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Treviso, cosa vedere in due giorni

Un itinerario weekend nella città veneta, da girare a piedi alla scoperta dei tesori d’arte e delle osterie tradizionali

Camminando nel centro storico di Treviso si possono ancora sentire gli echi del suo splendore medievale, quando la città si adornò di splendidi palazzi affrescati, e del dominio veneziano durato circa quattro secoli. Stretto è il legame con i fiumi Sile e Cagnan, che si moltiplicano in canali e canaletti facendo guadagnare alla città il soprannome di Piccola Venezia.

Primo giorno a Treviso

Ore 10. Si parte da quello che è il cuore del centro storico, Piazza dei Signori, piena di piacevoli caffè in cui fare colazione. Qui si trovano alcuni dei palazzi più belli della città. Il più importante è Palazzo dei Trecento, detto anche Palazzo della Ragione, completato intorno al 1268 come sede del Gran Consiglio della città.

Il Palazzo dei Trecento fu semidistrutto dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale, ma un’accurata ristrutturazione è riuscita a salvare anche i notevoli affreschi all’interno. Oggi è sede del comune e ospita diverse mostre ed esposizioni, durante le quali può essere visitato. Nella loggia è stata trasferita anche la famosissima Fontana delle Tette, di metà XVI secolo, raffigurante il busto di una donna dal cui seno un tempo, in occasione di festeggiamenti particolari, sgorgava vino bianco e rosso. Se ne può vedere una copia ricostruita poco lontano, nel cortile di palazzo Zignoli.

Treviso, Fontana delle Tette
régine debatty

Sul lato lungo della piazza si trova il Palazzo del Podestà coronato dalla Torre Civica, risalente al XIII secolo. A ovest si trova il Palazzo Pretorio, con facciata seicentesca, che oggi ospita la prefettura. Sul retro c’è Piazza Monte di Pietà con l’interessante Cappella dei Rettori. A sud di Piazza dei Signori si trova la prima sede della Biblioteca e della Pinacoteca comunale, costruita nel 1847 su progetto di Francesco Bomben.

Ore 12. Dalla piazza, camminando lungo Via Indipendenza e svoltando a sinistra in Via Martiri della Libertà, si raggiunge la bellissima Loggia Dei Cavalieri, costruita a fine XIII secolo, come luogo di incontro e svago della nobiltà, con affreschi raffiguranti, appunto, dei cavalieri. Si prosegue fino a svoltare a sinistra in via Palestro e poi a sinistra in via Pescheria. Qui si trova il canale dei Buranelli con l’Isola della Pescheria, realizzata artificialmente nel 1856 sul fiume Cagnan per ospitare il mercato del pesce. Vale la pena di fare una passeggiata in questa zona, che è una delle più belle della città e magari qualche compera al mercato (oltre al pesce si trovano anche altri alimenti). Un poco più a nord-est, ogni martedì e sabato mattina si tiene anche un grande mercato settimanale che, oltre agli alimentari, vende abbigliamento e oggettistica.

Ore 13. Per pranzo niente di meglio che provare una delle storiche osterie della città. Proprio di fronte all’Isola della Peschiera si trova Muscoli’s (aperta anche la domenica), dove si può provare un classico aperitivo veneto di altissima qualità, vino e cicchetti (una fetta di pane su cui vengono disposti vari ingredienti). Ci sono anche panini e torte salate, ma Muscoli’s è anche un ristorante di cucina tradizionale con un’offerta sempre interessante che varia a seconda della stagione. Attenzione che i posti a sedere sono circa una ventina.

Ore 14. Con una bella passeggiata si arriva al museo di Santa Caterina dei Servi, che si trova in una chiesa sconsacrata in Piazzetta Mario Botter. Nella chiesa si trovano affreschi notevolissimi di cui alcuni sono attribuiti nientemeno che ai celeberrimi pittori medievali Gentile da Fabriano, Pisanello, Tommaso da Modena (Storie di sant’Orsola). Il museo ospita anche opere di Bellini, Lotto, Tiziano e Bassano.

San Francesco a Treviso
San Francesco | Didier Descouens

Ore 15:30. Per raggiungere la Chiesa di San Francesco bisogna camminare un po’, ma ne vale la pena. La costruzione originale è del XIII secolo, ma è stata ampliata più volte. Oggi lo stile dominante è il gotico. Il pezzo forte sono gli affreschi di Tommaso da Modena, che si trovano sulle colonne. Qui si trovano anche le tombe di due dei figli dei più grandi poeti italiani, vissuti a Treviso: Pietro Alighieri, figlio di Dante, e Francesca, figlia Petrarca.

Ore 17. Raggiungendo Borgo Giuseppe Mazzini, una delle vie più vivaci della città, si può visitare la cinquecentesca Chiesa di Santa Maria Maddalena. Sopra il timpano è ancora visibile un affresco raffigurante la santa, ma è più interessante l’interno, in cui sono conservati dipinti attribuiti a vari pittori della zona di un periodo compreso fra la metà del XIII secolo e la metà del XX, la pala d’altare Noli me tangere della scuola del Veronese e due sculture di Giovanni Marchiori (XVIII secolo).

Ore 18. Da qui, con una breve passeggiata, si raggiunge la Porta San Tomaso, da cui si può ammirare un magnifico panorama delle Alpi. Vicinissimo alla porta, in Viale Burchiellati 7, si trova l’Antica Osteria al Botegon dove si può gustare il tipico aperitivo veneto con spritz o prosecco e cicchetti, fra cui alcuni ormai difficili da trovare come bogoi, rane fritte, nervetti e fiori d’acacia panati. Oltre all’aperitivo, l’osteria offre street food come il classico panino alla pochetta, polpette fatte a mano, salvia impanata e dolci, ed è anche ristorante. La cucina è quella tradizionale con crostini con baccalà, piatti di pesce o con radicchio trevigiano (in stagione). È un’opzione interessante anche per il dopo cena, visto che ha una vasta selezione di vini bianchi e rossi e varie birre artigianali, e che spesso, specialmente in estate, ospita concerti di musica live o dj set.

Treviso, cosa vedere

Secondo giorno a Treviso

Ore 10. Si parte da Ca’ dei Cararresi, in Via Palestro 33, un palazzo medievale porticato che ospita interessanti mostre e convegni. Vale la pena di fermarsi ad ammirare gli affreschi ancora visibili della confinante Ca’ Brittoni.

Ore 11. Si prosegue con Piazza San Vito che ospita la Chiesa di San Vito e la Chiesa di Santa Lucia. In San Vito si trovano opere d’arte, fra architettura, pitture e strumenti musicali, che spaziano dall’alto medioevo al neoclassico. Ma Santa Lucia è ancora più bella, con una decorazione più armonica che comprende capolavori come affreschi trecenteschi, di Tommaso da Modena e neogotici novecenteschi, oltre a rilievi medievali di pregio. Dopo la visita, si passeggia lungo Via Calmaggiore, strada principale della città, su cui si trovano numerosi negozi. Qui, dal negozio di merci in argento Argenteria Marza, si può accedere agli scavi della sottostante strada romana.

Ore 12:30. Il consiglio è di pranzare in un’osteria vecchio stampo fra le più amate dai locali, l’Osteria La Gigia in Vicolo Barberia (attenzione, la domenica è chiusa). Lo spazio all’interno è poco, l’unico cocktail disponibile è lo spritz e i piatti proposti sono pochi (mozzarelle in carrozza, pizzette, tramezzini e panini con pochi ingredienti), in compenso la qualità del cibo rasenta la leggenda.

Treviso è tra i cinque migliori posti in Italia dove mangiare il tiramisù, dessert di cui la città veneta rivendica la paternità.

Ore 13:30. Non si può non visitare il Duomo di San Pietro con le sue sette cupole. L’esterno è un imponente neoclassico. Dell’originaria struttura romanica rimangono solo due leoni ai piedi dello scalone. All’interno, nella cappella Malchiostro, affrescata dal Pordenone che si ispirava alla Cappella Sistina, ospita L’Annunciazione, una pala d’altare di Tiziano del 1517, una delle migliori opere del maestro. Nella Cappella del Sacramento invece si trovano delle belle sculture di Pietro Lombardo, risalenti al 1484. All’interno c’è anche una bella cripta romanica. Accanto alla cattedrale, sul lato sinistro, si trova il Battistero romanico del XII secolo, con affreschi del XIII secolo.

Ore 14:30. In circa sei minuti dal duomo si raggiunge il Museo Luigi Bailo (chiuso il lunedì) che contiene reperti archeologici provenienti da tutta la regione, collezioni di arte moderna e soprattutto una splendida galleria d’arte che ospita opere di pittori veneziani e di artisti famosi come Tiepolo, Lorenzo Lotto, Tintoretto. Il pezzo forte è il Ritratto di Sperone Speroni di Tiziano.

Treviso, San Nicolò
San Nicolò | Gary Houston

Ore 15:30. Da lì si raggiunge la Chiesa di San Nicolò, una delle più importanti costruzioni del gotico italiano, costruita fra il XIII e il XIV, famosa soprattutto la sua decorazione pittorica. Tommaso da Modena ha dipinto nel chiostro quaranta ritratti di domenicani, particolarmente famosi per il loro realismo e per l’accenno di studio psicologico, allora originalissimi. Il maestro e i suoi allievi hanno affrescato anche gli enormi pilastri rotondi. Nella Cappella Onigo, invece, si trovano affreschi di Lorenzo Lotto.

Ore 16:30. Dopo tanti musei vale la pena di passeggiare all’aria fresca fra le pittoresche strade e piazze di Via Filippini e Via Roggia, che sono fra le più belle strade di Treviso.

Ore 19. In zona, in Via dei Dall’Oro 21, si trova l’Hosteria Alloro (chiusa la domenica), una trattoria che fa cucina trevigiana casalinga, diventata famosa per le tagliatelle fatte a mano dalla proprietaria. Le porzioni non sono abbondantissime ed è meglio prenotare.

Dove dormire a Treviso. L’Appartamento Mansarda Buranelli è una soluzione ideale per visitare la città in tutto relax perché si trova proprio nel cuore della città, affacciato sul canale dei Buranelli e a pochi passi da Ca’ dei Carraresi.

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