L’Italia vanta da sempre un sistema ferroviario eccellente e capillare. Molte delle sue linee hanno fatto la fortuna di località turistiche e produttive, collegando luoghi e paesaggi, aprendo nuove finestre sul mondo. È il caso della stazione di Paratico-Sarnico che, inaugurata nel 1876, collegò il Lago d’Iseo alla località di Palazzolo sull’Oglio e da lì alla città di Milano. Si trattava di un breve collegamento strategico, a carattere industriale, destinato al trasporto di merci e materie prime, ora è stato restituito per fini turistici. I binari, lunghi solo una decina di chilometri, attraversano un paesaggio interessantissimo e poco conosciuto, quello del Parco Regionale del Fiume Oglio, porta occidentale della Franciacorta.
Questo tratto di ferrovia, appartenente all’antica linea della Valle Seriana, segna il limite tra la provincia di Bergamo e Brescia servendo due rinomate località di stampo medioevale: Paratico e Sarnico. I due borghi appartengono alle due diverse provincie e sono collegati da un ponte che sorvola il punto in cui il lago si trasforma in fiume. Paratico era nota come polo di scambio delle merci provenienti dall’alto lago, mentre Sarnico era e continua a essere un importante centro turistico. La tratta Palazzolo sull’Oglio-Paratico era inoltre nota in quanto fu l’unica, almeno fino al 1990, ad essere ibrida, a prevedere cioè un tratto di trasporto ferroviario su chiatta. Lo chiamavano il “treno che naviga” perché permetteva di collegare la fabbrica siderurgica di Lovere, bellissima località affacciata sulla sponda nord-ovest, e di trasportare, con un sistema assolutamente pulito e sostenibile, i suoi manufatti fino a Milano. Quella di Lovere era l’unica fabbrica statale che si dedicava alla produzione delle ruote dei treni per il sistema nazionale e fu la prima a produrre le ruote dei pendolini ad alta velocità.
La tratta fu dismessa nel 1966, perché poco competitiva rispetto al trasporto su gomma, ma l’infrastruttura è rimasta pressoché intatta, conservando ancora gli innesti tra i binari di terra e quelli su chiatta. Recentemente è stata recuperata dalla Fondazione delle Ferrovie dello Stato. Così ora appassionati e curiosi possono godere del fascino di un viaggio su un treno a vapore, a bordo della Signorina, una locomotiva del 1922 che con lentezza attraversa il Parco dell’Oglio, permettendo ai viaggiatori di assaporare suoni, odori e angoli di paesaggi straordinari. Il Parco è infatti caratterizzato da una grande varietà di angoli di natura; si susseguono boschi, vigneti, campi, paesaggi acquatici e addirittura tropicali; tra questi va ricordato il bosco di tassòdi, nei pressi della stazione, una specie di cipresso dalle radici acquatiche, proveniente dal Messico che qui ha ricostruito il suo habitat naturale. Il riciclo costante delle acque del fiume e del lago che qui si incontrano ha preservato inalterato l’equilibrio del bosco che ormai da più di cento anni è casa per molte specie avicole, soprattutto migratorie, come cicogne, aironi e cormorani.
Quale mezzo migliore per raggiungere questi luoghi unici e suggestivi se non l’affasciante treno a vapore? Con partenza da Milano Centrale, in circa due ore e mezza ad una velocità media di 50 km/h, si raggiunge la stazione di Paratico-Sarnico. Qui il viaggio prosegue a bordo del battello fino all’isola lacustre di Monte Isola. Infatti, a memoria del trasporto ferroviario su chiatta, è stata mantenuta la coincidenza con il battello, che attende il treno anche se in ritardo. Il biglietto, a richiesta integrato con quello del servizio di navigazione, è acquistabile sul sito della Fondazione delle Ferrovie dello Stato.
Al momento le corse sono solo in giornata, con partenza in mattinata e rientro serale, e in date prestabile (basta prenotare con uno, due giorni d’anticipo). Però a partire dalla primavera del 2018 si garantirà un servizio quotidiano, con più corse, durante tutto il fine settimana così che sia possibile sostare e passare qualche giorno al lago per godere dei suoi paesaggi. Tra le varie attività si consigliano i suggestivi percorsi pedonali nel Parco Regionale dell’Oglio. Uno dei più belli, con partenza nei pressi della fermata di Capriolo, è quello che fiancheggia il canale Fusia, un corso d’acqua parallelo al Fiume Oglio, costruito per deviarne le acque per irrigare campi e coltivazioni, che presenta un interessantissimo sistema di chiuse meccaniche, tuttora attivo.
La stazione di Paratico-Sarnico è stata recentemente ristrutturata e recuperata. Gli interni hanno mantenuto spazi e decorazioni originali e ospitano un bellissimo negozio di fiori, una confetteria e il bar bistrò Bohem . Una sorpresa raffinata per il viaggiatore che può così continuare il viaggio visuale tra profumi e colori. Un amore a prima vista con un luogo unico e poco noto, ma di rara bellezza. Anche la zona circostante la stazione, un tempo destinata al trasporto di residui ferrosi su chiatta, è stata riqualificata e trasformata nel “Parco delle erbe danzanti” con stanze all’aria aperta, fatte di specie botaniche diverse che cambiano colore e creano nuove atmosfere con il passare delle stagioni. I vecchi binari, conservati intatti, segnano i percorsi del parco e le rampe in cemento sono state trasformate in geometriche spiagge da cui potersi immergere nelle acque del lago. Nei vecchi magazzini ci sono ora locali, caffè e ristoranti con cui coronare escursioni e passeggiate. Tra gli altri si consigliano il Belleville Rendezvous (un polo creativo che ospita delizie per occhi, orecchie e palato, tra piatti semplici e genuini, aperitivi e birre artigianali, musica dal vivo, esposizioni ed eventi) e il raffinatissimo Koen Restaurant che propone ottimo sushi con una vista mozzafiato.
Questi luoghi in cui convivono armonicamente acqua e ferrovia, sono davvero magici. Il patrimonio è stato sapientemente conservato e restituito al pubblico, lo si raggiunge con un’esperienza di viaggio poetica e straordinaria e permette di godere di una prossimità tra uomo e macchina, artificio e natura, ormai rara.
Dove dormire. Il migliore rapporto qualità prezzo in 6 bed & breakfast sulle rive del Lago d’Iseo.