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Cosa vedere a Marrakech: l’ABC e qualche indirizzo utile

Percorrendo Marrakech, tra la Piazza Jemaa el Fna, i colori del souk, palazzi berberi, gli splendidi giardini Majorelle…

La “città rossa”, così viene spesso indicata Marrakech, per via delle sue antiche mura ed edifici in arenaria dalle rossastre colorazioni. Un impatto cromatico che entra subito nella memoria sensoriale che questa città lascia di sé: il vento caldo, il blu di alcuni edifici e decori arabeschi, i colori accesi degli abiti e delle mercanzie, l’odore delle spezie, cibi cucinati all’aperto, le voci continue di chi vuole vendere, clacson, musiche nella piazza centrale, acqua e mani sulla pelle nell’hammam, la folla.

Marrakech, come altre città del Marocco, ha nella sua parte interna la vecchia cittadina fortificata (medina), circondata da quartieri più moderni, il più importante dei quali è Gueliz. Una città di circa un milione di abitanti, una delle più sviluppate economicamente e turisticamente dell’Africa, che mostra in pieno le contraddizioni tra una parte storica, tradizionale, anche arcaica, e il grande afflusso turistico internazionale dalla quale è investita e che le dà sostentamento.

È certamente all’interno della medina (patrimonio Unesco) che si concentrano le attrazioni più interessanti, presenze per le quali si ha già un po’ la sensazione di conoscere la città ancor prima di arrivarvi, complice anche certo immaginario cinematografico (ricordando su tutti Marrakech Express di  Salvatores).

Cosa vedere a Marrakech: l’A B C

A Marrakech la parola d’ordine è “vagare”. Chi visita per la prima volta la città, è così rapito e avvolto dalle sue atmosfere che finsice per perdere l’orientamento. Ecco allora una piccola guida su cosa vedere assolutamente a Marrakech, per perdersi e ritrovarsi.

Piazza Jemaa el Fna e il mercato

Piazza Jemaa el Fna
CC Jordi Marsol

Uno dei luoghi più caratteristici, crocevia di attività e di vite, di folclore e di turismo. La sua posizione centrale fa sì che chi visita la città ci passi spesso, così da poter cogliere la natura cangiante di questo luogo, che muta a seconda dell’ora del giorno e della notte. Bar e negozi di souvenir (qui più cari che altrove) affiancano venditori ambulanti, incantatori di serpenti, musicisti, donne che disegnano tatuaggi d’henné. La sera arrivano delle bancarelle alimentari che cucinano pietanze tipiche (prezzi molto economici). E all’ora del tramonto la piazza si riempie ancora di più: ammirare lo spettacolo del calar del sole da una delle terrazze della piazza (la più famosa è Le Grand Balcon Cafe Glacier) è infatti uno degli obiettivi di chi visita Marrakech.

Proprio a lato della Piazza Jemma el Fna, sorge il luogo forse simbolo di Marrakech per eccellenza, il suo grande e labirintico mercato. Vi si entra da una via principale, ma poi le diramazioni sono infinite, con diverse porte interne; e se il rischio di perdersi c’è, è anche facile ritrovare la strada principale. Marrakech possiede il souk (mercato tradizionale berbero) più grande del Marocco. Souk o meglio 18 souk che ne compongono uno. Una sorta di divisione in “quartieri” per cui si distinguono il souk delle ciabatte, dei tappeti, quello delle splendide lanterne, degli alimentari con i colori e i profumi intensi delle spezie, le stoviglie in terracotta con i tradizionali e decoratissimi tajine… Con così tanti e attraenti prodotti dell’artigianato locale, il consiglio è sicuramente quello di partire con una valigia capiente e mezza vuota. Attenzione che la contrattazione sul prezzo è un rito obbligatorio (a volte viene anche offerto del tè mentre si discute del costo di un prodotto; capita specialmente con i tappeti).

Il minareto della moschea della Koutoubia

© Antoine Bertier
© Antoine Bertier

Muovendosi per il centro della città, il minareto della maggiore moschea di Marrakech è un costante punto di riferimento. Alto 69 metri, è il più antico e più grande degli ultimi tre minareti almoravidi rimasti al mondo. La struttura è una di quelle che tingono di “rosso” la città: costruzioni che risalgono al 1100-1200, epoca della dinastia berbera degli Almoravidi, quando l’impero si estendeva fino alla Spagna. Influenze andaluse furono inserite in molti edifici del tempo, soprattutto scuole coraniche e moschee erette a Marrakech.

Medersa ben Youssef

cosa vedere a Marrakech - Medersa ben Youssef
CC Anna & Michal

Ed è una scuola coranica, ma di epoca successiva (16 ° secolo) ad essere uno degli edifici più importanti della città e del Nord Africa, praticamente un’istituzione. Medersa ben Youssef ha un’architettura ricercata, dettagliata, con un cortile scolpito in cedro, stucco e marmo. Generazioni di studenti si sono qui formati nel corso dei secoli; oggi è aperta al pubblico come luogo di interesse storico.

Palazzo Bahia

cosa vedere a Marrakech - Palazzo Bahia
CC Pavlina Jane

Si trova nel cuore della medina, vicino all’antico ghetto ebraico, che conserva angoli suggestivi di quella che un tempo era una città nella città. Costruito nel 1890 da un gran visir, il Palazzo Bahia sorge su un’area di ben otto ettari ed è considerato un capolavoro dell’architettura tradizionale marocchina. Sia gli interni, con moltissimi saloni e stanze, sia gli esterni con vari cortili, sono raffinati, decorati con minuzia e con materiali di pregio. Il nome del palazzo, forse inizialmente pensato come harem, significa “brillante” e potrebbe essere stato dedicato a una delle mogli del visir. Sorprendente il vicino Museo di Arte Marocchina (Dar Si Said).

Palazzo El Badi

cosa vedere a Marrakech - Palazzo El Badi
CC Didier Baertschiger

Parte del complesso del Palazzo Reale, non è un vero edificio ma i resti di una delle dimore più sfarzose al mondo, costruita dal re Saadiane Ahmad al-Mansur attorno al 1578. Oggi luogo di attrazione anche perché prediletto dalle cicogne, che qui vengono a nidificare.

Le Tombe Sa’diane

cosa vedere a Marrakech - tombe Sadiane
CC Mike Prince

Sono uno dei monumenti di maggior valore storico della città, riportate alla luce negli anni ’20 del ‘900. Si tratta di un complesso funerario le cui strutture furono fatte costruire dal Sultano Ahmad al-Mansūr intorno al 1557.

I Giardini di Marrakech

CCPrashant Ram
giardini Marrakech

Adiacenti ai resti del Palazzo Reale, si aprono i Giardini Agdal: tipici aranceti, piante di limone, fichi, albicocchi, melograni e ulivi compongono questo luogo incantevole. I Giardini Menara sono invece in prossimità della piazza Jemma el Fna; si tratta di diversi spazi di tranquillità con alberi e fiori al centro della medina. Il complesso comprende una grande piscina, ai piedi di un padiglione costruito nel XVI secolo dalla dinastia Sa’diana. Agdal e Menara sono patrimonio Unesco dal 1985.
Tra i giardini, quello più noto per la sua storia e le sue particolarità è lo splendido giardino Majorelle con i suoi percorsi tra piante che arrivano da tutto il mondo e particolari decorativi in stile marocchino. Si trova fuori dalla città vecchia e può essere motivo di pausa dal caos del centro. Il giardino, costruito dall’artista francese Jacques Majorelle che si trasferì in Marocco a inizio ‘900, dopo la sua morte fu comprato da Yves Saint Laurent e Pierre Bergé. Al suo interno, tra cactus e palme di tutti i tipi, fiori colorati e vasche con i pesci, spicca la villa blu elettrico (il famoso blu majorelle) a metà fra stile moresco e Art Noveau, un tempo dimora e oggi sede del museo di arte berbera.

Cosa mangiare a Marrakech

Tajine, briouats, harira, cous-cous, kebab, habakia,  kaab el ghazal… Segnatevi questi nomi. Tra dolce e salato, tè aromatizzato alla menta e spremute d’arancia, l’offerta culinaria di Marrakech saprà conquistarvi. Trascorrete del tempo nei roof-top café che danno su Jemaa el Fna, lasciatevi condurre dall’olfatto tra le bancarelle del mercato notturno e assaporate la cucina tipica nei ristorantini (l’invitante cibo delle bancarelle può causare qualche disturbo indesiderato, meglio evitare in particolare pesce fritto, verdure crude e carne non cotta a dovere). Ecco qualche indirizzo.

Le Jardin (32 Souk El-Jeld, Sidi Abdelaziz) è l’ideale per pranzi leggeri e aperitivi, come il Cafe Arabe (184 rue Mouassine) e il Café Clock (Derb Chtouka) sorta di fast food dove assaggiare i  milkshakes e il camel burger. Grande panorama e buona musica al cafè Terrace des Epices (15 Souk Cherifia, Sidi Abdelaziz). Per cena suggeriamo: Gastro MK (14 derb Sebaai, Bab Laksour), Al Fassia (55 boulevard Zerktouni) e Tiznit (Souk El-Kassabine no.28). Per qualcosa di raffinato, prenotate un tavolo nel giardino del Dar Moha (81 rue Dar el Bacha). E per concludere con una scorpacciata di dolcetti tipici, fate tappa alla pasticceria Al Jawda (Avenue Ibn Jabran, intersección Rue Kennaria).

Dove dormire a Marrakech

Per un’esperienza indimenticabile scegliete un riad, la tradizionale abitazione marocchina. Ce n’è per tutti i gusti, dalla soluzione di lusso a quella più spartana. Ecco qualche indirizzo: tra i più belli segnaliamo riad El Fenn, riad Kniza, Spa Riad Al Jazira, riad Tizwa e riad Honey; di fascia media riad Edward, riad Andalla, Dar Tayib, Dar Soukaina e riad Eden; tra i più economici riad Todra, Argan e Bel Haj.

Come arrivare e muoversi a Marrakech

Raggiungere Marrakech può rivelarsi decisamente economico: l’aeroporto che si trova a circa 20 minuti di bus o taxi dalla città, è servito da voli low cost (a partire da 45 € a tratta). Potete consultare le offerte più allettanti su Skyscanner.it. Una volta in città avrete la possibilità di optare per i petit taxi privati o i grand taxi condivisi, ma attenzione a contrattare il prezzo prima della partenza, non ci sono tassametri (chiedete l’importo ad esempio alla reception del vostro hotel). Negli ultimi anni la rete ferroviaria è stata incrementata, anche con l’alta velocità. Dalla stazione di Marrakech partono treni per le maggiori città marocchine come Casablanca, Tangeri, Fez, Meknes e Rabat. Anche gli autobus sono disponibili, ma non sempre efficienti.

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