Quartieri di Parigi: Opéra e passages couverts

Scendete con la metro alla fermata Opéra: è un quartiere frequentato soprattutto dai parigini, oltre che da quei forestieri che sanno come la capitale sia un agglomerato di differenti poli d’attrazione. Oltre al Palais Garnier che merita tutta la vostra attenzione con le sue forme che sarebbe riduttivo e impreciso definire neo-barocche, i boulevard alberati, i caffè e i Grandi Magazzini ne fanno una zona molto vivace.

[alert type=”link” dismiss=”no”]Leggi anche: Parigi, a piedi nel Quartiere Latino
[/alert]

La parte sud del 9° arrondissement ospita incantevoli passagges che conservano ancora una particolare atmosfera, alcuni hotel particulier e uno dei musei delle cere più antichi d’Europa. Una zona di Parigi da godersi sotto vari aspetti insomma, tranne la domenica pomeriggio quando è pressoché deserta.

Storia del quartiere Opéra

Yves Montand negli anni Cinquanta cantava:

J’aime flâner sur Les grands boulevards
Y a tant de choses, tant de choses
Tant de choses à voir
On n’a qu’à choisir au hasard
On s’fait des ampoules
A zigzaguer parmi la foule
J’aime les baraques et les bazars

Un po’ di quel sapore ancora è rimasto nella parte a sud della Saint-Trinité, anche se, da quartiere popolare, oggi è passato a quartiere consacrato al commercio e alla finanza. Gli istituti bancari spuntano agli angoli delle strade come funghetti. Le fiere dove gli imbonitori cercavano di coinvolgere le famiglie degli operai non ci sono più e al loro posto i grandi magazzini su Boulevard Haussmann dominano la scena con prestigiose firme. Un tuffo nel passato però lo potete ancora fare, ad esempio infilandovi nel Passage Jouffroy, vera e propria galleria di negozietti dal sapore retrò con antiquari, negozi di collezionismo e botteghe artigiane.

Le gallerie coperte ebbero una battuta d’arresto proprio a causa della concorrenza dei grandi magazzini sul finire dell’Ottocento, ma quando nacquero, verso la fine del XVIII secolo, furono concepite con uno scopo ben preciso. Sorsero infatti sulla rive droite, vicino ai grandi boulevard e ai teatri per contribuire al luccichio della capitale e far da cornice a incontri galanti. Oggi sono tra le tappe più apprezzate a Parigi anche per il gusto architettonico che le contraddistingue, eppure verso la fine del XIX secolo la loro fama era legata più alle prostitute e al via vai che ne conseguiva.

Cosa vedere: Palais Garnier

Lo storico teatro dell’Opéra di Parigi, realizzato da Charles Garnier tra il 1860 e il 1875, è un insieme di diversi stili che lo stesso progettista battezzò “Napoleone III”. La costruzione è volutamente introdotta da un viale – Avenue de l’Opéra – che non lascia distrazioni: nessun filare d’alberi a incorniciarlo per raggiungere il monumentale edificio nella piazza omonima. Se non ci sono prove in corso, l’ex tempio della lirica è visitabile. La Sala del Teatro fu progettata a ferro di cavallo secondo il modello detto all’italiana e può contenere 1900 posti a sedere e 450 artisti sul palcoscenico.

Opéra, Parigi
Ale Mad

La splendida decorazione della cupola firmata da Chagall ai suoi tempi fece un certo scalpore. Moderna e vivace nei colori, perturbò l’animo dei più conservatori che faticavano a trovare armonia con gli elaborati fregi in marmo, le statue e i busti in bronzo dorato dei più famosi compositori. Nell’edificio, che è visitabile, è stato realizzato anche un museo, dove gli appassionati si emozioneranno davanti a riproduzioni di scenografie teatrali del XIX secolo e pitture dedicate al balletto, oltre ad una ricca biblioteca con spartiti musicali. I balletti sono gli spettacoli principali messi in scena in questo vero e proprio gioiello della città, mentre nel teatro a Bastille si tengono la maggior parte degli spettacoli canori.

I Grandi Magazzini: Galeries Lafayette e Printemps

Dal boulevard Haussmann la vetrata della cupola centrale delle Galeries è il biglietto da visita di quello che è un immenso, eclettico, magnifico negozio da belle epoque.
Iniziò tutto con Le Bon Marché nel 1852 e si arrivò alle Galeries Lafayette nel 1894. Così iniziò l’era del commercio, dei grandi magazzini presi poi a modello in tutto il mondo. Se allora la clientela annoverava soprattutto operai e impiegati, oggi dipende dal settore o dalla monomarca che scegliete.

Parigi, Cupola Galeries Lafayette

Non stupitevi se c’è fila sulla passatoia rossa di Bulgari: non è chic affollare il corner e soprattutto non si può avere completa attenzione da parte dei commessi se si è in tanti – pensate ai periodi di saldi – per comprare una borsa da 2000 euro scontata del 30%. Tranquilli: se il vostro budget è lontano da queste cifre, avrete comunque ampissima scelta anche per le vostre tasche, ma soprattutto di che lustrarvi gli occhi e soddisfare il palato.

Al pianterreno e al piano interrato avrete l’imbarazzo della scelta: lasciatevi tentare da un èclair o fermatevi a pranzo, comprate qualche prodotto gastronomico da portare a casa. Quello che certamente vi riporterete a casa è il ricordo di una vista splendida dalla terrazza sul tetto, che nasconde tra comignoli uno scorcio del Sacre Coeur alle vostre spalle, mentre guardate l’Opéra da una posizione privilegiata. Prendete un caffè a quell’altezza tra gli ulivi, sia con la bella stagione che d’inverno negli igloo.

Terrazza Galeries Lafayette

Se riuscite a uscire dalla deriva gastronomica, potete avventurarvi anche da Printemps, altro monumento storico e agguato al portafogli. Da ammirare anche qui gli spazi davvero scenografici distribuiti in tre edifici e 27 piani. La scent room inchioda milioni di visitatori infatuati da profumi e fragranze ogni anno. Il Musée du Parfum Fragonàrd, tra l’altro, è nelle vicinanze, accanto a Boulevard de la Madeleine al 9 di rue Scribe.

Grands Boulevards, Passages e Museo Grévin

Se le grandi marche non fanno per voi, fate un giro nel vicino Passage du Havre (109 rue Saint Lazare) per uno shopping più casual. Passeggiare anche senza fare acquisti nelle gallerie coperte è piacevole, anche perché a Parigi piove spesso. Il già nominato Passage Jouffroy datato 1836, fu il primo passaggio ad essere costruito interamente in vetro e ferro: molto amato e trafficato è ricco di librerie, antiquari e negozi di dolci. L’entrata da preferire è da boulevard Montmartre così da proseguire, passata rue de la Grange-Batelliér, nel Passage Verdeau, altra chicca dove alcune vetrine sono piccoli musei. Strumenti musicali e antiche macchine fotografiche si alternano a ristorantini e caffè. Se volete acquistare cartoline o vecchi giornali ficcate il naso da France Ancienne.

Passage Verdeau, Parigi
Rodney

Se il sole splende godetevi i tavolini all’aperto dei caffè e le vetrine dei negozi da Boulevard de la Madeleine, passando per boulevard de Capucines e Boulevard des Italiens, fino alla fine di Boulevard de Montmartre (Metro Grands Boulevards). Qui arrendersi al ruolo di flaneur è pressochè naturale, facendosi tentare di tanto in tanto dalle vetrine zeppe di bon bon al cioccolato. Il Museè Grévin, tempio dei calchi in cera, è situato proprio qui a pochi passi dal passage Jouffroy. Se siete amanti del genere, dicono sia imperdibile: visto il prezzo del biglietto dev’essere così. Se risalite un po’ più a nord potete ammirare i tipici hotel particulier nella Cité Bergère: lo stile è quello della Restaurazione con caratteristiche tettoie sopra le porte. Vicino al teatro de La Folies-Bergères c’è la Cité de Trévise, una piazzetta adorabile dove respirare atmosfere della Parigi neo-rinascimentale.

Curiosità sul quartiere Opéra

La costruzione del Palais Garnier iniziò non senza qualche difficoltà, come le continue perdite d’acqua durante i lavori. Queste complicazioni hanno dato origine a una leggenda: sotto l’Opéra ci sarebbe un misterioso lago, il Grange-Batelière, navigabile e ricco di pesci. Da qui prese spunto, per il proprio feuilletton Le Fantôme de l’Opéra, Gaston Leroux.

Parigi, la Madeleine
Davide Oliva

A poca distanza dal Palais Garnier ma già nell’8° Arrondissement trovate La Madeleine (Metrò/RER: Madeleine Auber.) Come può una chiesa cristiana presentare un timpano con colonne e capitelli greci parecchio pagani sulla facciata? È presto detto: le vicende architettoniche di questo edificio sono numerose. Dopo vari tentativi di erigere un luogo sacro per i cattolici, con un progetto prima a croce latina poi d’ispirazione pantheoniana, questa apparenza neoclassica che custodisce una magnifica chiesa fu data nel 1764 per volere di Napoleone, che la trasformò in un tempio laico per celebrare il proprio esercito, la Grande Armée, dandole appunto le sembianze di un tempio greco. Successivamente venne di nuovo e definitivamente riconvertita in chiesa, la Sainte-Marie-Madeleine, che nel suo genere è davvero unica e che ha ospitato i funerali di diverse personalità tra cui il grande Fryderyk Chopin.

Dove mangiare a Opéra

Colazione. Da Kozy Lafayette (46, Rue de Lafayette – Métro Le Pelletièr) caffè d’ogni sorta, bevande gourmet stile frappè, frullati e succhi di frutta al 100% pressati al momento. La pasticceria è fresca, preparata ogni mattina nel proprio laboratorio parigino. Ovviamente c’è la formula petit déjeuner (6,00 €). Più caratteristico e calorico Le Valentin al 30 di passage Jouffroy, conosciuto come sala da tè dall’ottima pasticceria.

Pranzo. A pranzo scegliete Aux Lyonnais, bistrot fine ottocento dedito alla cucina lionese, rielaborata da Alain Ducasse (€ 35,00 a persona circa). oppure optaTe per lo storico Bouillon Chartier in 7 rue du Fauboug Montmartre (Metro Grands Boulevards), locanda belle époque con cucina tradizionale e familiare. Turistico ma con un certo appeal e dai prezzi più contenuti.

Cena. Per una cena informale provate La Gargamelle all’angolo tra rue de La Fayette e rue de La Victoire (Metro Le Peletier), brasserie e ristorante che accanto a piatti tipici tradizionali, propone pietanze diverse in base al giorno, menù per vegetariani e bambini, conditi talvolta con musica dal vivo. Da Albion in Rue du Faubourg Poissonnière (Metro Poissonnière) trovate una graziosa enoteca con cucina dove assaggiare originali piatti che vi conquisteranno. Nella zona lungo Fauborg Montmartre troverete altri locali tipici parigini, come Le Sardignac (27 Rue Richer), ma anche sapori nord-africani da Chez Léon (cucina franco-tunisina).

Vita notturna a Opéra

Prenotate il vostro biglietto per Le Folies Bergére, il luogo culto della Belle Epoque, café-chantant frequentato da Proust e immortalato da Manet: Un pezzo di storia di Parigi da non mancare (Métro Cadet). Oltre a Le Folies, chiuso il magico Au Limonaire, per chi vuole spettacoli indipendenti e contestatari, con musica, film e poesia, bisogna spostarsi in altre zone. Una birra si prende a L’Office in rue Richer 3; per i nottambuli dediti alla musica elettronica il Rex è l’indirizzo da non perdere: da più di vent’anni alla consolle si alternano grandi deejay.

Hotel Eugène en Ville
Hotel Eugène en Ville

DOVE DORMIRE
Ostello e camere: Perfect Hotel & Hostel
Appartamento: Sweet Inn
Hotel 3 stelle: Hôtel Brésil Opéra
Hotel boutique: Eugéne en Ville

Come arrivare a Parigi: voli con Easyjet, Ryan Air e altre compagnie.
Come arrivare a Opéra: con Roissy Bus si arriva direttamente a Opéra in 50 minuti circa dall’aeroporto Charles de Gaulle (12,00 €).

Destinazione: