Tirana e Saranda: girovagando per l’Albania

Questo articolo è una tappa del viaggio di Davide nei Balcani. Leggi l’itinerario completo qui »

Non facciamo in tempo a partire da Ohrid, Macedonia, che ci troviamo in zona di confine: Benvenuti nel paese delle aquile, Albania, Shqipëria. Un’indicazione per chi viaggia in auto: l’assicurazione italiana non vale per le strade albanesi, quindi dopo il controllo di rito dei documenti serviranno 40 eurini e un po’ di pazienza per fare l’assicurazione: senza non si gira.

Sbrigate le pratiche la ripartenza è suggestiva, lungo questi ampi tornanti pieni di ragazzini che gestiscono veri e propri autolavaggi e segni ancora evidenti delle guerre passate. Impressionanti i cunicoli che si vedono tra le montagne, veri e propri habitat per i cecchini. Dicevamo: l’Albania sembra avere un’ossessione per le auto e i lavaggi. Una nota curiosa e sorprendente è che il 50% delle auto ha targa italiana: migranti che lavorano in Italia tornati per le vacanze? Auto reduci dall’intenso traffico di auto rubate degli anni 90′? Tutt’e due, probabilmente.

Viaggiamo verso Tirana, lungo una strada che diventa sempre più uno snodo di tornanti di montagna, sempre più piccoli e sempre più stretti e impegnativi, fino a quando non si arriva in alto e dalle montagne albanesi si domina il paesaggio: uno spettacolo raro e molto bello. La fatica della guida viene ripagata, inizia la discesa che porta alla capitale.

Tirana, Albania

Tirana è a suo modo incredibile: passiamo ma non ci fermiamo, dall’arrivo alla ripartenza è un unico delirio di traffico e colori (come vedete nella foto in alto), un unico clacson che suona all’unisono senza mai fermarsi, come trovarsi nel più delirante traffico romano e anche di più.

Tirana non è più grigia: tantissime case e casette sono state colorate delle più svariate tinte, da dare alla città una dimensione quasi fumettistica. Non avendo il tempo, purtroppo, di poter sostare almeno qualche giorno qui ripartiamo verso sud, la punta: Saranda. Piccola città sulla punta dell’Albania, a 45 minuti di traghetto da Corfù, che si staglia imponente di fronte. Per arrivarci da Tirana sono più o meno 300 km, attraverso strade non proprio urbane, quindi calcolate 4 o 5 ore di viaggio, anche perché il paesaggio merita qualche sosta.

Saranda, Albania

Saranda: la curiosità è che dal 1939 al 1944 il paese fu chiamato Porto Edda in onore di Edda Ciano Mussolini. Saranda è meta di tantissimi turisti locali che vanno nel paese a godersi un po’ di mare e atmosfera tipicamente vacanziera. E, in effetti, il mare è bellissimo, lo stesso che potreste trovare nelle vicine isole greche.

Tra palazzoni iniziati e non finiti (ahimè, caratteristica tipica di molte città in Albania) e la spazzatura in diversi angoli della strada, UNa domanda è spontanea: in un posto così bello, basterebbe così poco per salvaguardarne l’ambiente, perché invece si arriva a stare tra mare trasparente e monnezza per le strade?

Soggiorniamo a Saranda 24 ore, in un ostello molto familiare e socievole, l’Hairy Lemon Hostel, al sesto piano di un palazzo con vista sul mare (nella foto), e la sera ci concediamo un’ottima cena a base di pesce. Il tempo stringe, e il nostro viaggio si avvicina alla conclusione, con un’ultima tappa prima della traversata e il ritorno in Italia.

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