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La strada per l’isola di Bunaken non è per niente comoda, soprattutto se ti trovi a Banjarmasin, Borneo. L’unico modo che abbiamo per raggiungere Manado, destinazione più vicina alla meta per imbarcarsi, è prendere due voli. Il primo fa scalo a Makassar, capitale della regione di Sulawesi, dove con un po’ di improvvisazione e di fortuna, riusciamo a prendere il primo aereo disponibile per Manado.
Il merito sta nel non aver desistito davanti a una risposta degli uffici della Lion Air, “Mi dispiace non c’è più posto” ed esser riusciti a tirar fuori dal cilindro una prenotazione on line che ci permette di salire su quel dannato volo ed evitare di perdere un giorno in attesa.
Arriviamo dopo questa infinita giornata di viaggi a Manado, città più importante del nord Sulawesi che si presenta ai nostri occhi trafficata, cementificata in maniera imbarazzante e un tantino malavitosa. Notte in un hotel degno dei “peggiori bar di Caracas” e via con una piccola barchetta affittata verso Bunaken, dove arriviamo dopo un’ora e mezza. Un paradiso vero e proprio ci appare fin dallo sbarco.
Bunaken è una piccola isola di 8 km² facente parte del Parco Nazionale Marino di Bunaken, ben più esteso, che arriva a comprendere 890.65 km² di meraviglia naturalistica. Famosa per le sua barriera corallina, considerata da molti la migliore in assoluto in tutta l’Asia, è ovviamente meta degli appassionati di diving e snorkeling.
Nonostante sia al centro delle attenzioni mondiali, un po’ per la difficoltà di raggiungerla, un po’ per la capacità di salvaguardia dimostrata da chi ci lavora, Bunaken ha saputo mantenere intatto il fascino di un’isola in parte ancora selvaggia. E’ possibile a poco prezzo affittare un bungalow e avere i tre pasti al giorno cucinati in loco: difatti non c’è nessun modo di comprare vivande nell’isola se non quella di recarsi a Manado.
Ci sono diversi ecoresort nell’isola, a seconda se sbarcate nella parte occidentale o orientale: il mio consiglio è senza dubbio il Bunaken Island Dive Resort, una struttura davvero poco invasiva messa in piedi da Sven, un tedesco amante del diving che vive con la famiglia e ha fatto davvero le cose per bene. Per 15 euro al giorno si hanno un bungalow a propria disposizione, tre pasti, più la possibilità di uscire in barca e fare immersione a prezzi davvero contenuti. Uscire a fare snorkelling è praticamente gratuito, costa 2 euro a persona.
L’isola è un paradiso da esplorare e godere appieno, dalle uscite alle prime luci del mattino per fare diving, al relax del pomeriggio in amaca e alla tranquillità della sera, a volte interrotta da qualche festa locale in spiaggia dove gli stranieri sono benvenuuti. E così capita anche di ballare intorno al fuoco bevendo vino di palma offerto dai simpaticissimi ragazzi del posto.
Il diving (ma anche lo snorkelling) a Bunaken è un’esperienza davvero unica: tartarughe marine, serpenti, anguille, migliaia di specie diverse di pesci dei colori più intensi, i coralli e quella sensazioni di trovarsi dentro un documentario della National Geographic, in una parola, meraviglioso.
Molti visitatori si fermano anche 20 giorni per dedicarsi completamente alla scuola di diving, servizio offerto sempre dalla combriccola di Sven.
Noi restiamo solo quattro giorni, ma mentre salutiamo Sven, tutti i ragazzi e Bunaken un pezzettino di cuore rimane lì, tra la sabbia bianca, le imbarcazioni pronte ad uscire e le stelle marine. Arrivederci, Bunaken.
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