Con le sue vetrine scintillanti e boutique da capogiro, il Quadrilatero della moda di Milano è conosciuto in tutto il mondo: via Monte Napoleone, via Alessandro Manzoni, via della Spiga e Corso Venezia. Il paradiso per chi ama fare shopping senza badare a spese.
Eppure in città c’è un altro quadrilatero, sicuramente meno famoso ma molto suggestivo. Niente negozi, niente alta moda, e soprattutto niente rumori. Il che è davvero strano, considerato che ci troviamo a Milano, a pochi passi dal centro.
Benvenuti nel cosiddetto Quadrilatero del silenzio, regno di imponenti palazzi liberty, ville e giardini regali, dove si respira un’atmosfera di calma surreale. Quasi senza tempo. Avventuratevi alla sua scoperta con questo breve itinerario a piedi.
Lasciatevi alle spalle Porta Venezia e il via vai di Corso Buenos Aires. Costeggiate i giardini percorrendo Corso Venezia, dove all’altezza del Museo Civico di Storia Naturale troverete l’enorme arco del Palazzo della Società Buonarroti-Carpaccio-Giotto. Costruito nel 1930, è il varco che dovete attraversare per entrare in questo magico luogo del silenzio.
Ora vi sembrerà impossibile, ma fidatevi che i rumori scompaiono non appena passato l’arco. Camminate lungo via Salvini, tra le sue case lussuose e la sua quiete da campagna. Merita una prima sosta la piazzetta Eleonora Duse, dedicata alla più grande attrice di teatro italiana. Se avete la fortuna di passare di lì a primavera, il roseto sarà tutto fiorito e ricco di piacevoli profumi. Ma non preoccupatevi, la piazzetta resta un vero gioiello in qualsiasi stagione: circondati da imponenti, forse un po’ austeri, palazzi liberty ricchi di statue, affreschi e colonne, vi sembrerà di aver fatto un salto indietro nel tempo. Restate un momento ad ammirare questi edifici – uno di questi, è la sede della casa di alta moda Trussardi.
Lasciatevi la piazza alle spalle e proseguite per via Pietro Cossa: da subito noterete in fondo alla via una casa-castello che sembra uscita da un libro delle fiabe. O da un film dell’orrore. Eccovi di fronte a Palazzo Berri-Meregalli (via Cappuccini 8) realizzato dall’architetto Giulio Ulisse Arata nel 1913.
Difficile a credersi, ma il palazzo, con i suoi demoni e mostri sulla facciata, è tuttora abitato da comuni cittadini e dunque non visitabile. Potete comunque sbriciare l’atrio d’ingresso, piuttosto cupo e inquietante, dove si trovano colonne in mattone, statue bizzarre e mosaici lungo i pavimenti. Se riuscite a intrufolarvi con l’aiuto del portiere, potete ammirare la Vittoria Alata dello scultore milanese Adolfo Wildt, posizionata in fondo al corridoio.
Proseguite lungo via Vivaio: ancora splendide case, seppur decisamente meno eccentriche di Palazzo Berri-Meregalli. All’angolo con via Mozart troverete la bellissima villa che ospita l’Istituto dei ciechi di Milano, istituzione che propone iniziative interessanti legate al mondo dei non vedenti, come il Percorso al buio e la Cena al buio.
Girate in via Mozart, dove al numero 21 si trova la Casa Berri-Meregalli, che proprio come il palazzo che avete appena visto in via Cappuccini, presenta uno stile architettonico eclettico e bizzarro. Fermatevi e alzate il naso: oltre agli animali e alle statue lungo la facciata, colpiscono le grondaie che escono direttamente dalle bocche di arieti.
Le soprese continuano: poco più avanti troverete Villa Necchi Campiglio, patrimonio del FAI dal 2001 e splendido esempio di stile déco. Potete visitare liberamente l’immenso giardino, dove è tuttora conservata la prima piscina privata costruita in città. Per la visita agli interni, vi consigliamo di prenotare in anticipo il biglietto, specie nel weekend.
Di fronte a Villa Necchi Campigli, vedrete un palazzo dalla forma davvero curiosa, a metà tra una navicella spaziale e un castello. Si tratta di Palazzo Fidia, opera futuristica dell’architetto Aldo Andreani, considerato da molti l’edificio più eclettico di tutta Milano.
Girate ora a destra in via Serbelloni, dove al numero 10 si trova Casa Sola-Brusca, conosciuta anche come Ca’ dell’Oreggia, la casa con l’orecchio. E capirete subito il perché – al fianco dell’ingresso spunta un orecchio in bronzo, creato negli anni ’30 dall’artista Adolfo Wildt. Questa strana scultura un tempo funzionava davvero come citofono.
Proseguite lungo via Serbelloni, ed eccovi di nuovo in via Cappuccini. In fondo potete scorgere Palazzo Berri-Meregalli. Ma prima di ritornare alla Milano di sempre, fermatevi a Villa Invernizzi, in via Cappuccini 3. Impossibile sbagliarsi: sicuramente troverete alcuni curiosi davanti alla cancellata ad ammirare gli insoliti animali che abitano il giardino. Né cani né gatti, ma fenicotteri rosa che si aggirano in tutta tranquillità. Pure loro sembrano essersi adattati perfettamente alla magica atmosfera del Quadrilatero del Silenzio.
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Dove fermarsi per un aperitivo. Porta Venezia è una delle zone più vivaci di Milano. Per un buon bicchiere di vino a prezzi onesti, recatevi alla Vineria (via Vittorio Veneto 30): un locale piccolo, semplice e genuino che accoglie i propri ospiti in un grazioso dehor. Qui potete anche comprare vino sfuso e olio d’oliva. Se invece preferite bere un cocktail, provate il Turnè (via Paolo Frisi 3): il locale organizza serate con musica dal vivo, e ogni martedì sera c’è la serata spritz a soli 3,50 euro. Merita infine una visita il Mint Garden Café (via Felice Casati 12): un tempo negozio di piante e fiori, oggi è bistrot bucolico dall’atmosfera romantica che propone colazioni, brunch e aperitivi gustosi.
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