Terre di Canossa, ossia colline dolci e alture più accese dell’Appennino, in Emilia e verso la Toscana, tra i corsi dei fiumi Enza e Secchia.
Nome che sa subito di storia medievale, quella che si associa al personaggio cui questi territori devono il loro “battesimo”, Matilde di Canossa. Duchessa di Toscana dalla morte del padre Bonifacio III, Matilde si inserì nella lotta epocale tra Impero e Papato. E l”‘immagine” più famosa è quella dell’imperatore Enrico IV supplicante ai piedi del Castello di Matilde: per tre giorni e tre notti inginocchiato nella neve, attende e prega Papa Gregorio VII, ospite della contessa, affinché lo riammetta nella sua Chiesa.
Non lontano dalle grandi città del Nord Italia, e anche da Firenze e da Bologna, le Terre Matildiche si rivelano custodi di bellezze e attrazioni inaspettate, tra paesaggi e colori collinari, storia, arte, patrimonio naturalistico, trekking ed enogastronomia. Non molto pubblicizzati oltre i “confini” locali, i territori dell’Appennino emiliano sono tradizionalmente meta di vacanze estive di cittadini di Reggio Emilia, Modena, Parma; mentre per chi arriva da un po’ più oltre possono davvero costituire una rotta “alternativa” e sorprendente. Suggeriamo allora alcune tappe per un percorso tra le Terre Matildiche reggiane di due-tre giorni (qui l’elenco completo dei comuni matildici).
Canossa: a circa 33 km dall’uscita autostradale di Reggio Emilia, sorge la cittadina di Canossa, tappa assolutamente al centro del viaggio. E’ infatti intorno al castello di Canossa che ruota gran parte delle memorie matildiche, quelle legate al celebre incontro del 1077 citato poco sopra. Ma è in realtà tutto il territorio comunale ad essere segnato fortemente dalla storia: presenze fondamentali il Castello di Rossena e la torre di Rossenella, che costituivano la principale difesa proprio di Canossa. All’interno del Castello di Rossena, quello che era l’Albergo del Pellegrino è oggi un affascinante ostello in un contesto d’eccezione. La zona circostante la cittadina è splendida cornice paesaggistica di colline, boschi, coltivazioni e borghi, tra i quali Monchio delle Olle, Cerredolo dei Coppi, Vedriano. Immancabile una visita al restaurato borgo di Votigno, oggi particolarissima e suggestiva sede di spiritualità buddista, la Casa del Tibet (dove è anche possibile pernottare nel Bed & Breakfast in un’incantevole oasi di pace).
Casina: a 15 km circa da Canossa si trova il Comune di Casina, al centro di un territorio segnato dalla presenza di pievi matildiche (Beleo, Pianzo, Paullo), di borghi con le caratteristiche case in sasso e in legno (Bergogno, Croveglia, Monchio dei Ferri, Giandeto), e case a torre, che si alzano anche dai più piccoli paeselli. La presenza matildica più significativa è il castello di Sarzano. Situato lungo la direttrice che già anticamente collegava Canossa a Carpineti (luogo di altro importante castello), costituisce ancora oggi un punto di riferimento paesaggistico e monumentale importante. Il castello di Sarzano è sede durante l’estate di manifestazioni culturali, musicali e rievocazioni storiche; è inoltre punto di ristoro e di soggiorno di qualità (Locanda e ristorante in Sarzano: via G. Graziani n.1, tel. 0522604006). Altro castello matildico nei paraggi è nel borgo di Leguigno.
Carpineti: a una quindicina di km da Casina, Carpineti offre la possibilità di bellissimi percorsi tra storia e natura. Il paese si trova ai piedi della dorsale del monte Valestra. Ha un centro storico molto grazioso, sviluppato intorno al palazzo degli Amorotti, mentre sul monte che domina l’abitato si alza il castello delle Carpinete, ossia i resti, ancora imponenti, di quella che fu una fortezza matildica di grande importanza. Passeggiata stupenda: percorrendo il crinale che va dal castello alla cima del Valestra. Da segnalare la frazione Marola, nel “carpinetano” meta estiva per eccellenza, che in ottobre ha fortissimo richiamo per la festa-sagra della castagna. E’ qui presente una pieve matildica ben restaurata, importante centro di cultura e di spiritualità. (Per pernottare a Carpineti: Valferrara, Agricola Colliola, Antichi sapori).
Castellarano: è un borgo a circa 25 km da Carpineti. Il centro storico è magnificamente conservato, con angoli incantevoli e aperture sul paesaggio circostante, comprendente il corso del fiume Secchia. Alla base del colle – d’importanza strategica fin dal primo medioevo – si trova la Rocchetta, oggi in corso di restauro, da cui si accede al borgo fortificato con il cerchio delle mura che cinge la collina. La via acciottolata con sassi del fiume percorre tra le case l’antico paese e porta al castello e alla torre dell’Orologio. Presenze importanti anche la parrocchiale di Santa Maria Assunta, di origine romanica, e alcune arcate dell’acquedotto romano. Ogni anno a settembre si celebra la Festa dell’Uva. Il territorio circostante è ricco di attrazioni naturalistiche (come l’area del Rio Rocca) e storico-monumentale, come il castello matildico di San Valentino (di cui è in corso il recupero pubblico) e la torre e il borgo di Montebabbio. (Per pernottare a Castellarano: Il Giglio).
Agli amanti delle passeggiate e del trekking, che desiderino una vacanza all’insegna del movimento in mezzo alla natura, segnaliamo il Sentiero di Matilde di Canossa.
Dove mangiare: prodotti tipici di qualità vengono serviti in tutti i ristoranti e trattorie della zona. Avrete l’imbarazzo della scelta. Noi consigliamo il tradizionalissimo Ristorante Belvedere a Viano, che all’interno del menu comprende una cinquantina di tipologie di tortelli.