Questo articolo fa parte del viaggio di Carla nel Gargano. Leggi l’itinerario completo qui »
La millenaria Foresta Umbra famosa per i suoi alberi secolari e per la varietà di flora e fauna, è facilmente raggiungibile da ogni località del Gargano. Il suo nome ha un’origine incerta, forse deriva dal latino ombrosa o dal nome degli antichi abitanti della zona, gli Umbri.
La Riserva Naturale è suddivisa in quattro zone: in una è vietata l’entrata per proteggerne la vita selvatica e la natura, due soltanto sono accessibili con l’auto e l’ultima è visitabile nel rispetto di regole ben precise, prestando attenzione a non fare alcun rumore che possa infastidire gli animali.
Vale assolutamente la pena lasciare le belle spiagge del Gargano per avventurarsi nei boschi della Foresta dove oltre ai maestosi faggi, alberi rappresentativi della zona, predominano tra carpini farnetti e aceri, le querce, i cerri ed i lecci. In prossimità di Monte Sant’Angelo si trovano numerosi i tassi, forse tra i più vecchi alberi d’Italia, oltre i 1000 anni, mentre il fitto sottobosco di felci, pungitopo, biancospino, è in base alla stagione ricco di anemoni, viole, ciclamini e varie specie di orchidee. Il clima particolare e la conformazione geologica del Gargano rendono possibili nella foresta fenomeni di endemismo o di “macrosomatismo vegetale” (gigantismo) quali ad esempio l’ilex aquifolium che normalmente non supera i 3 metri, ma che qui può invece raggiungerne 15.
Noi entriamo nella Foresta da Vieste, una delle zone più interessanti, restando subito affascinati dalle alte chiome di alberi secolari che lasciano raramente filtrare i raggi del sole e nel silenzio rotto solo dal vento tra le foglie e dal rumore della nostra auto percorriamo la lunga Valle del Tesoro in direzione sud verso Monte Sant’Angelo. Lungo il percorso è segnalato un faggio alto oltre 40 mt, con una circonferenza alla base di 5, detto il “Colosso della foresta”. Mentre il primato dei più grandi e antichi pini d’Aleppo d’Italia va ai giganteschi “Zappino dello scorzone” tra Peschici e San Menaio e “Zappino di Don Francesco” in zona Calenelle.
Raggiungiamo il Centro Visitatori (tel. 0884/991104) con l’annesso Museo Naturalistico e all’esterno una fedele ricostruzione di case dei taglialegna e carbonai. Vorremmo affidarci ad una guida per il nostro giro nella foresta, ma non sono disponibili, purtroppo in bassa stagione è necessario prenotarla in anticipo; acquistiamo quindi la carta dei sentieri pedonali tutti ben segnalati, indicanti i tempi di percorrenza e il grado di difficoltà. Indecisi tra le 15 proposte facilmente percorribili a piedi o per i più sportivi in mountain bike, ci rivolgiamo all’ombrosa guardia forestale addetta al negozio, ma non ottenendo alcun suggerimento, optiamo per la zona che si sviluppa nella Foresta Naturale Integrale Sfilzi, indicata come una tra le più belle.
Risaliamo verso Vico del Gargano lasciando l’auto al Rifugio Caserma Sfilzi da dove ha inizio il sentiero tra faggi plurisecolari, lecci, cerri. Le aree picnic lungo la strada, utilizzate dai numerosi turisti fino a pochi giorni prima, sono ormai deserte e divenute l’habitat incontrastato di mucche buoi e scoiattoli. Passiamo per la sorgente perenne Fontana Sfilzi (l’unica sorgente del parco) dove speriamo di avvistare qualche esemplare della ricca fauna locale, tra cui caprioli, cinghiali, donnole, picchi o altri uccelli venuti qui per abbeverarsi. Più difficile è incontrare animali rari come le volpi, i daini, i gatti selvatici o i rapaci, tra cui il falco pellegrino o il gufo reale che popolano la foresta.
Le ore volano e al termine del percorso avremmo ancora il tempo per un altro breve trekking, ma il cielo diventa minaccioso e si alza un forte vento, a malapena raggiungiamo il rifugio Sfilzi prima che si scateni un violento temporale. Non tutto il male vien per nuocere, la Foresta assume un aspetto inquietante, quasi fiabesco e la sosta forzata al Rifugio trasforma lo spuntino che avevamo in programma in un’ ottima cena a base di gustosi prodotti locali.
Puoi trovare l’elenco completo dei sentieri della Foresta Umbra sul sito ufficiale del parco: www.parcogargano.gov.it
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