Matera, comune più esteso della Basilicata e seconda città più popolata della regione (60.500 abitanti), si colloca a 400 metri di altitudine e a 50 chilometri dal Mar Ionio. I suoi Sassi nel 1993 sono stati riconosciuti dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.
La città, che si prepara a diventare Capitale Europea della Cultura, possiede una storia che si perde nella notte dei tempi, come testimoniano i ritrovamenti neolitici, ed evoca una forte suggestione, quella che l’ha resa set di film spesso a tema religioso, come Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini e La passione di Cristo di Mel Gibson.
La storia documentata racconta che la Città dei Sassi fu colonia greca, oggetto di contesa tra longobardi e bizantini e, in tempi più recenti, prima città del Mezzogiorno a ribellarsi al nazifascismo. Ed è nella sua stessa fisionomia, fatta di dislivelli, grotte e rioni che il suo tormentato vissuto riemerge con forza.
Matera non è più la città offesa di un tempo (‘vergogna nazionale’ fu definito da Palmiro Togliatti lo stato in cui versavano i Sassi e la città nel 1948). Nel 2019 sarà Capitale Europea della Cultura, prima città del Mezzogiorno a ottenere il riconoscimento. Evento fortemente simbolico della rinascita di una città e di un patrimonio culturale immenso che nella prima metà del secolo scorso era sprofondato in uno stato di abbandono intollerabile, magistralmente descritto da Carlo Levi nel suo romanzo Cristo si è fermato a Eboli.
Matera, cosa vedere il 1° giorno
Ore 10. I Sassi occupano la parte orientale di Matera, con cunicoli, piccole piazze, stradine e scalinate al di sopra di uno sperone roccioso. I Sassi altro non sono che rioni, agglomerati di case-grotte scavate nel tufo a ridosso di una profonda gola, la Gravina, in una posizione che li ha preservati da assedi nemici nel corso dei secoli.
Nell’insieme i Sassi rappresentano uno dei nuclei abitativi più antichi al mondo, somma di diverse epoche, da quella neolitica, all’età del bronzo, fino alle civiltà orientali (IX-XI secolo) e a quelle occidentali con le quali prese forma la Civita, cuore della città vecchia, fino ai successivi interventi rinascimentali e barocchi.
Nella stessa Civita, una delle quattro aree urbane, svetta per più di 50 metri il campanile della Cattedrale costruita in stile romanico nel XIII secolo e circondata da palazzi nobiliari. Nelle vicinanze si trova anche il Musma, importante centro museale dedicato alla scultura, situato all’interno di un edificio scavato interamente nella roccia.
Ore 13. Cucina povera ma saporita quella materese, da scoprire nelle tante osterie e trattorie del centro.
Ore 15. Ai lati della Civita si sviluppano i due Sassi materani, le due macro-aree più suggestive della città: a nord-ovest il Sasso Barisano, rione ricco di portali e abitazioni a picco sul burrone e con il Convento di Sant’Agostino, monumento nazionale dal 1988. Qui da non perdere la Casa Cava, uno dei simboli della rinascita materana, scavato di nuovo nel tufo e attivo centro culturale.
A sud-est si sviluppa il Sasso Caveoso, con le case disposte ad anfiteatro romano e la Chiesa di San Pietro Caveoso. Matera, sede vescovile dal X secolo, conta inoltre innumerevoli luoghi di culto di nuovo nascosti, che le conferiscono l’ulteriore appellativo di città sotterranea. Le chiese rupestri, realizzate nell’Alto Medioevo, ne sono un esempio. Se ne contano circa 150 tra l’area dei Sassi e i dintorni, come quella di Santa Maria di Idris, restando nel Sasso Caveoso, che si trova nelle vicinanza della Casa Grotta in Vico Solitario, esempio di abitazione tipica con tanto di arredamento originale.
Ore 20. Il Ristorante del Caveoso in via Bruno Bozzi, per una cena nel segno della tradizione lucana.
Matera, cosa vedere il 2° giorno
Ore 10. Scendendo dalle scalinate di Santa Lucia alle Malve, altra chiesa rupestre, arriviamo al Piano, ultima macro-area urbana, ai piedi dei sassi e visitiamo il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata allestito in Palazzo Lanfranchi (XVII secolo). Poco più su, verso nord, incontriamo un altro luogo di cultura, il Museo Archeologico Nazionale Domenico Ridola.
Percorrendo via Domenica Ridola all’altezza della Chiesa del Purgatorio e lasciando sulla sinistra il Parco del Castello, incontriamo, a pochi metri di distanza l’una dall’altra, la Chiesa di San Francesco d’Assisi, sulla piazza omonima, quella di Santa Lucia e, prendendo per via del Corso, arriviamo a Santo Spirito in Piazza Vittorio Veneto, centro pulsante di Matera. Qui si trova anche Palazzo dell’Annunziata, datato Settecento e oggi sede della Mediateca e Biblioteca Provinciale oltre che del Cinema comunale.
Ore 13. Un pranzo semplice, magari da consumare all’aperto, a base di Pane di Matera Igp accompagnato da salumi e formaggi locali acquistabili presso la Salumeria Il Buongustaio.
Ore 15. Un giro tra le botteghe artigiane che espongono prodotti di cartapesta o terracotta è d’obbligo così come la visita a qualche antica cisterna, altro emblema cittadino che rivela l’ingegnosa opera dell’uomo primitivo e fanno di Matera un modello di bio-architettura tra i meglio conservati e più antichi al mondo.
Lo scenario dei Sassi, sempre presente al visitatore crea l’effetto di un grande presepe. E non è un caso che il Presepe Vivente nei Sassi, tradizionale evento cittadino che coinvolge ogni anno a dicembre oltre mille figuranti, sia il più partecipato al mondo. Così come durante la Settimana Santa attirano centinaia di visitatori i due appuntamenti con la Via Crucis e lo spettacolo Mater Sacra che qui calano il visitatore indietro nel tempo di duemila anni fa.
Ore 20. Per un’ultima cena nel segno della tradizione lucana consigliamo il Ristorante Le Botteghe in Piazza San Pietro Barisano.
Dove dormire a Matera
Bed & breakfast Donna Eleonora. Ottima posizione, wifi e prezzi economici.
Sant’Angelo Luxury Resort. Per un soggiorno indimenticabile in una dimora storica.
