare all’interno di questa torre dall’aspetto spartano e raggiungere la cima. Godetevi anche dall’alto il groviglio di strade ed edifici che compongono la città vecchia: ne vale la pena.
Cosa vedere a Baku: Palazzo degli Shirvanshah
Al centro della città vecchia sorge il Palazzo degli Shirvanshah, dimora della dinastia sovrana durante gran parte del medioevo. Per circa cinque euro è possibile entrare e visitare la residenza, dove troverete anche un interessante museo con esposti oggetti della tradizione azera e studi sulla scrittura. Il prezzo del biglietto viene sicuramente ripagato dalla vista che il palazzo offre sulla città e sulle Flame Towers, dove tradizionale e moderno continuano a scambiarsi il ruolo di protagonista.

Dove mangiare
La cucina azera è incredibilmente gustosa: a tratti ci ha stupito e a tratti ricordato i sapori di casa. Tante verdure fresche, carne buonissima, menta e spezie sconosciute. Potete trovare tutto questo insieme nel dolma, piatto tipico locale. I dolma ricordano i nostri involtini di cavolo ripieni e possono essere preparati con vari ingredienti. Il migliore di tutti l’abbiamo trovato al Ristorante Dolma (non fa una piega). Un altro locale che vi consigliamo è l’Old Garden Restaurant, nel cuore del città vecchia. Ha un giardino bellissimo dove potete mangiare seduti su tappeti colorati: ricordatevi di togliere le scarpe.
Dove dormire
Con l’alloggio non siamo stati particolarmente fortunati, e non ci sentiamo di consigliarvi il nostro ostello. Unica nota positiva, la posizione: cercate qualcosa non lontano da Fountain Square. La zona è perfetta sia per raggiungere la città vecchia sia per passeggiare lungo il Boulevard la sera. Non sarete nemmeno lontani dalla metro e dalla stazione.
