Il Messico è una terra che non concede grande spazio ai compromessi. Dalle regioni desertiche e affascinanti di gran parte dell’entroterra fino ai mari da sogno della Baja California, dalla bellezza selvaggia e potente della Sierra Madre Orientale, con le sue foreste e montagne, sino alle città e metropoli, rischiose, contraddittorie, ricchissime di storia. È una terra di paesaggi dal grande impatto, principalmente per via di una caratteristica geologica: il paese ospita ben trenta vulcani, il che lo rende una delle aree sismiche più interessanti e vitali del pianeta. Una delle più importanti catene montuose del suo territorio, la Sierra Nevada messicana, è anche nota come Fascia Vulcanica Trasversale: novecento chilometri di cordigliera che si estendono dalle isole Revillagigedo, nel Pacifico, sino alla costa atlantica. Si tratta del confine geologico tra l’America Settentrionale e quella Meridionale, la linea tra le due enormi placche tettoniche che compongono il continente. Vette che superano di gran lunga i quattromila e in alcuni casi persino i cinquemila metri sul livello del mare. Uno spettacolo naturalistico che non può che attirare lo sguardo degli appassionati di montagna e natura e che ospita, tra le sue vallate, anche importantissime testimonianze della storia antica di questi luoghi.
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I vulcani del Messico sono un’occasione unica per gli amanti della montagna e dell’alpinismo. Molti ospitano ghiacciai di dimensioni medio-grandi, tutti offrono l’occasione di arrampicare e di praticare trekking in ambienti montani esotici e particolari. La base di partenza perfetta per dare la scalata ad alcune delle montagne vulcaniche più belle e importanti del paese è proprio la capitale: Città del Messico. Una delle città più abitate e una delle metropoli più tentacolari del mondo è anche una potenziale mecca per gli appassionati di trekking e di alpinismo, che ospita sia i grandi climber che cercano aree di allenamento di grande varietà che atleti dalle pretese molto più modeste.

In sole due ore di viaggio in automobile, giungiamo a Iztaccíhuatl, la terza vetta messicana per altitudine, visibile da Città del Messico nelle giornate serene. Una montagna molto accessibile dal punto di vista tecnico, che ospita sentieri facili e nevai abbordabili per qualunque alpinista. E tuttavia una sfida per ogni appassionato di montagna, grazie alla sua notevolissima altitudine, che raggiunge i 5.286 metri. In altre parole, l’ascesa perfetta per chi affronta per la prima volta vette così elevate, l’occasione di sfidare la quota in assenza di pericoli dettati dal terreno o da difficili passaggi alpinistici. L’ascesa richiede due giorni di cammino anche ai più esperti, solitamente, e si consiglia di affrontarla con l’appoggio delle guide alpine della zona.
Al di là della vallata che guarda verso Veracruz, proprio in faccia a Itzaccihuatl, l’inconfondibile cono vulcanico di Citlaltépetl ci osserva dai suoi 5.610 metri sul livello del mare, che gli garantiscono il titolo di monte più alto del Messico. Noto anche come Pico de Orizaba, il suo nome significa “monte della stella”. Costantemente imbiancato sulla vetta dalle nevi e dai ghiacci perenni, non è affatto una montagna per tutti. Servono giorni di acclimatamento, in molti casi, almeno se volete avventurarvi verso la vetta. Non ci sono difficoltà tecniche proibitive, e il ghiacciaio Jamapa è raggiungibile da diverse vie. La normale è quella che si affronta dal versante nord, fino a raggiungere la linea delle nevi a Piedra Grande, dove di solito si pone il campo base. Salire fino in vetta richiede un intero giorno di cammino in mezzo alla neve. Sul Jamapa ci sono anche diversi punti crepacciati, in cui la breccia nel ghiaccio è alta e profonda e dove si può praticare l’arrampicata su ghiaccio con piccozze e ramponi, se l’ascesa e l’altitudine vi lasciano un po’ di forze.
A circa un’ora e mezza dalla capitale, si incontra invece il Nevado de Toluca. Il verde smeraldo delle foreste che ne ricoprono le pendici, il rosso intenso delle sue rocce imponenti, come il Picco del Frate (4.680 m) che osserva i camminatori lungo tutta l’ascesa, il blu turchese dei laghi gemelli che sorgono al suo cospetto e, nella stagione giusta, i mille colori delle fioriture favorite dalla fertilità dei terreni vulcanici. Tutto questo al cospetto di un’imponente caldera larga oltre un chilometro e mezzo. Un vero gioiello naturalistico, che ospita percorsi di ogni difficoltà alpinistica e anche diversi sterrati da affrontare in mountain bike, che fanno la gioia di centinaia di amanti delle due ruote.

Ma il vulcano forse più famoso in assoluto tra quelli facilmente raggiungibili da Città del Messico, è Ajusco, proprio a ridosso della città, ed è la meta preferita dai suoi abitanti in cerca di refrigerio e attratti dai suoi versanti. Un’ascesa abbordabile per tutti, ma decisamente pittoresca per i panorami contrastanti che propone: immersi nella natura incontaminata e al cospetto del duomo lavico che scolpisce la sommità del monte, basta guardare verso il basso per ammirare l’immensa metropoli, con i suoi quasi nove milioni di abitanti, i suoi quartieri e i suoi palazzi, tutto intorno all’altura.
Sempre nelle vicinanze della capitale, il Popocatépetl è la seconda vetta più alta del Messico, un vulcano attivo che raggiunge i 5.452 metri di altitudine, e una delle aree più importanti della prima cristianizzazione delle popolazioni native in epoca rinascimentale. Alle pendici troviamo i monasteri e conventi del Sedicesimo Secolo, costruiti dai frati Francescani, Agostiniani e dell’Ordine dei Predicatori, inseriti ufficialmente tra i Patrimoni dell’Umanità dall’Unesco. Il Convento di Tepoztlàn, con i suoi notevoli affreschi e quello di Cuernavaca, il Convento agostiniano e francescano di Yecapixtla e soprattutto quello di Huejotzingo, sono edifici sacri di grande bellezza e di storia secolare. Architetture influenzate dallo stile gotico e da quello barocco, inserite in un contesto naturalistico del tutto particolare e dominato dalla presenza del maestoso vulcano. Affrontare le vie di trekking fino a visitarne lo spettacolare cratere non è scontato: le vie di accesso alla montagna potrebbero essere chiuse dalle autorità per il rischio di attività vulcanica. L’ascesa non è particolarmente impegnativa, se non per l’elevata altitudine. La via più comune è sul versante nord. In un giorno raggiungerete il bivacco di Tlamacas. Dopo il pernottamento, un’altra giornata per raggiungere l’anello del cratere e guardare dritto nella pancia del vulcano.