Con il JR rail pass lasciamo Tokyo dalla stazione Shinjuko e dopo solo 100 km raggiungiamo Hakone, nella zona montuosa del Fuji-Izu National Park. Naturalmente speriamo di vedere il monte Fuji, il più alto del Giappone (3776 metri), uno dei simboli incontrastati di questo paese. E’ considerato dai giapponesi monte sacro e meta di almeno un pellegrinaggio nella vita; è popolare tra gli artisti per la sua bella forma a vulcano e la cima innevata 10 mesi all’anno, ma che purtroppo mostra molto raramente.
Arriviamo in treno alla stazione di Odawara, dove acquistiamo l’Hakone free pass (se avete già il JR rail pass per il treno da e per Tokyo, costa meno acquistarlo all’arrivo a Odawara). E’ conveniente anche se ha validità minima di 2 giorni: sono inclusi funivia, traghetto (una sola linea), bus, tutto quello che serve per muoversi in zona.
In funivia saliamo a Souzan, da dove, percorrendo 10 minuti a piedi, raggiungiamo Owakudani, “grande valle ribollente”, area vulcanica attiva nel cratere del monte Kamiyama, esala fumi di zolfo e nuvole di vapore dalle fessure delle sorgenti calde. Inutile dire che il Fuji-Izu National Park è famoso per i suoi numerosi onsen, i tradizionali bagni termali giapponesi. Assaggiamo le tipiche uova nere che prendono il colore dalla cottura nelle acque ribollenti sulfuree e che si dice allunghino la vita di 7 anni… hanno lo stesso sapore delle uova normali anche se l’aroma si confonde con lo zolfo. Owakudani è un luogo ideale per ammirare il monte Fuji (Fujisan, anche noto con il nome scorretto di Fujiyama).
Scendiamo con la funivia a Togendai da dove partiamo per una gita al lago Ashi, formatosi circa 3000 anni fa nella caldera del monte Hakone in seguito ad un’eruzione; lo attraversiamo a bordo di un veliero in stile “pirata”, sul quale i giapponesi sembrano divertirsi molto, fino a raggiungere Moto-Hakone. E’ pomeriggio e speriamo ancora che il cielo si apra per mostrarci il Monte Fuji, ma la fortuna non ci assiste e rimane coperto dalle nubi…
Stiamo passeggiando sul lungolago tra ristoranti e negozi di souvenir, quando per strada ci imbattiamo in uno splendido e inatteso spettacolo di tamburi taiko dalla tipica forma a barile. Suonare questi strumenti richiede concentrazione, forte resistenza alla fatica; si alternano gruppi formati da adulti, ragazzi e bambini, anche molto piccoli.
L’energia che sprigiona la musica crea in tutto il paese un’atmosfera unica, che riporta al tempo dell’antico Giappone dei samurai, quando i tamburi incitavano le truppe alla battaglia. Il lago si scurisce con l’arrivo della sera e dobbiamo ritornare.
Abbiamo mancato il monte Fuji, peccato, ma n’è valsa la pena, la giornata è stata molto interessante e ci ha regalato l’emozionante musica dei tamburi taiko.
Il viaggio in Giappone continua… Alla volta di Nikko, città degli Shogun ➔