Afghanistan, Asia centrale
I viaggi sono attualmente sconsigliati per il susseguirsi di gravi attentati. Nonostante ciò ci sono agenzie che propongono viaggi estremi per chi vuole vedere coi propri occhi ciò che sta accadendo, come Hinterland Travel. Personalmente: non credo che basti andare in un posto per capirlo, e non credo che ospitare turisti curiosi in cerca di esperienze adrenaliniche sia quello di cui l’Afghanistan ha bisogno.
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Comore, Africa Orientale
Tre isole vulcaniche collocate tra il Madagascar e il Mozambico formano l’Unione delle Comore: sono la Grande Comore, vulcano tutt’oggi attivo, Moheli e Anjouan. Il periodo migliore per un viaggio è da maggio a ottobre in corrispondenza della stagione secca.
Dove dormire: Moheli Laka Lodge.
Prenota il volo: a partire da 550 €.
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Sao Tomé e Principe, Africa centro-occidentale
Nel golfo di Guinea ci sono una ventina di isole che fanno parte di una catena montuosa vulcanica chiamata linea vulcanica del Camerun. Una di queste, la Ilhéu das Rolas, si trova sulla linea dell’Equatore, a testimoniarlo una pietra miliare che segna il confine tra i due emisferi. Il magnate Mark Richard Shuttleworth ha investito negli ultimi anni per elevare Príncipe a modello di sviluppo ecosostenibile a livello internazionale.
Dove dormire: Bom Bom Principe
Prenota il volo: a partire da 500 €.
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Turkmenistan, Asia centrale
I paesaggi sono l’attrazione principale a partire dal deserto del Karakum che occupa quasi il 90% del territorio, passando per i canyon dell’est, le montagne della Riserva Naturale di Kugitang e la catena del Kopet Dag a sud.
Prenota il volo: a partire da 580 €.
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Guinea Equatoriale, Africa centrale
L’entroterra è caratterizzato da una fitta foresta tropicale che ospita numerosi villaggi e cittadine, ci sono poi l’isola di Bioko che ospita la capitale e la selvaggia isola di Annobón con spiagge degne di nota. È un paese tropicale il cui clima è caldo e umido tutto l’anno. Le stagioni secche e umide sono invertite tra la regione continentale e le isole perciò scegliete il periodo con cura.
Prenota il volo: a partire da 600 €.
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Isole Marshall, Oceania
Un migliaio di isole coralline che formano i due arcipelaghi: Ratak, o isole dell’aurora, e Ralik, o isole del tramonto. Paradiso della biodiversità, ha nel Calalin Channel la sua massima espressione. Meta ideale per chi ama lo snorkeling, le immersioni e la pesca sportiva, da raggiungere nella stagione secca, da giugno ad ottobre.
Dove dormire: Arno Beachcomber Lodge
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Kiribati, Oceania
Trentadue atolli corallini, una decina disabitati, più l’isola di Banaba formano le Kiribati, distribuite tra l’arcipelago Gilbert, l’arcipelago della Fenice e le Sporadi equatoriali. Qui si trova la riserva naturale più grande al mondo chiamata PIPA (Phoenix Islands Protected Area). Per gli abitanti non esiste il concetto di destra e sinistra, le direzioni sono due: direzione mare e direzione laguna.
Dove dormire: Lagoon View Resort
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Tuvalu, Polinesia
A metà strada tra le Hawaii e l’Australia si trovano quattro isole coralline e cinque atolli che formano il secondo paese meno popolato al mondo dopo la Città del Vaticano il secondo paese più basso del mondo dopo le Maldive. Qui ci si muove a piedi, in bici, in barca. Non c’è molto da fare e non ci sono attrazioni per turisti, ma è proprio questo il bello, insieme alle spiagge e al mare ovviamente.
Dove dormire: Esfam Lodge.
Il nostro articolo: Tuvalu, l’atollo e l’area protetta di Funafuti
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Somalia, Africa Orientale
La Farnesina sconsiglia viaggi in Somalia, in particolare nella zona centro-meridionale del paese compresa la capitale, per via di attentati ad opera dei terroristi Shabaab.
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Nauru, Oceania
Abitata originariamente da Polinesiani e Melanesiani organizzati in tribù capeggiate da un sovrano, è la repubblica indipendente più piccola del mondo sia per abitanti che per superficie e non ha capitale. Ricca un tempo di giacimenti a fosfati, è disseminata di cave e miniere abbandonate che ne hanno trasformato l’aspetto e impoverito l’ecosistema. L’unica zona rimasta vivibile è la costa che rischia però di scomparire per via del cambiamento climatico. Qualcosa da fare comunque c’è, ed è ben raccontato in questa guida essenziale (in inglese) scritta da Lee Abbamonte.
Fonte: The 25 Least Visited Countries in the World di Gunnar Garfors