Bar shop multiculturale nel nerd block londinese

Londra, la City, la finanza, il mercato, le banche, le opportunità, i soldi, il lavoro. In un caleidoscopio di immagini veloci che scorrono come la Tube si entra nel vortice, singoli simili, “inscatolati come sardine” (citando i RadioHead), nel flusso, nel sistema venoso di questo gigante economico.

Il cuore pompa, in circolo giorno dopo giorno, senza scampo senza tregua. Eppure il sistema non è a tenuta stagna: le opportunità altre esistono, le identità si mantengono si perdono e si ritrovano. Non c’è solo business, c’è anche passione, non solo il neutro guadagno ma anche la cura e il gusto individuale.

L’eau a la bouche è uno dei tanti esempi di un’attività che è nata dalla volontà di una persona, dal desiderio di creare qualcosa di autentico”.

Queste sono le parole di Stephan, gestore di un bar-shop, mentre ripercorre di fronte un cappuccino la storia del suo arrivo a Londra, dei primi lavori, delle esperienze personali e del suo “spazio gastronomico”. Stephan si è trasferito ventenne nella Londra degli anni 90 dalla piccola Lione, con la passione per il cibo e per la musica. Dopo i primi anni di gavetta come cameriere, imparando sul lavoro la lingua, fino a manager nella ristorazione, decide di trasferirsi nella zona nord ovest con la sua nuova famiglia; aiutato dalla moglie inglese architetto investe sui risparmi nella ristrutturazione di un piccolo locale in Brodway Market road, una via di negozietti che collega un parco in una zona residenziale a uno dei tanti lunghi canali navigabili di Londra. La zona è silenziosa, tranquilla e discreta.

L’eau a la bouche, Address: brodway market road 35-37 E84PH.

“Mi piaceva l’idea di avere un parco e un canale vicino, per passeggiare” dice ripensando a quei giorni. “Volevo aprire un bar che fosse anche un luogo dove comprare dei prodotti particolari, dove poterli assaggiare prima, con spazio per leggere e ascoltare musica – la mia musica” dice sorridendo. “Ho scelto personalmente dei tavoli lunghi e i colori caldi e fantasiosi dei cuscini in modo che fosse un luogo di condivisione, uno spazio di incontro”.

E i sapori e gli odori ricordano la terra in cui è nato, le campagne intorno a Lione: il pane – la classica baguette e altri tipi, i formaggi – dalle Alpi francesi fino alla Camargue, i vini – selezionati dalla Borgogna e dalla Provenza, ancora oggi vengono importati (direttamente dagli stessi fornitori), venduti e serviti nel suo locale. Ma non solo: biscotti, pasta, tarallucci italiani, tè biologici, vasetti di patè e ramen noodles, prosciutti e salami spagnoli, kurry kit e ceramiche e teiere marocchine.

Questa forte impronta francese (il nome del locale è la citazione di una canzone di Serge Gainsbourg) infatti si è stemperata da subito in un mix di tradizioni culinarie e il locale ha acquisito una sua sembianza londinese, nel senso di multiculturale: il caffè è preparato e servito all’italiana, in vetrina è esposta frutta e verdura prendendo esempio dagli alimentari pakistani, nella piccola cucina si preparano panini e insalate insieme a quitsches e torte dolci e salate, ma anche falafel e couscous.

Il plus è ciò che è fuori dal bar: dal 2004, ogni weekend si tiene un mercato biologico e vintage lungo tutta Brodway Market road, e negli ultimi anni il quartiere è diventato la roccaforte del movimento Nerd londinese, vetrina del blog-esibizionismo, terreno di scambi di sguardi, di intellettualità e di coolness. Il tutto, un omaggio inatteso per il buon Stephan: si dice che i nerd vivano di formaggi, vino e cappuccino.

Un tipico nerd lunch prevede:

un cappuccino con caraffa d’acqua gratuita al tavolo 2.40p
french pastre 3.40p
sandwich salad side 6.60p.
Da asporto per cena:

french cow cheese val d’usiers mont d’or 30p al kg
una bottiglia di Cotes de roussillon 12p
Baguettes gratis dopo le 19. Santè.

Destinazione: