La storia naturale di queste isole è estremamente curiosa e per questo meritevole di attenzione. Molte delle produzioni organiche sono una creazione aborigena (specie endemiche) che non si possono trovare in nessun altro luogo.
C. Darwin, 8 ottobre 1845
Così le descrive lo scienziato de L’origine della specie, per cui se siete alla ricerca di un’esperienza unica, in sintonia con il regno animale e una natura pazzesca, il meraviglioso arcipelago dell’Ecuador, le isole Galapagos, è quello che fa per voi.
Un habitat unico al mondo: solo qui vi capiterà di dribblare gigantesche testuggini, scavalcare iguane al sole ed evitare le sule zampe azzurre che nidificano e che non hanno la minima intenzione di spostarsi per cedervi il passo. Solo qui i pinguini ed i leoni marini vi faranno compagnia durante una nuotata, mentre nei villaggi le fregate volano e approfittano di una distrazione per accaparrarsi qualche bocconcino. Le isole Galapagos sono un vero e proprio Eden: si possono avvicinare specie incredibili, alcune delle quali endemiche, e godersi la compagnia dei fringuelli di Darwin. Insomma un’Arca di Noè spalmata su diciannove isole vulcaniche, alcune completamente disabitate dall’uomo. Chiaramente è necessario fare una scelta, stabilire un itinerario selezionando le isole che si desiderano visitare, visto che ognuna ha un suo fascino e attrattive differenti.
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A Santa Cruz per esempio, isola centrale e più popolata dell’arcipelago, oltre alla riserva di Tartarughe Giganti, che vivono nel loro habitat naturale, gestita dalla Charles Darwin Research Station, ci sono diverse testimonianze dell’attività vulcanica delle isole. Sono le incredibili formazioni naturali conosciute come tunnel di lava: il più visitato ha un’apertura che immette in una galleria della lunghezza di 800 metri. Altri tunnel di lava si possono visitare percorrendo qualche chilometro fuori da Puerto Ayora, il maggior centro urbano delle cinque isole abitate, mentre in collina da non perdere sono i Crateri Gemelli: due enormi depressioni del terreno coperte da felci, muschi, alberi di scalesia e orchidee. Sempre a Santa Cruz, nella baia di Black Turtle Cove, ricca di scenografiche mangrovie, tartarughe, squali e razze si accoppiano nella stagione degli amori, mentre nella laguna di Cerro Dragòn, si ammirano eleganti fenicotteri. Da non perdere poi è la spiaggia di Turtle Bay, raggiungibile a piedi con un sentiero di circa tre km a sud-ovest di Puerto Ayora, per rilassarsi davanti ad acque cristalline.
Spostandosi nella piccola Isola di Santa Fe si possono osservare iguane terrestri uniche al mondo, che imperturbabili paiono dei soprammobili, e lucertole della lava, mentre si percorre un tracciato che conduce tra boschi di Palo Santo e cactus Opunzia, caratteristici per la loro conformazione ramificata. Sulle scogliere si riparano diversi uccelli tropicali, gabbiani a coda di rondine e procellarie che accarezzano il pelo dell’acqua con eleganza. L’attività da non perdere qui è lo snorkelingnella laguna, visti i compagni buontemponi: le femmine ed i piccoli del leone marino sono simpatici giocherelloni e nuotano insieme ai visitatori.
Arrivando sulla spiaggia dell’Isola Fernandina accanto a massicci leoni marini e pinguini, si trovano numerosi pellicani e cormorani in cerca di viveri; nella vicina Isabela, la più grande delle isole, se riuscite a girare intorno alle pigre otarie dopo essere sbarcati, si può raggiungere il vulcano Santo Tomas con una jeep o a cavallo, e dal largo cratere continuare a fotografare il meraviglioso panorama. Se decidete di sostare su una panchina durante le varie escursioni, ricordatevi che potreste dovervi fare più in là: la cugina dell’otaria al porto ha deciso di riposarsi proprio lì. Quindi vi tocca stringervi e condividere. Per godersi una delle viste più spettacolari e popolari delle Galapagos si sale sulle colline dell’Isola di Bartolomé, camminando lungo formazioni di lava e coni di tufo, in un suggestivo paesaggio selvaggio. I pinguini nuotano in prossimità della Pinnacle Rock e lo snorkeling è fantastico, vista la grande varietà di pesci tropicali. Inutile dire che anche il diving è spettacolare, in compagnia dei delfini per i più fortunati.
Potremmo continuare all’infinito nella descrizione di queste incredibili isole dove la natura è prepotentemente viva e incontaminata. Le Galapagos sono state il primo territorio della Terra a essere dichiarato patrimonio dell’Unesco (nel 1978). Sono diventate Parco nazionale nel 1959 e Riserva marina nel 2001.
Tanta varietà e bellezza è però anche molto fragile: l’ecosistema è perennemente a rischio ed è fondamentale un atteggiamento responsabile da parte del turista. L’arcipelago delle Galapagos continua a essere minacciato da specie come capre, maiali, gatti, ma soprattutto dalla più pericolosa: il turista. L’ecosistema delle Galapagos e l’enorme afflusso turistico non sono in sintonia e non ci sono le risorse per gestire un simile afflusso di visitatori. Il grosso pericolo sono le navi da crociera che hanno accesso alle isole per i permessi recentemente concessi dal governo ecuadoriano. L’ultracentenaria testuggine, il Solitario George, ad esempio è morta nel 2012 senza accoppiarsi e così un’altra specie di tartarughe si è estinta.
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Un turismo sostenibile è fondamentale qui, per cui il consiglio è di affidarsi a enti e organizzazioni che operano in questo senso per pianificare la visita di questo paradiso non ancora perduto. Una possibilità, ad esempio, è la crociera in catamarano proposta da Planetviaggi, un tour operator attivo per ciò che riguarda i viaggi responsabili. La crociera proposta dura 5 giorni, in pensione completa con escursioni accompagnate da guide specializzate: sul sito trovate tutte le informazioni utili ed il programma con l’itinerario. Un altro tour operator è Detour che offre differenti proposte in un’ottica di sostenibilità; mentre tra i pioniri del turismo sostenibile, segnaliamo Ecoventura.
Se siete turisti “fai da te” in viaggio in Ecuador, potete raggiungere in aereo le Galapagos atterrando all’aeroporto dell’isola di Baltra e poi, in un’ora e mezza circa tra bus e traghetto, arrivare a Puerto Ayora, il centro turistico principale; fermarvi in un hotel come il Santa Fe e organizzare direttamente qui crociere ed escursioni giornaliere o plurigiornaliere (che non saranno comunque economiche). In ogni caso fate attenzione che la compagnia che scegliete lavori in un’ottica sostenibile e metta a disposizione guide autorizzate dal Parco.